(mi-lorenteggio.com) Rho, 18 marzo 2023 – L’Amministrazione comunale di Rho ha voluto ricordare sabato 18 marzo 2023 le vittime di Covid nella giornata nazionale a loro dedicata. Davanti al Memoriale nei Giardini Giovanni Pesce di corso Europa il Sindaco Andrea Orlandi ha deposto una corona davanti al monumento “La grande parentesi”, alla presenza delle forze dell’ordine e di alcuni cittadini.
Fulvio Caselli ha rappresentato l’Associazione Medici Rhodense, ricordando il dottor Alberto Santoro che ha perso la vita durante la pandemia. “Esiste un prima e un dopo – ha detto Caselli – Proprio ieri l’Organizzazione mondiale della Sanità ha avviato l’iter per derubricare il Covid a sindrome endemica, questo ci fa tirare un grosso sospiro di sollievo. Il pensiero va alle vittime, perché la violenza di questo virus ci ha molto provati, ora speriamo di poter andare oltre. Spero che il Servizio sanitario abbia tratto qualche indicazione da questa esperienza”.
“Ci sono due cose che non dimenticherò: il silenzio assordante al di fuori del nostro ospedale, come se tutto si fosse fermato di fronte a questo sfacelo – ha detto Barbara Omazzi, primaria del Pronto Soccorso di Rho e Garbagnate – e l’impegno profuso da tutto il personale sanitario in tutte le parti dell’ospedale, ciascuno ha dato il massimo cambiando l‘assetto dei reparti e trasformando il Pronto Soccorso in Terapia Intensiva. Ricordo tutti coloro che non ce l’hanno fatta. Sono contenta che l’Amministrazione comunale abbia deciso di celebrare questa giornata perché un Paese senza memoria è un Paese senza futuro”.
“Questo è un momento importante, non dobbiamo dimenticare – l’intervento del Sindaco Andrea Orlandi – Ringrazio tutti coloro che sono stati in prima linea sul fronte sanitario, dando un contributo prezioso e mettendo a rischio le loro vite. E’ emersa allora l’attenzione a coloro che non conosciamo nella comunità. Una testimonianza positiva. Insieme ai medici si sono assunte grandi responsabilità le forze dell’ordine, la protezione civile, tantissime persone che offrivano la loro disponibilità nei modi più disparati e genuini. I problemi che dobbiamo affrontare non si sono risolti, ne sono subentrati altri: basti pensare alle richieste di aiuto agli sportelli di ascolto delle scuole, i più giovani hanno pagato di più il distanziamento fisico diventato anche sociale. Questo è un grande tema da affrontare. Un grazie al Sindaco Pietro Romano, che è stato punto di riferimento per la comunità come tutti i sindaci alle prese con ordinanze ministeriali e indicazioni regionali”.
Quindi un riferimento all’opera “La grande parentesi” dell’artista Grazia Varisco: “In mezzo c’è un vuoto che si attraversa, per superarlo. Questo è l’auspicio migliore che possiamo darci. In quel periodo qualcosa di positivo c’è stato, ci siamo riappropriati degli spazi pubblici. Il male maggiore, che è la solitudine, va combattuto annullando le distanze sociali, per sentirci comunità ciascuno con il suo ruolo. Il mio pensiero oggi va a tutte le famiglie rhodensi che a causa del Covid hanno subito un lutto e non hanno potuto salutare i propri cari: sono stati distacchi feroci che ti segnano e rimangono. Non si sentano soli, l’Amministrazione e la comunità sono al loro fianco, ben sapendo che le ferite sono ancora vive”.
Il prevosto don Gianluigi Frova ha ugualmente evocato le benedizioni impartite alle bare al cimitero, senza poter celebrare funerali: “Me ne ricordo ogni volta che varco la soglia del cimitero. Ma in quei mesi ho visto anche tante persone unire le forze, un vero fronte comune che ha mostrato una città sotterranea che ha il cuore in mano. La mensa è rimasta aperta, nessuno è rimasto solo. Amministrazione e forze dell’ordine sono state le colonne su cui appoggiarsi, noi aggiungevamo lo spirito relazionale”.
Venerdì sera molto toccante la proiezione al Tourist Infopoint del docufilm “L’onda lunga” di Simone Pizzi. Una occasione per riflettere su quanto accaduto.
Redazione