Milanesi e malattie croniche, nel 74% dei casi il caregiver è un familiare

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(mi-lorenteggio.com) Milano, 29 marzo 2022 -Convivere con una patologia cronica può essere relativamente semplice, ma non sempre è così: alcune cronicità comportano infatti una gestione quotidiana più o meno impegnativa, che in molti casi richiede l’assistenza di un’altra persona. Secondo l’ultima ricerca dell’Osservatorio Sanità di UniSalute[1] in collaborazione con Nomisma, tra il 39% di milanesi che soffre di una patologia cronica, più di uno su 6 (18%) necessita di assistenza, e nel 74% dei casi questa è fornita in tutto o in parte da un familiare, che svolge quindi il ruolo di caregiver.

Scavando più a fondo, la ricerca ha rilevato come la gestione della patologia sia descritta come complessa o estremamente complessa nel 22% dei casi. Per quasi tre milanesi con una malattia cronica su cinque (58%) l’assistenza avviene presso strutture sanitarie, mentre per il 27% del campione interamente a domicilio. Quando non sono i familiari o il paziente stesso ad occuparsene, a farlo è in genere il personale del servizio sanitario pubblico (21%), di associazioni di volontariato (14%) o di strutture private (9%). Molto frequente, inoltre, l’utilizzo di servizi di telemedicina, che fanno parte della gestione della patologia cronica per ben il 41% dei milanesi.

Ma quali sono gli strumenti che, secondo chi si prende cura di un familiare affetto da patologie croniche, aiutano di più nella gestione della malattia? In testa troviamo la consegna di ricette e medicinali a domicilio, considerata utile dall’86% dei milanesi intervistati. Apprezzati anche altri servizi a domicilio come le visite mediche (81%) e l’assistenza infermieristica (64%). Cresce, inoltre, l’attenzione verso soluzioni alternative come il telemonitoraggio, ritenuto utile dalla grande maggioranza (72%) dei caregiver, con uno su tre (33%) che lo considera estremamente utile. Resta evidente però un gap informativo, con il 55% dei milanesi che non utilizza il telemonitoraggio che dichiara di non farlo perché non gli è mai stato consigliato o non sa come utilizzarlo.

Redazione

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