Rho. Commemorazione dell’Abate Giuseppe Casati fondatore dell’Ospedale di Passirana

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In occasione del 200° anniversario della morte Asst Rhodense e Sindaco gli rendono omaggio

 

(mi-lorenteggio.com) Rho, 22 novembre 2021. Il Direttore Sanitario dell’Asst Rhodense, Aldo Bellini, e il Sindaco della città di Rho, Andrea Orlandi, hanno reso omaggio alla statua dell’Abate Giuseppe Casati posizionata nel cortile del vecchio Ospedale di Passirana in occasione 200° anniversario della sua morte (20 novembre 1821).

Presente anche Franco Marzagalli, con altri promotori del Comitato “Salviamo la memoria e i valori dell’Abate Casati”, fautore della petizione firmata da 588 persone, tra cui medici, infermieri, collaboratori, pazienti e familiari riconoscenti, provenienti da 43 località lombarde e non solo. Nella petizione si chiede di ricordare e dare dignità alla figura dell’Abate Giuseppe Casati, a cui si deve la realizzazione dell’Ospedale di Passirana.

“La generosità di Giuseppe Casati ha permesso alla comunità di Passirana e del circondario di avere un ospedale – dice Aldo Bellini, Direttore Sanitario Asst Rhodense – Siamo lieti di comunicare che fra qualche settimana diventerà ospedale di Comunità, il primo in provincia di Milano”.

 “Ringrazio la disponibilità della ASST Rhodense e la sua attenzione dimostrata verso il mantenimento del ricordo dell’Abate Giuseppe Casati, condividendo le richieste espresse dalla petizione dei nostri cittadini – afferma il Sindaco Andrea Orlandi -. In questi giorni la statua è stata oggetto di una prima pulizia e in un prossimo futuro potrà essere spostata vicino all’ingresso principale in modo da essere visibile a tutti coloro che entrano in ospedale. Ringrazio anche i sottoscrittori della petizione che hanno dimostrato di avere a cuore la storia della città e le eccellenze rhodensi”.

Di seguito alcune notizie storiche sull’Abate Giuseppe Casati tratte dall’Archivio Storico Abate Giuseppe Casati dell’Archivio di Stato di Milano.

Giuseppe Casati nacque a Milano l’11 settembre 1751, figlio del nobile Carlo Gerolamo e di Angela Galluzzi, sposata il 6 settembre 1734. Il padre, il 20 maggio 1739, aveva acquistato dal Canonico Giacomo Antonio Cattaneo alcune proprietà site a Passirana, già appartenute in precedenza alla famiglia Lodi.

Il giovane Giuseppe, all’età di soli sette anni, fu investito del beneficio della famiglia, poiché il 23 ottobre del 1758 morì il sacerdote Carlo Nicolao Casati titolare dello stesso dal 10 settembre 1722, quando era mancato il primo titolare del beneficio Carlo Gerolamo Casati.

La collazione del beneficio ecclesiastico comportava di essere ordinato chierico, pertanto Giuseppe Casati ricevette la tonsura il 14 febbraio dell’anno 1759 nella chiesa del convento di S. Maria Incoronata in Milano, rimanendo tuttavia ancora annoverato nel clero della parrocchia milanese di S. Eufemia. Egli “si conservò celibe senza ricevere nessun ordine sacro, rimanendo semplice chierico tonsurato e vestendo l’abito clericale per tutta la vita”

Poco dopo, il 26 aprile dello stesso 1759, Giuseppe Casati prese possesso del beneficio, divenendo quindi il proprietario di una cospicua sostanza e facendosi carico di tutti gli oneri e i diritti derivanti.

Dalle sue memorie espresse al Signor Girolamo Freganeschi, consigliere della Corte d’Appello di Milano ed esecutore testamentario del suo patrimonio, apprendiamo il desiderio che il beneficio Casati fosse assegnato all’Oratorio di S. Antonio in Passirana, Pieve di Rho, Ducato di Milano.

Alla sua morte, avvenuta il 20 novembre del 1821, in conseguenza del testamento datato 19 gennaio 1813, fu ordinata la fondazione di un Ospedale da erigersi nel Comune di Passirana. Si legge, infatti, nel documento: “Istituisco erede universale di tutta la mia sostanza che si troverà al tempo della mia morte l’infrascritta Causa Pia e per essa le comuni di Lainate, colle frazioni di Passirana e Barbaiana e la Comune di Rò [Rho] solo per la frazione di Terrazzano, e precisamente li Poveri dei nominati luoghi, mediante un Ospitale da erigersi nella mia casa in Passirana per ricovero gratuito, cura e mantenimento dei poveri infermi dei sunnominati luoghi […]; prego il sig. Duca Antonio Litta Visconti Arese voler accettare il pio incarico di Protettore e Direttore di questa istituzione, ed implorare dal R. Governo la Superiore approvazione […]; pongo sotto il patrocinio detto Ospedale del glorioso S. Giuseppe di cui desidero che porti il nome”.

Tali disposizioni stabilivano dunque che l’istituzione benefica da fondarsi sarebbe sempre stata soggetta e dipendente da un protettore e direttore, il Duca Litta e, in seguito, dai successori della famiglia Litta Visconti-Arese. Pertanto, il 30 novembre 1825, quattro anni dopo la morte dell’Abate Giuseppe Casati, periodo che fu necessario per eseguire i lavori di adeguamento e trasformazione dell’edificio da casa a ospedale, fu aperto un Ospedale a Passirana proprio nella casa del defunto sacerdote. “La struttura disponeva di 36 letti: 29 per i ricoverati, per gli inservienti, uno per il Direttore spirituale e uno per l’Economo”

V.A.

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