(mi-lorenteggio.com) Parabiago, 22 febbraio 2022 – Un altro passo in avanti per aiutare i bambini e i ragazzi attraverso lo sport. Parte dal Rugby Parabiago SSD il progetto “Educare in campo 2.0”, un’iniziativa realizzata in collaborazione con la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, con il supporto dell’Azienda Sociale del Legnanese e della cooperativa Metafora. Un progetto, il primo nell’Altomilanese, che porta direttamente sul campo, accanto alla palla ovale e alla figura dell’allenatore, un educatore professionale e una psicomotricista coordinati da una pedagogista. L’obiettivo principale non è migliorare le prestazioni sportive, ma assicurare un supporto ai più fragili e all’intero gruppo-squadra, dal punto di vista relazionale ed emotivo e permettere all’allenamento di diventare un momento di reale crescita personale sotto più punti di vista. “Educare in campo 2.0”, progetto partito nel mese di dicembre, è rivolto agli atleti più giovani del Rugby Parabiago: minirugby, under 13 e under 15.
«Abbiamo voluto andare oltre, portando direttamente in campo delle specifiche figure educative per essere di supporto sia ai ragazzi, sia allo staff», spiega Giampiero Grimoldi, presidente del Minirugby Parabiago. «Il progetto si rivolge agli oltre 250 ragazzi, tra i 5 ed i 14 anni, che frequentano il campo Venegoni – Marazzini di via Carso a Parabiago per sostenerli, aiutarli e fare in modo che il rugby non sia solamente una pratica sportiva ma un luogo di crescita vera, per tutti». Nello specifico il progetto prevede la presenza, direttamente sul campo, di un educatore professionale dell’Azienda Sociale del Legnanese e di una psicomotricista della cooperativa Metafora, figure coordinate e supervisionate da una pedagogista. «È un’equipe pedagogico-educativa che, affiancandosi alle figure tecniche, migliora gli interventi educativi, creando percorsi tesi a supportare meglio i soggetti più fragili e tutto il gruppo squadra. È un progetto che permette ai bambini di crescere, alle famiglie di affidare i propri figli a professionisti ancora più competenti e a noi come società sportiva di qualificare meglio il nostro intervento. Ringraziamo Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate che ci supporta e ci auguriamo che sia solo l’inizio di una collaborazione continuativa e molto soddisfacente».
Questo progetto arriva in un momento particolarmente delicato: i due anni di pandemia, che hanno costretto i bambini e i ragazzi a rivedere abitudini e modalità di relazione, hanno dato vita a nuove problematiche, soprattutto tra i più giovani. Spiega Silvia Palchetti, coordinatrice pedagogica del progetto ALLEducando dell’Azienda Sociale del Legnanese: «Il progetto “Educare in campo 2.0”, primo nel suo genere sul nostro territorio, è molto importante: permette di accrescere il benessere psicofisico dei piccoli atleti e di sostenere allenatori e genitori nel loro ruolo di caregivers. Il tutto attraverso un lavoro di rete tra professionisti che interconnettono le diverse competenze. I bambini ed i ragazzi hanno dovuto convivere negli ultimi due anni con una pandemia che ha cambiato le loro abitudini e relazioni sociali. Scendere in campo con un’équipe pedagogica ed educativa, che sta al loro fianco, può mostrare a bambini ed adulti strumenti e modalità per affrontare al meglio i momenti di difficoltà e godersi appieno quelli ricchi di soddisfazioni. Non solo in questo momento di pandemia, ma trasversalmente come approccio di vita».
Chi ha creduto e crede profondamente nel valore educativo dello sport è la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate che ha voluto sostenere l’iniziativa del Rugby Parabiago. «Con il concerto Opera di Solidarietà, che è stato proposto all’inizio dello scorso dicembre, abbiamo voluto affiancarci a questa iniziativa. Ora entriamo direttamente nel progetto», spiega Roberto Scazzosi, presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate. «È un progetto che propone un approccio forse non nuovo, ma sicuramente innovativo e che fa dello sport un importante momento di crescita e di aiuto, soprattutto per i bambini più fragili. Il ruolo di un Bcc è sostenere il territorio, in particolare in quelle iniziative che possono farlo crescere sotto il profilo sociale».
Così il rugby continua a fare scuola nel mondo dello sport: prima del terzo tempo, che vuole vincitori e vinti stringersi in un momento di socialità dopo la sfida sul campo, apre la via di un prepartita educativo, un “tempo zero” dove società sportiva e famiglia si prendono in carico, insieme, della crescita dei più piccoli.