Situazione Ufficio Passaporti Milano Piazza Cordusio

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2023: è boom di richieste passaporti.

A Milano è il caos!i è doveroso per noi segnalare quel che sta accadendo nei ns commissariati negli ultimi mesi.

(mi-lorenteggio.com) Milano, 6 febbraio 2023. Lunghe file dinnanzi all’ ufficio di Piazza Cordusio, piattaforme online sovraccaricate, lente e senza possibilità alcuna di prenotazione. Inizialmente si è parlato di uno stato di emergenza perlopiù legato alle festività, o  al periodo estivo, trasformatosi però oggi in quotidianità.

Nel rintracciare le cause che hanno portato a tutto ciò sicuramente si imputa in primis al covid, poiché in seguito alla riapertura delle frontiere,  si è avuto un aumento delle richieste di passaporti , oppure semplicemente perche’, post pandemia, è stato necessario rinnovare i passaporti scaduti non rinnovati allora.

Ma ancora, aggiungiamo alle cause la Brexit: ad oggi il numero di richieste  di passaporti per il regno unito, soprattutto per i voli a basso costo presenti, è molto elevato.

A tutto ciò si aggiunge ad aggravare la situazione l’aspetto burocratico e procedurale per il rilascio del passaporto, che  sul mipg risulta essere sempre più macchinoso,

 poiché  L’operatore dopo aver acquisito la  pratica deve scansionarla… così che la procedura di valutazione diviene molto più lunga.

E per finire, i macchinari, anch’essi sovraccarichi di lavoro e soggetti a continui lavoro di manutenzione, quanto i ns sistemi operativi, quanto e soprattutto i ns colleghi che ogni giorno con impegno cercano di smaltire,oltre agli appuntamenti da agenda, anche tutte le altre centinaia richieste di urgenze (non solo per motivi di salute, di lavoro o di studio ma anche e soprattutto per motivi di turismo) che giungono.

Questa è la realta degli uffici passaporti oggi, e questo è il ns invito a voler trovare delle soluzioni che agevolino sia chi lavora ,sia i cittadini, dando la possibilità di smistare e poter stampare i.passaporti anche in altri uffici in modo da snellire l’ufficio centrale e riuscire a ridurre i tempi d’attesa, ormai diventati insostenibili

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