Ancora una volta soli, ma con coraggio, gli imprenditori affronteranno un nuovo anno.
di Paolo Galassi, presidente A.P.I.
L’Associazione delle Piccole e Medie Industrie di Milano, Monza, Pavia, Lodi e Bergamo.
Perché parlo di coraggio e solitudine? Perché anche per il 2022 non vedo concretamente il Governo accanto alle imprese.
Accanto a noi – imprenditrici e imprenditori – che insieme ai nostri collaboratori stiamo affrontando la fine di un anno complesso, diviso tra ripresa, mancanza di figure professionali e preoccupazione per quello che sta accadendo, mettendo a rischio la salute di tutti.
La ripresa si vede, gli ordini ci sono, ma sono tanti i problemi e troppe le zavorre che ci impediscono di far volare le PMI: gli esorbitanti aumenti dei costi dell’energia, il rincaro delle materie prime – spesso l’impossibilità di trovarle -, i costi dei trasporti a cui si legano i blocchi, i ritardi nelle consegne degli ultimi mesi e lo spread che sta tornando a crescere.
Molte PMI sono già state costrette ad alzare i prezzi (circa il 22% delle associate), altre hanno rinunciato agli ordini (09%), altre invece hanno, addirittura, sospeso le produzioni (05%, con le conseguenze che immaginate) per evitare perdite sui bilanci, rischiando così di bloccare intere filiere produttive come, per esempio, l’automotive.
In questo modo la nostra competitività internazionale verrà ulteriormente compromessa, non dobbiamo permetterlo.
Ci sono fondi e un piano? Si, legati al PNRR ma non si vede la strategia! Chiediamo al Governo di avere coraggio. La manovra è di fatto l’ennesima occasione persa. Legge di bilancio e decreto fiscale non vanno nella giusta direzione.
Manca qualcosa: il fare scelte forti, il taglio deciso del cuneo fiscale, il varare riforme strutturali che definiscano una politica industriale ed energetica di medio lungo periodo e sostengano gli investimenti delle imprese.
Non possiamo e non dobbiamo spegnere quello che le PMI costruiscono con fatica ogni giorno: la voglia di fare impresa, che genera posti di lavoro e benessere per tutti gli italiani.
E, diciamocelo, sta nella forza delle PMI anche la capacità dell’Italia di ripagare il debito contratto con il piano nazionale di ripresa e resilienza.
Inoltre, vanno anche fatte scelte più coraggiose sui vaccini e norme chiare e stabili per garantire la continuità della presenza dei lavoratori in azienda.
Voglio chiudere con un messaggio dedicato ai giovani. Le imprese hanno bisogno di voi, sono almeno il 65% le PMI associate che non trovano figure professionali qualificate e capaci di usare le nuove tecnologie su cui stiamo investendo.
Noi vogliamo crescere e vogliamo assumere. Vi lancio una sfida: non fatevi cullare dall’assistenzialismo, fatevi avanti e costruiamo insieme il futuro del nostro Paese!
Milano, 30 dicembre 2021