La gloriosa pacifica “Marcia Verde”, è stata lanciata quarant’anni fa dal Re del Marocco Hassan II per costringere la Spagna ad abbandonare il Sahara marocchino
di Principia Bruna Rosco
(mi-lorenteggio.com) Melegnano, 3 febbraio 2022 – Recentemente, nel magnifico Castello di Melegnano, il Consolato del Marocco di Milano e l’Associazione S.M.I.S. “Spazio Marocco Italia per la Solidarietà” hanno celebrato l’indipendenza del Marocco dalla soggezione della dominazione spagnola avvenuta il 6 novembre 1975.
In qualità di giornalista, sono stata invitata dall’Associazione S.M.I.S. “Spazio Marocco Italia per la Solidarietà” per partecipare alla suddetta festa.
Confesso che non sapendo molto di questa festa e volevo poter capire cosa volesse veramente rappresentare per il popolo marocchino, ho chiesto a Donato Di Stasi, in qualità di Consigliere del Presidente dell’Associazione S.M.I.S. di rispondere a qualche domanda:
In Italia esistono altre realtà come la S.M.I.S.? “Non esiste– risponde Di Stasi – un’altra realtà come la nostra che si occupa di inclusione marocchina per il confronto socioculturale-scientifico-solidale-scambi culturali per la fusione di obiettivi comuni”.
Quando avverrà l’evento conclusivo del Ramadan? “In novembre con un congresso di medicina Halzamair”.
Mi parla della “Marcia Verde”? “Il Re del Marocco Hassan II, per costringere la Spagna ad abbandonare il Sahara marocchino, per completare l’integrità territoriale del Regno e il recupero delle province sahariane sotto l’occupazione spagnola, aveva esortato il popolo marocchino a mobilitarsi nel quadro di una pacifica “Marcia Verde” di liberazione”.
Chi condusse la marcia? “L’ardimentoso Re condusse personalmente 350.000 marocchini civili (rappresentavano, non a caso, il numero dei nati in Marocco nel 1975) armati solo di Corano e Bandiera marocchina e affrontarono l’Esercito spagnolo”.
L’Esercito spagnolo come reagì? “Non reagì e non imbracciò le armi intimorito dal Corano e anche per non fare una strage di quelle coraggiose persone. Il Re di Spagna Francisco Franco capì che era il momento di liberare quel popolo oramai determinato a conquistarsi la libertà”.
L’Esercito marocchino vinse? “Sì, ne uscì vincitore non solo dal punto di vista militare, ma soprattutto religioso”.
E’ stata un’epopea? “Sì. E stata un’epopea scolpita per sempre negli annali della storia moderna del Regno. E’ stato un passo importante nella lotta per l’indipendenza e il completamento dell’integrità territoriale”.
Questa magnifica “Marcia Verde” segnò l’indipendenza dalla Spagna? “Certo. E’ una pietra miliare nella storia nazionale”.
Parlare di questo straordinario popolo, sopravvissuto ai vari colonialismi perpetrati nei secoli, sarebbe troppo lungo. Conoscendoli, posso affermare che è un popolo mite, coraggioso e ama l’Italia.
L’ottimo pranzo, composto da cibi italiani e marocchini, mirabilmente organizzato dal dott. Donato Di Stasi, ha avuto luogo nel Castello di Melegnano e vi hanno partecipato il Vice Console del Marocco Abdelaziz El Bouzouri, l’Imam Nagib Mahfuz, il Presidente S.M.I.S. El-Matouat Yahya, Andrea Checchi Sindaco di San Donato Milanese, Roberta Salvaderi, Assessore alla Cultura di Melegnano, l’Avv.to Edilberto Giannini, il Dott. Andrea Ferrari, la sottoscritta e un gran numero di associati marocchini e italiani.
Al termine, l’Associazione S.M.I.S. ha provveduto a farci fare un tour nel magnifico Castello di Melegnano.
Principia Bruna Rosco