(mi-lorenteggio.com) Milano, 15 novembre 2022 – La gravidanza è sempre un momento molto delicato nella vita di una donna, una fase di cambiamento che richiede attenzioni particolari e l’accompagnamento di professionisti sanitari lungo tutta la durata della gestazione. L’ultima ricerca dell’Osservatorio Sanità di UniSalute[1], condotta insieme all’istituto di ricerca Nomisma, ha voluto dunque indagare come affrontano la gravidanza le donne milanesi, e se ci sono aspetti importanti che rischiano di venir trascurati.
Un primo dato interessante è la preferenza per farsi seguire da un medico specialista privato, scelta che accomuna sei milanesi su dieci (60%). Circa una su quattro si rivolge invece a un medico del settore pubblico (27%), e il 13% restante a un consultorio territoriale. Per il luogo del parto si preferisce comunque l’ospedale, scelto dal 93% delle milanesi.
Dalla ricerca emerge come la maggioranza (78%) non sperimenti particolari complicazioni sanitarie durante la gravidanza, ma quasi una su quattro (23%) descrive la propria gravidanza come poco o per nulla serena. Indipendentemente dalle complicazioni, una su tre (32%) lamenta una peggiore qualità del sonno, definita scarsa (30%) o addirittura pessima (2%).
Dal punto di vista dei controlli, tra quelli di routine più trascurati ci sono l’ecografia con translucenza nucale e il bi-test/tri-test, effettuati rispettivamente solo dal 62% e dal 55% delle donne. La gravidanza richiede poi una serie di accorgimenti specifici, che però non sempre sono seguiti scrupolosamente: riguardo l’alimentazione, ad esempio, solo il 51% si attiene a un regime alimentare controllato, sia esso prescritto dal dietologo, dal ginecologo o dal medico di base, mentre quasi quattro milanesi su dieci (37%) dichiarano di non seguire alcun regime alimentare specifico, e c’è anche chi si affida solo a consigli online (6%) o di amici e parenti (4%). Inoltre, una su cinque (20%) non svolge alcun tipo di attività fisica in gravidanza.
Va meglio, invece, dal punto di vista dell’astensione da alcol e fumo, con una percentuale abbastanza limitata che dichiara di aver fumato (11%) o bevuto (14%) almeno qualche volta durante la gestazione.
UniSalute e Nomisma hanno indagato, infine, anche alcune scelte relative ai 12 mesi immediatamente successivi al parto. Nel primo anno di vita, la maggioranza delle milanesi (52%) porta o intende portare il figlio dal pediatra una volta al mese, nel 28% dei casi preferendo rivolgersi anche o esclusivamente a un pediatra privato. Oltre alla visita pediatrica generale, i controlli più effettuati nei primi 12 mesi sono l’ecografia dell’anca (68%), l’esame auxologico (52%) e il Boel test (45%).