RICOVERATI: 33 pazienti, di cui:
– 30 in Malattie Infettive
– 1 in terapia intensiva
– 2 in altri reparti.
Nella settimana dal 07/03 al 13/03 hanno avuto accesso al PS 1757 pazienti, di cui 153 con
sintomatologia Covid, di cui 12 ricoverati.
Deceduti nella settimana dal 07/03 al 13/03: 4 pazienti.
L’età media dei 33 pazienti ricoverati è di 73 anni.
CONFRONTO CON SETTIMANA PRECEDENTE:
Alla data del 07 marzo 2022
RICOVERATI: 33 pazienti, di cui:
– 25 in Malattie Infettive
– 2 in Pneumologia
– 1 in terapia intensiva
– 5 in UTIR.
Nella settimana dal 28/ al 06/03 hanno avuto accesso al PS 1649 pazienti, di cui 117 con
sintomatologia Covid, di cui 10 ricoverati.
Deceduti nella settimana dal 28/02 al 06/03: 8 pazienti.
L’età media dei 33 pazienti ricoverati è di 71 anni.
Prof. Paolo Bonfanti, Direttore unità operativa di Malattie Infettive: “Il numero dei
pazienti ricoverati presso l’ASST di Monza rimane stabile nonostante si sia osservata, sia a
livello locale sia nazionale, una ripresa seppur modesta della curva di contagi. Tale piccola
recrudescenza non incide al momento sui ricoveri ospedalieri sia ordinari sia in Terapia
Intensiva.
Perché la curva dei contagi è tornata a risalire? Bisogna tenere presente che non si tratta di
un fenomeno solo locale ma che sta avvenendo in tutta Europa. La ripresa è probabilmente
la risultante di tre fenomeni distinti. Il primo è la maggior diffusione – vi sono dati europei su
questo – della variante Omicron 2, più contagiosa rispetto alla precedente. Fortunatamente
i vaccini proteggono anche verso questa nuova variante. Purtroppo, e qui veniamo al
secondo fenomeno, si sta osservano un calo dell’adesione alla campagna vaccinale
soprattutto nei bambini e nei candidati alle terze dosi. Terza possibile ipotesi è un
allentamento dell’adesione alle misure personali di contenimento (uso della mascherina,
ecc.). A fine marzo cesserà lo stato di emergenza ma il virus non scomparirà: sarà quindi
importante la responsabilità di ciascuno nel continuare ad usare le misure di precauzione,
soprattutto negli ambienti chiusi, per proteggere sé e le persone più fragili esposte
maggiormente al Covid”.
V.A.