Cave of Sounds, da domenica 23 ottobre al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia la nuova installazione interattiva di arte digitale

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Milano 20 ottobre 2022. Da domenica 23 ottobre, il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia ospita Cave of Sounds di Tim Murray-Browne & Music Hackspace Ensemble, una nuova installazione artistica interattiva che esplora il potere della musica di connettere le persone e le potenzialità delle tecnologie digitali come strumenti per favorire l’espressione individuale e collettiva.

“ Promuovere la cultura scientifica attraverso metodi e strumenti innovativi che creino un legame tra arte e tecnologia è da sempre una delle missioni del Museo, grazie ai suoi programmi educativi che arricchiscono l’apprendimento delle STEAM in contesti sia formali che informali. L’opera di Tim Murray-Browne e la residenza d’artista a essa collegata, rientrano proprio in quest’ottica, dando vita a esperienze immersive e valorizzando l’espressione personale, la creatività e la libera esplorazione, aspetti dell’esperienza umana fondamentali ma purtroppo finora poco riconosciuti in ambito scientifico. Questo diventa ancora più importante nel contesto scolastico, in cui è necessario superare le barriere disciplinari, trovando nuovi modi per far vivere agli studenti la dimensione emotiva ed estetica delle STEAM: il mescolarsi di arte e tecnologia supporta il ruolo della cultura come guida per le generazioni future, parlando il loro stesso linguaggio”, spiega Fiorenzo Galli, Direttore Generale del Museo.

Cave of Sounds è composta da otto strumenti musicali elettronici organizzati in cerchio con un hub luminoso al centro. Ognuno è unico, progettato e creato da un artista diverso (Dom Aversano, Susanna Garcia, Wallace Hobbes, Daniel Lopez, Tadeo Sendon, Panagiotis Tigas, Kacper Ziemianin), e può funzionare singolarmente o insieme agli altri per dare vita a un ensemble. A differenza dei più classici strumenti, questi possono essere suonati in modo intuitivo e immediato: non serve essere esperti o avere competenze musicali, tutti possono creare liberamente, usando i movimenti del corpo secondo il proprio tempo e ritmo.

L’opera sfida la nozione di musica come processo lineare unidirezionale che parte dal produttore per arrivare al fruitore. Per animare l’installazione, è fondamentale raggiungere un equilibrio tra l’espressione individuale e i suoni prodotti dall’intero gruppo, la cui coesione dipende dalle azioni di ogni musicista. L’opera restituisce inoltre anche un feedback visivo fatto di ombre e luci.

“ Cave of Sounds nasce dall’idea di un gruppo di makers, artisti e ingegneri del Music Hackspace di Londra ed è la rappresentazione di come ci esprimiamo attraverso la tecnologia, di come la usiamo per fare musica insieme e di come quella stessa musica ci unisca in un collettivo. Ogni strumento è unico così come la persona che lo ha creato. Insieme formano un ensemble, ma senza musicisti professionisti: è compito dei visitatori suonare e scoprire la molteplicità di suoni prodotti, lasciandosi ispirare dal momento. Per noi musica, arte, scienza e tecnologia sono parti di un’unica espressione creativa e per questo siamo entusiasti di esporre la nostra opera proprio al Museo intitolato a Leonardo da Vinci, figura emblematica di questa sintesi”, chiarisce Tim Murray-Browne.

Il pubblico è invitato a trovare un nuovo modo di esprimersi attraverso la creazione di suoni in una dimensione collaborativa che coinvolge a livello cognitivo, fisico ed emotivo. Tutti gli elementi combinano il gioco e il divertimento con un processo di indagine ed esplorazione creativa di musica e tecnologia.
Per la sua possibilità d’interazione diretta e intuitiva, l’opera è accessibile a tutti, superando l’idea dell’esperienza artistica come consumo passivo, e mette al centro l’espressione personale come azione individuale e collettiva.

“Nel nostro lavoro educativo abbiamo sempre puntato sulla centralità del visitatore nella fruizione del Museo, promuovendo allo stesso tempo un concetto più ampio, secondo cui ognuno debba essere protagonista del proprio apprendimento. Il Centro di Ricerca per l’Educazione informale del Museo – il CREI – indaga nuove metodologie che interpretano in pieno questa posizione. Il lavoro di Tim Murray-Browne è un esempio perfetto in cui questa centralità trova espressione nell’uso di azioni senso-motorie, come la modalità per sperimentare la scienza e la tecnologia in modo attivo e partecipativo”, afferma Maria Xanthoudaki, Direttore Education del Museo.

Questo approccio trova molti legami e fondamenta nel movimento dei Makers, ponendo infatti l’individuo al centro, come protagonista delle proprie esperienze ma anche inserendolo in un contesto di condivisione molto più ampio, grazie alla diffusione di tecnologie aperte.

“Residenze d’artista, linguaggi multidisciplinari, intrecci non più districabili tra arte e scienza, pubblici trasversali e utilizzo di tecnologie sempre più innovative: è la nuova frontiera della comunicazione artistica, che rinnova l’approccio all’opera d’arte, fa sorgere nuove domande e sprona a nuove ricerche. Un’opera che sposa perfettamente la mission del Museo di Scienza e Tecnologia intitolato a Leonardo da Vinci, il genio che, per primo, ha violato ogni confine tra arte e scienza facendo fare un salto epocale alla storia del pensiero umano”, aggiunge Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura del Comune di Milano.

L’installazione, ospitata al Museo grazie alla collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti (CDP), fa parte del programma di arte digitale del Museo e si inserisce nell’ambito di Future Inventors, progetto realizzato insieme a Fondazione Rocca che esplora e promuove un approccio educativo innovativo con linguaggi e strumenti che coniugano arte, scienza e tecnologia, analogico e digitale in un’esperienza inclusiva, che si rivolge in particolare al mondo della scuola.

“Con l’inaugurazione dell’opera di Tim Murray-Browne, Cassa Depositi e Prestiti avvia un’importante collaborazione con il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia per avvicinare le giovani generazioni alle discipline STEAM attraverso nuovi percorsi formativi che mettono in connessione arte e digitale. Una collaborazione che si inserisce nel più ampio impegno di CDP nel promuovere la cultura dell’innovazione come motore dello sviluppo sostenibile del Paese, mettendo a disposizione risorse e competenze per fare sistema con le amministrazioni pubbliche, le imprese e le istituzioni economiche, sociali e culturali del territorio”, commenta Marco Battaglia, Responsabile Comunicazione, Identità e Contenuti di CDP.

Inoltre, CDP sostiene la residenza artistica di Tim Murray-Browne presso il Museo per realizzare una serie di attività educative rivolte a insegnanti e studenti della scuola secondaria di I e II grado, a partire dall’esperienza di Cave of Sounds e dal laboratorio di cultura digitale Future Inventors. L’obiettivo è quello di proporre una nuova modalità per l’educazione alle STEAM che valorizza la creatività e l’espressione personale, potenzia l’interdisciplinarietà e crea un contesto più inclusivo in cui tutti gli studenti possano sentirsi partecipi e capaci.

L’iniziativa verrà presentata alle scuole il 22 ottobre, in occasione dell’Open Day, prima giornata della residenza durante la quale Murray Browne lavorerà con gli insegnanti. Gli studenti potranno invece partecipare ai laboratori con l’artista nelle giornate del 24, 25, 26 e 27 ottobre, prenotando l’attività tramite la propria scuola.

TIM MURRAY-BROWNE
È un artista, programmatore e ricercatore che crea installazioni interattive e performance tecnologicamente aumentate. Il suo lavoro propone dei sistemi interattivi in cui la cognizione fondata sulle azioni senso-motorie diventa lo strumento per indagare non solo le azioni compiute, ma anche quelle possibili con le relative conseguenze.
Murray-Browne ha una laurea in matematica e computer science dall’Università di Oxford (2008) e un PhD in arte e musica dal Queen Mary University of London (2012). Il suo dottorato si è focalizzato in modo specifico sul rapporto fra tecnologia, narrazione e concetto di agency. Dopo diversi progetti di ricerca e di pratica artistica, nel 2019 ha fondato il “Preverbal Studio” per gestire il suo lavoro personale e supportare il lavoro di altri professionisti creativi. In parallelo, è ricercatore al Dyson School of Design Engineering dell’Imperial College London dove svolge ricerca in tecnologia del suono interattiva, e al Centre for Digital Music del Queen Mary University of London.

MUSIC HACKSPACE
Cave of Sounds è un’opera collettiva che nasce dal lavoro di otto artisti del Music Hackspace, guidati da Tim Murray-Browne durante il suo periodo come Composer in Residence. Ogni artista ha creato uno strumento che racchiude la propria identità e pratica musicale in un processo di co-progettazione sperimentale e di improvvisazione di gruppo. Il lavoro è iniziato nel 2012 e nei cinque anni successivi ha sperimentato dei prototipi dell’opera in evoluzione in spazi internazionali, tra cui il Barbican e il Victoria and Albert Museum di Londra. Si è concluso nel 2018 con l’installazione itinerante.

LE ATTIVITÀ PER IL PUBBLICO

Domenica 23 ottobre 2022 – dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00
Il pubblico del Museo potrà sperimentare la nuova installazione di arte digitale liberamente. L’attività Cave of Sounds è inclusa nel biglietto d’ingresso al Museo.

Lunedì 24 ottobre 2022 – dalle 18.30 alle 20.30
Presentazione in esclusiva dell’installazione e dialogo con l’artista e compositore Tim Murray-Browne durante l’apertura straordinaria serale gratuita. Nel corso della serata si potrà prendere parte anche alle attività del Future Inventors Lab.
Evento aperto al pubblico del Museo su prenotazione tramite https://www.museoscienza.org/it/news/cave-of-sounds

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