Stereotipi e luoghi comuni che accompagnano gli smartphone (e che sono fake)

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Quando comparvero, più di dieci anni fa, furono accolti tra scetticismo e silenzio. Oggetti accessori, si diceva. Oggi, con il tempo che è passato, gli smartphone sono diventati insostituibili. Non corredo, ma oggetti necessari per le più quotidiane azioni dell’essere umano

Milano, 23 agosto 2022 – Iphone, Samsung, Huawei e tutti gli altri sono oggetti di utilizzo quotidiano, con i quali è possibile fare ogni tipo di azione: un tempo era solo la telefonata col messaggio, oggi invece videochiamate, giochi, acquisti, internet banking, localizzazione, navigazione. Tutto in poche, semplici mosse. Tutto in uno scrocchio di dita. Smart, d’altronde, fa riferimento alla più massiccia flessibilità: tutto in uno, a portata di app e di connessione. In Italia il fenomeno smartphone è esploso: ad oggi si contano più cellulari che abitanti. Eppure tanti utenti non bastano per capire i segreti di questi dispositivi elettronici. Spesso si cade nella stereotipia, o nella più classica delle credenze, ovviamente fake. Ce ne sono varie. Un leitmotiv è legato alla batteria, per esempio: “Non si collega il cellulare se non scarico” – frase trita e ritrita che non ha nulla a che vedere con le batterie Li-Ion, oggi prevalenti nel campo hi-tech, e capaci di ricaricarsi a prescindere dall’autonomia residua.

Sempre sulla batteria e la carica, va smentita anche l’indicazione secondo cui è da evitare la carica notturna poiché gli ioni di litio sospendono la carica, una volta completata. Banalità di cui tener conto: gli smartphone, principalmente, ad oggi sono usati per circa cinque ore a fini di svago. Messaggistica, condivisione social e gaming mobile. Ed è qui la svolta: il numero di smartphone è destinato ad aumentare quanto più aumenteranno i mobile games. Qui il settore, spesso dominato da console e pc, sta scoprendo un nuovo canale. Giochi di vario tipo, senza dimenticare le slot machine ormai spopolanti anche su mobile. Anche il mondo del mobile gaming non è esente da miti, come l’intero settore dell’intrattenimento videoludico: diseducativo, alienante, isolante, violento e capace di produrre danni cerebrali.

Tutte false notizie, smentite da studi specifici e dalla realtà dei fatti: il gioco è oggi capace come pochi settori di avvalorare i concetti di community, socialità, empatia, correttezza. Perché il mondo del gioco è soprattutto trasparente, come dimostrano le già citate slot machine: per vincere in questa tipologia di gioco il tutto è affidato all’imprevedibilità, in barba a quanti sostengono la prevedibilità del gioco. Per una strana ironia, gioco e smartphone sono accomunati da alcune, finte credenze. L’ultima sugli smartphone è legata al campo di ricezione: più tacche, più campo. Falso, poiché quei simboli rappresentano la distanza da un ripetitore. Inoltre, esser vicinissimi al ripetitore stesso non garantisce affatto una buona connessione.

L. M.

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