di Principia Bruna Rosco
(mi-lorenteggio.com) Milano, 3 marzo 2022 – Il 23 febbraio 2022 nello splendido Palazzo Cusani di Milano, Via del Carmine 8, Sede del Comando Militare Esercito Lombardia e del Comando di Corpo d’Armata di Reazione Rapida NRDC-IT, si è svolto un evento letterario a più voci: “Senza obbligo di lettura. Il piacere della scrittura”.
Tale evento è stato organizzato dalla Brigata di Supporto AL (HQ) NRDC-IT Circolo Unificato dell’Esercito Militare di Milano, in collaborazione con il Circolo di Cultura e Scienza Piri Piri e con l’Associazione Amici di Palazzo Cusani.
Il Generale Pennino, di fronte al miglioramento della situazione sanitaria e alla riduzione di alcune limitazioni ha puntato con questo evento a riunire in presenza i soci del sodalizio, coinvolgendo, tra l’altro, anche quelli di Amici di Palazzo Cusani e dell’Associazione Pugliesi. La risposta è stata notevole e questo ha corroborato l’idea che l’essere umano ha bisogno di incontrarsi e stare insieme per condividere conoscenza e rapporti. Una ripresa in grande stile, coinvolgendo i soci che si dilettano nello scrivere e anche l’occasione per presentare il programma consolidato dei prossimi mesi: la moneta virtuale e i bitcoin, l’intervento di un esponente mondiale dell’economia, un processo a un personaggio della storia, il quadro internazionale.
Il Generale Camillo de Milato che ha una mente creativa e ironica, è stato il creatore di questo simpatico e ironico Circolo Piri Piri. Infatti, l’approccio del Piri Piri è quello di prendersi gioco di se stessi con ambizione e ironia, muniti di quella disponibilità e quell’ironia verso sé e verso gli altri, dove ciascuno apporta in spirito unitario, ma diversificante, un contributo di disponibilità atto ad affermare quanto sia per tutti importante la pluralità delle opinioni.
Il giornalista Antonio Sanfrancesco ha iniziato con la riflessione sui grandi scrittori che da sempre si sono chiesti perché scrivere?
⦁ Sartre- afferma Sanfrancesco – disse che si scrive per essere attesi da qualcuno, perché vogliamo essere attesi, essere riconosciuti dall’altro, affinché gli altri sappiano che io esisto.
Il primo ad essere chiamato a parlare di questo argomento è stato Maurizio Bossi, il quale, risponde che si scrive per fare una cosa importantissima di cui tutti abbiamo bisogno: la confessione.
⦁ C’è una confessione – afferma Bossi – che tutti noi possiamo fare: tenere un diario. Questo è senza alcun dubbio un’autoanalisi eccezionale. Quando uno ha un problema è bene che scriva oggi e rilegga dopo una quindicina di giorni per fare un’analisi del problema e anche per conoscere meglio se stesso.
Alla domanda del Coordinatore di come è cambiata la sessualità o la sua percezione. Bossi risponde premettendo che il libro che ha pubblicato insieme a Sergio Musitelli “Breve storia dei costumi sessuali occidentali” dalle veneri paleolitiche al Covid-19 ha avuto una lunga gestazione durata trent’anni. A me e Sergio Musitelli era stato chiesto di approntare un manuale per studenti di sessuologia. E’ servito un anno di colloqui, indispensabili per scrivere una dispensa che divenne poi un libro e poi un trattato. Due anni fa l’ho rincontrato e, dopo aver discusso sull’evoluzione della sessuologia, abbiamo ancora una volta ripreso il libro per modernizzarlo. Uno studente, nel leggerlo, lo ha definito uno spartito musicale.
A Giuseppe Selvaggi, gli è stata rivolta la domanda perché si scrive. Selvaggi risponde che si scrive per una sorta di immortalità.
⦁ In questo nostro passaggio su questa terra – afferma Selvaggi – tutto ciò che si fa, quando non ci saremo più, se non scriviamo ciò che vorremmo comunicare, non rimarrà più niente. Ho scritto parecchi libri e scrivo per passione, ma soprattutto per non alimentare le casse degli psicanalisti. Nella mia giovinezza c’era la trasmissione orale del proprio sapere, spero che questa pratica possa essere ripresa.
Alla domanda del coordinatore che gli chiede il perché è molto presente sui social, Selvaggi risponde con allegra ironia:
⦁ Nella mia vita ho fatto ciò che non immaginavo di fare: il bancario che, per antonomasia, è una professione dove si deve essere seri e inflessibili. La sera, nel mio studio avviene il momento della liberazione. Accendo il computer e i pensieri migliori che mi venivano la mattina, alla sera mi arrivano un po’ sfumati ma, infine, si allineano e li scrivo per pubblicarli sui social.
Anche ad Agostino Picicco viene rivolta la domanda perché scrive?
⦁ Senza alcun dubbio affermo che lo scrivere è un atto d’amore. Alle volte lo si fa solo per mestiere e, in questo caso bisognerebbe capire se ci si mette anche il proprio animo e la propria passione in modo da dare un messaggio verità a chi legge. Lo scritto deve dare senso alla propria memoria e possa essere un confronto con se stesso. La mia scrittura risente dei vari periodi vissuti nella mia vita – continua Picicco – per un certo periodo mi sono dedicato a Don Antonino Bello, alla saggistica giornalistica divulgativa sui temi della memoria e dell’amicizia, miei cavalli di battaglia da un punto di vista letterario. Ho collaborato anche con collane editoriali per giovanissimi in cui dovevo riassumere in cento paginette interi volumi. Ho cercato nella scrittura proprio l’aspetto della comunicazione che, negli ultimi anni è completamente cambiata. Oggi come si farebbe a vivere senza la comunicazione veloce come quella con ws? Anche questo evento non sarebbe potuto avvenire senza questa comunicazione. Oltretutto, questa sera, quando l’evento sarà terminato raggiungerò di nuovo gli amici su ws. per ringraziarli. Come vedete tutto si svolge nel più breve tempo rispetto al passato. Anche se difficile da accettare, oggi si usa la comunicazione come relazione, vivendola, però, in modo attenta.
Principia Bruna Rosco pittrice, scrittrice, giornalista-pubblicista.
Sanfrancesco mi chiede come mai oltre all’attività di pittrice ho affiancato quella di scrittrice.
⦁ Pur non abbandonando la mia professione di pittrice – gli rispondo – ho voluto fortemente dedicarmi anche alla scrittura. Ho scritto due libri di poesia e quattro romanzi che sono stati per me un atto liberatorio e di benessere. Nel primo romanzo “Petra-La Donna del Vento” ho raccontato la vita carceraria e il dramma di chi vi soggiorna. Il secondo romanzo “La Ragione del Destino” è scaturito dalla lettura di Gomorra, scritto divinamente bene e molto dettagliato, ma fine a se stesso. In questo romanzo ho voluto raccontare le ragioni per le quali molti entrano a far parte della Camorra o malavita. Negli ultimi due romanzi “L’Incursore” e “Kamikaze” ho raccontato le missioni degli Incursori in una guerra civile armata combattuta in tempo di pace. La mia autobiografia “Principia”, ancora in gestazione, è nata dall’esigenza di raccontare come da una grave malattia renale che ho avuto si rinasca a nuova e più consapevole vita.
Il Prof. Bossi ha ripreso la parola per aggiungere un importante commento sulla mia autobiografia.
⦁ Con il libro “Principia” in corso d’opera, la Rosco sta parlando di medicina narrativa. In un momento ipertecnologico recuperare la medicina narrativa vuol dire recuperare i suoi importanti valori antropologici.
Davide Steccanella, è un avvocato un po’ particolare, ritiene la propria professione una missione religiosa e non gli manca il coraggio di assistere e difendere “gli indifendibili”.
Anche a lui Sanfrancesco gli rivolge la domanda perché scrive.
⦁ Premetto che fare l’Avvocato mi piace ma, come tutte le professioni, benché si amino, si sente il bisogno di spaziare in altre dimensioni, pertanto, scrivere mi diverte. Mi piace mettere per iscritto le mie passioni. In realtà ho scritto i romanzi “Gli anni della lotta armata. Cronologia di una rivoluzione mancata” e “Gli sfiorati” (quest’ultimo è il romanzo a cui è stato riconosciuto il premio ‘Avvocati e Autori’ della Lombardia) e scritto sedici volumi dedicati a ciò che mi appassiona come il calcio, la politica, la musica lirica e sul Festival di Sanremo. Il prossimo libro che scriverò – ci comunica Steccanella – sarà Diabolik che è stato la mia grande passione.
E con quel sorriso, dal suo viso intelligente e dal suo modo di fare ilare e ironico, c’è da credere che sarà senz’altro divertente.
Al termine della conferenza, il nuovo Presidente del Circolo di Scienza e Cultura Piri Piri Generale Pennino ha calorosamente ringraziato la Presidente uscente Jole Milanesi, che, a sua volta ha augurato buon lavoro al nuovo direttivo. La nostra cara Magistrato Jole Milanesi si è trovata a gestire la sua Presidenza in un momento drammatico di chiusura agli eventi in presenza e ha fatto veramente miracoli per riuscire, comunque, a far funzionare la macchina della comunicazione in tempo di COVID. Infatti, ha organizzato eventi tramite i nuovi mezzi moderni come la piattaforma Zoom, pertanto, ha un posto particolare nel nostro cuore per averci tenuti uniti, nonostante tutte le difficoltà.
Un grazie particolare lo ha rivolto a Marilena Ganci che, come sempre, si è messa a disposizione per raccogliere le adesioni e contattato i vari organi per la buona riuscita dell’evento; ha ringraziato Edilberto Giannini e Alessandra Fiaschini per l’organizzazione delle ripresa Facebook e la gestione della riunione online per i soci che non hanno potuto partecipare; ha ringraziato il cantante Armando Pisanello che ha allietato la conferenza con frammezzi musicali dedicati alle canzoni del grande Domenico Modugno.
Il Generale Pennino ha rivolto un sentito ringraziamento al “padrone di casa” Generale Alfonso Miro, attuale Comandante Militare Esercito Lombardia, per l’ospitalità e di aver condiviso questo evento all’insegna della cultura.
Infine, il Generale Pennino ha ringraziato i relatori e il moderatore Antonio Sanfrancesco e, in particolare, Agostino Picicco per la ideazione dell’evento e il coinvolgimento degli amici pugliesi e Loredana Merlo, editrice, che ha offerto la vetrina del sito C.A.S.A. edizioni per la vendita online dei libri dei nostri scrittori.
Foto della sala Umberto I di Palazzo Cusani.
L’Evento è terminato con il lieto fine di un lungo periodo di clausura dovuta all’avvento del virus COVID19.
Principia Bruna Rosco