(mi-lorenteggio.com) Milano, 20 novembre 2023. “Una giornata dove la montagna si svela, con i suoi personaggi, gli imprenditori e racconta la forza di chi è nato in un paesino lontano ed è riuscito a farsi conoscere in Italia e nel mondo. La montagna è caratterizzata da un forte senso identitario, da un particolare richiamo alle origini. Anche chi ha fatto strada lontano torna alle origini, per dimostrare cosa sa fare”. Così Massimo Sertori, assessore alla Montagna e Enti locali, è intervenuto nel corso dell’evento ‘La montagna echeggia in città’, in programma oggi in piazza Città di Lombardia. La giornata è animata con incontri, attività sportive, stand e una ‘pizzoccherata’ per valorizzare la montagna della Lombardia.
Gli appuntamenti coprono l’intera giornata: sino alle 20 in programma eventi che coinvolgono addetti ai lavori, appassionati, artigiani e produttori. Presenti vari stand turistici ed enogastronomici ed è disponibile una parete di arrampicata per bambini e adulti, sotto la supervisione delle Guide Alpine.
VETRINA METROPOLITANA – “Questo evento – ha aggiunto l’assessore – è dedicato non tanto agli interventi e agli stanziamenti di Regione Lombardia, che ha fatto tanto per evitare lo spopolamento e sostenere le comunità, ma più per spiegare come i cittadini della montagna riescono a farsi valere e a dimostrare le loro capacità”.
“Un modello che può essere replicato con forte determinazione anche in contesti differenti: produttori e artigiani oggi spiegano a chi visita gli stand come hanno fatto a crescere e lavorare. Enogastronomia, prodotti locali e tipicità dei territori montani: in diversi casi da una attività povera si è passati a una ricetta straordinaria, come è stato ad esempio per i pizzoccheri ormai conosciuti in tutto il mondo”.
“Chi lavora in montagna ha un costo di servizi superiore a quello della città e ha bisogno di misure specifiche – ha osservato, in conclusione, Sertori -. La montagna è emblema dell’autonomia, non si possono applicare misure standard su territori così specifici. Ha bisogno di utilizzare in loco le risorse. Ma non si tratta egoismo: è piuttosto ciò che ci consente di pareggiare, perequare quei costi maggiori che la montagna inevitabilmente ha. Quella stessa montagna, così fragile, che piace tanto a chi arriva dalla città, che deve permettere a chi lì è nato di poter vivere con un livello di servizi adeguato per tutti”.
V.A.