Foreste 2022: i Vincitori

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PREMIO ITIS PALEOCAPA

Burning land | Carla Pampaluna | Italia | 26’

-Qualità grafica molto alta.

-Molto pertinente al tema della salvaguardia delle foreste e del verde pubblico.

-Mantiene alta l’attenzione grazie alla voce narrante, alla musica incalzante e alle ottime grafiche.

-Un ottimo utilizzo del tempo: né troppo lungo né troppo breve.

-La colonna sonora, la poesia raccontata e le immagini ci coinvolgono con un argomento di attualità che ci ha profondamente toccati. Tratta con finezza e serietà il problema degli incendi forestali, le cause che questi hanno sull’ambiente e come, nonostante tutto, la natura si rigeneri e rifiorisca a nuova vita.

PREMIO UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BERGAMO

Il popolo del cipresso | Giacomo Agnetti | Italia | 50’

Per la toccante sincerità con cui il film riesce a trasmettere messaggi di importanza universale pur riferendosi a un caso particolare: protagoniste della pellicola sono le foreste di tutto il pianeta, sottoposte oggi ai medesimi pericoli che la foresta di cipressi delle Guaitecas della Patagonia ha già dovuto affrontare in passato. L’opera mostra come le foreste rappresentino non solo un ricco bacino di biodiversità, ma anche un mezzo di sussistenza per molte persone che, come i “madederos”, basano la propria vita sulle foreste stesse. Utilizzando al meglio le potenzialità del cinema, il regista approfondisce una serie di tematiche di estrema rilevanza e arriva a smuovere nel profondo la nostra sensibilità di giovani: preservare le foreste significa preservare il futuro, e chi più di noi giovani può essere interessato a salvaguardare il futuro. La domanda che nei minuti finali il regista pone ai protagonisti del documentario è in realtà rivolta a tutti noi e ci tocca nel profondo, costringendoci a interrogare noi stessi e la nostra sensibilità ambientale: «Pensate che il vostro lavoro possa essere utile? […] Solo se la comunità viene coinvolta in un ripristino attivo della foresta».

MENZIONE SPECIALE

Anamei | Alessandro Galassi | Italia-Messico | 63′

L’opera è di denuncia su quanto sta subendo l’Amazzonia peruviana. La deforestazione per estrarre illegalmente l’oro dalla foresta, la sempre maggiore emarginazione delle popolazioni indios che si vedono private dei loro territori sono alcuni aspetti che rendono necessaria una inversione di tendenza a livello statale. La testimonianza del Santo Padre a favore di questo popolo negletto ci fa ben sperare affinché la catastrofe mondiale non si verifichi davvero.

VINCITORE

Il popolo del cipresso | Giacomo Agnetti | Italia | 50’

Il film ci porta nelle lande sperdute della Patagonia cilena dove alcuni boscaioli recuperano ancora i fusti di cipressi locali considerati tra i legnami più robusti in assoluto al mondo e sempre più rari. Si tratta dell’ennesima preziosa testimonianza di un bene naturale che va estinguendosi e che merita protezione.

PREMIO ITIS PALEOCAPA

Burning land | Carla Pampaluna | Italia | 26’

-Qualità grafica molto alta.

-Molto pertinente al tema della salvaguardia delle foreste e del verde pubblico.

-Mantiene alta l’attenzione grazie alla voce narrante, alla musica incalzante e alle ottime grafiche.

-Un ottimo utilizzo del tempo: né troppo lungo né troppo breve.

-La colonna sonora, la poesia raccontata e le immagini ci coinvolgono con un argomento di attualità che ci ha profondamente toccati. Tratta con finezza e serietà il problema degli incendi forestali, le cause che questi hanno sull’ambiente e come, nonostante tutto, la natura si rigeneri e rifiorisca a nuova vita.

PREMIO UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BERGAMO

Il popolo del cipresso | Giacomo Agnetti | Italia | 50’

Per la toccante sincerità con cui il film riesce a trasmettere messaggi di importanza universale pur riferendosi a un caso particolare: protagoniste della pellicola sono le foreste di tutto il pianeta, sottoposte oggi ai medesimi pericoli che la foresta di cipressi delle Guaitecas della Patagonia ha già dovuto affrontare in passato. L’opera mostra come le foreste rappresentino non solo un ricco bacino di biodiversità, ma anche un mezzo di sussistenza per molte persone che, come i “madederos”, basano la propria vita sulle foreste stesse. Utilizzando al meglio le potenzialità del cinema, il regista approfondisce una serie di tematiche di estrema rilevanza e arriva a smuovere nel profondo la nostra sensibilità di giovani: preservare le foreste significa preservare il futuro, e chi più di noi giovani può essere interessato a salvaguardare il futuro. La domanda che nei minuti finali il regista pone ai protagonisti del documentario è in realtà rivolta a tutti noi e ci tocca nel profondo, costringendoci a interrogare noi stessi e la nostra sensibilità ambientale: «Pensate che il vostro lavoro possa essere utile? […] Solo se la comunità viene coinvolta in un ripristino attivo della foresta».

MENZIONE SPECIALE

Anamei | Alessandro Galassi | Italia-Messico | 63′

L’opera è di denuncia su quanto sta subendo l’Amazzonia peruviana. La deforestazione per estrarre illegalmente l’oro dalla foresta, la sempre maggiore emarginazione delle popolazioni indios che si vedono private dei loro territori sono alcuni aspetti che rendono necessaria una inversione di tendenza a livello statale. La testimonianza del Santo Padre a favore di questo popolo negletto ci fa ben sperare affinché la catastrofe mondiale non si verifichi davvero.

VINCITORE

Il popolo del cipresso | Giacomo Agnetti | Italia | 50’

Il film ci porta nelle lande sperdute della Patagonia cilena dove alcuni boscaioli recuperano ancora i fusti di cipressi locali considerati tra i legnami più robusti in assoluto al mondo e sempre più rari. Si tratta dell’ennesima preziosa testimonianza di un bene naturale che va estinguendosi e che merita protezione.

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