Sanità. Una Casa di comunità a Buccinasco e una a Corsico e un ospedale di comunità a Cesano Boscone

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male doctor comforting patient who is in ambulance

Sud ovest Milano (16 dicembre 2021) – «Grazie al dialogo tra i Comuni e le istituzioni sanitarie –
evidenziano i sindaci del corsichese – Regione Lombardia ha confermato la realizzazione di una
Casa di comunità a Buccinasco e una a Corsico (presso la sede ASST di via dei Lavoratori, che sarà
completamente ristrutturata) e di un ospedale di comunità a Cesano Boscone. Oltre a una
Centrale operativa territoriale sempre a Corsico». La notizia è stata confermata ieri sera da
Regione Lombardia. Manca all’appello la terza «casa» che i sindaci avevano chiesto con una
lettera inviata nelle scorse settimane.
«È un risultato fondamentale per i nostri cittadini – evidenzia il sindaco di Corsico Stefano
Martino Ventura – che permetterà di rilanciare finalmente la medicina di base e le cure di
prossimità sul nostro territorio».
La «Casa di comunità» è, infatti, come evidenziano Agenas (Agenzia per i servizi sanitari regionali)
e il ministero della salute: «il luogo fisico, di prossimità e di facile individuazione al quale l’assistito
può accedere per poter entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria, sociosanitaria e
sociale».
«È un importante passo verso la costruzione di una rete sociosanitaria di qualità di territorio –
precisa Stefano Martino Ventura – obiettivo ancora lontano e su cui bisogna continuare a
lavorare in collaborazione con le istituzioni sanitarie».
«Insieme alle due case di comunità – evidenzia il sindaco di Cesano Boscone, Simone Negri –
l’ospedale della comunità è un deciso passo in avanti sul fronte del presidio sanitario del
territorio, rispetto al quale la nostra zona è tra le più povere a dispetto della popolazione
numerosa. È stato fortemente voluto da tutti i sindaci della zona, che ringrazio. Ci permetterà
inoltre di rilanciare un’area centrale, ma degradata come quella del reparto Santi Innocenti di
Sacra Famiglia, anche nell’ottica dell’innovazione sociale».
Nei giorni scorsi, i sindaci di Corsico, Assago, Buccinasco, Cesano Boscone e Trezzano sul Naviglio
avevano scritto alla direzione generale di ATS – Città Metropolitana e a Regione Lombardia
affinché fossero previsti nel corsichese almeno tre e non due Case di comunità. Su questo
aspetto, al momento non si hanno conferme.
Avevano anche chiesto che almeno una struttura fosse a Corsico, per la forte fragilità
sociosanitaria del territorio. E la richiesta è stata soddisfatta. Con l’aggiunta di un CTO (Centrale
operativa territoriale). In particolare, le Centrali Operative Territoriali garantiranno e
coordineranno, nell’ambito del Distretto, la presa in carico dei pazienti “fragili”, rilevando i
bisogni di cura e assistenza e garantendo la continuità del percorso assistenziale tra ospedale e
territorio, con il coinvolgimento degli enti locali (Uffici di Piano) e degli enti del terzo settore.
«Un presidio sanitario importante in città – dichiara il sindaco di Buccinasco Rino Pruiti – al
servizio di tutto il territorio. La delibera regionale riconosce l’impegno portato avanti in sinergia

con gli altri sindaci. Buccinasco vedrà sorgere in questi anni un punto di riferimento sanitario
fondamentale per la cittadinanza. La Casa di Comunità sarà realizzata in un ampio spazio in via
Vivaldi, ben collegata con i mezzi pubblici, con un grande parcheggio a disposizione e in posizione
strategica anche per i territori limitrofi».
«L’arrivo di case di comunità e un presidio ospedaliero nel nostro territorio – dichiara il sindaco di Trezzano sul Naviglio Fabio Bottero – è certamente una buona notizia per tutta la cittadinanza
della zona. Con molto rammarico però rilevo che non è stata accolta la proposta di realizzare una
casa della comunità anche sul territorio di Trezzano, proprio per questo già nei giorni scorsi ho
inviato una lettera a Regione Lombardia con la richiesta di rivedere le sue decisioni: è necessaria
un’ulteriore casa della comunità come per altro richiesto congiuntamente da tutti i comuni del
territorio. Abbiamo individuato infatti un’area idonea, adiacente alla stazione della linea
ferroviaria S9, a lato della fermata del bus ATM 327 e prossima alla Nuova Vigevanese, che
consentirebbe una facile connessione con i flussi provenienti da Milano e Abbiategrasso.
Escludere questa possibilità significa non avere un presidio al di là della tangenziale ovest,
rendendo meno agevole per i cittadini trezzanesi e cusaghesi raggiungere con i mezzi pubblici le
aree individuate».

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