(mi-lorenteggio.com) Milano, 18 novembre 2021 – Il desiderio di vedere il mondo del cinema e dell’audiovisivo sempre più popolato di voci femminili è la spinta che ha portato all’ideazione di questi riconoscimenti dedicati alla sceneggiatura: un’arte, un mestiere, tradizionalmente appannaggio maschile.
L’iniziativa è un invito a ripensare e riflettere su questo tema, nella convinzione che quelle voci possano e debbano
diventare sempre più alte e autorevoli, per dare della realtà, attraverso il cinema, una lettura originale, personale e
innovativa.
L’iniziativa nasce dalla collaborazione del Presidente della Società Umanitaria, Alberto Jannuzzelli, con le ideatrici dei premi,
Ilaria Branca di Romanico e Aimara Garlaschelli, che insieme hanno istituito un Comitato fondatore, di sole donne,
composto da: Ilaria Branca di Romanico, Luisa Comencini, Silvia De Laude, Aimara Garlaschelli, Gaia Guarducci, Irene
Magrelli, Jole Milanesi, Marzia Oggiano, Maria Elena Polidoro.
I premi cinematografici sono il primo passo per creare una rete di incontri, dibattiti, valorizzazione e formazione di
professionalità femminili, e prendono avvio dal cuore di ogni creatura cinematografica: la sceneggiatura.
- Il Premio Ilaria Branca di Romanico offre alle sceneggiatrici la possibilità di incontrare potenziali committenti e di
presentare le loro idee efficacemente, anche grazie al percorso di formazione di alto livello riservato alle finaliste. Il premio,
nel promuovere la valorizzazione del talento delle donne nella scrittura della sceneggiatura cinematografica, si propone di
dare sempre maggior risalto al ruolo delle story-tellers, capaci di superare gli stereotipi di genere che spesso si ritrovano
nelle storie prodotte da uno sguardo esclusivamente maschile. Il premio viene assegnato in due momenti e da due distinte
giurie. Nella prima fase è richiesto l’invio di un Soggetto e lo sviluppo di una Scena a scelta della sceneggiatura. I materiali
saranno letti e selezionati dagli organizzatori del premio e da una giuria di lettori coordinati da UNITA, Unione Nazionale
Interpreti Teatro e Audiovisivo, che riunisce oltre 1.500 tra attrici e attori italiani.
Nella seconda fase le cinque finaliste lavoreranno su trattamento e sceneggiatura insieme al proprio editor di riferimento,
che seguirà la stesura della sceneggiatura nel corso dei tre mesi previsti, all’interno dell’esperienza formativa di alto livello a
loro riservata. Le sceneggiature saranno quindi lette e valutate da una giuria tecnica, composta da riconosciuti professionisti
del panorama italiano: Donatella Finocchiaro, attrice; Alina Marazzi, regista; Virginia Valsecchi, produttrice
cinematografica, Luca Bigazzi, direttore della fotografia; Francesca Marciano, sceneggiatrice; Consuelo Catucci,
montatrice; Paola Bizzarri, scenografa; Fabio Ferzetti, critico cinematografico; Emanuele Trevi, critico letterario. - Il Premio Presidente Società Umanitaria prende in considerazione i film italiani distribuiti nel 2021, non necessariamente
scritti da una donna, ma caratterizzati dal racconto o rappresentazione di un soggetto femminile. L’obiettivo è creare un
network attorno alla tematica del femminile nella realtà cinematografica e diffondere queste idee a 360° nella cultura italiana
coinvolgendo le diverse e importanti realtà, non solo in ambito cinematografico ma anche in quello editoriale,
nell’informazione, nella politica, che negli ultimi anni si muovono in questa direzione.
Grazie a una giuria specializzata di giornalisti del settore, che include le testate dei principali quotidiani nazionali, ma anche
periodici (cartacei e web-magazines) e rubriche radiofoniche, si potrà ampliare il dibattito attorno a questa tematica.
I due premi, dedicati al femminile, portano il nome dei promotori dell’iniziativa: Ilaria Branca di Romanico e Società
Umanitaria di Milano, nella persona del suo Presidente Alberto Jannuzzelli.
Ilaria Branca di Romanico:
«Il mio amore per il cinema è nato dall’incontro con Liliana Cavani, quando venne a Firenze per un seminario, e rimasi
colpita dalla forte personalità della regista, una delle prime ad affermarsi in questo ambito culturalmente occupato da soli
uomini. Mi è poi capitato di trovarmi su set cinematografici, in occasione di campagne di product placement dell’azienda di
famiglia, come nel 2008 in Un’estate al mare di Carlo Vanzina, o Il grande sogno di Pietro Valsecchi. In Sud Africa ho
conosciuto Peter Suschitzky, il direttore della fotografia in L’Impero colpisce ancora, di George Lucas, mentre lavorava per lo
spot del Fernet Branca del 2009.
L’anno scorso, in occasione dei 175 anni delle Distillerie, abbiamo realizzato un calendario con l’Accademia della Scala per
celebrare il talento femminile, ispirandoci alle donne dei nostri calendari storici del 1920.
Da qui al “grande passo” di fondare al di fuori dell’ambito famigliare un premio dedicato alla voce delle donne, il percorso è
stato naturale come prendere fiato dopo una salita in montagna. Lungo questa via ho incontrato il Presidente della Società
Umanitaria, Alberto Jannuzzelli, il quale ha dimostrato subito profonda comprensione e vivo entusiasmo verso l’iniziativa. Si
è così creata una felice comunione di intenti fra la mission del prestigioso Ente e gli obiettivi delle ideatrici (dar risalto alla
capacità artistica professionale delle donne nel cinema), che ha portato alla costituzione del Comitato fondatore del
premio».
La Società Umanitaria ha le sue radici nel cinema già ad inizio del ‘900. Come racconta lo stesso Presidente, Alberto
Jannuzzelli:
«Fin dagli albori del ‘900 l’Umanitaria si fece promotrice dell’uso degli audiovisivi nella scuola come sussidio delle attività
educative, nonostante il loro utilizzo fosse all’epoca ancora sottostimato dalla pedagogia ufficiale.
Da quel momento l’impegno dell’Umanitaria nel campo cinematografico rimase una costante, prima con l’innovativa
iniziativa nata nel 1920 del “Barcone”, esperimento di “cinematografia natante” con cui si offriva alle popolazioni contadine
del Po “Il Giornale del Contadino”, proiettato su di un grande telo montato su una chiatta itinerante, e poi, nel 1921, quando
il Teatro del Popolo dell’Umanitaria organizzò un ciclo di proiezioni all’Arena di Milano con un allestimento all’avanguardia,
tanto che la stampa parlò “dello schermo più grande del mondo”.
Quarant’anni dopo, nel 1963, l’Umanitaria continuava nella sua opera di promozione del cinema come strumento di
diffusione della cultura, organizzando il cineclub “Il Barcone” che ha proseguito la sua programmazione fino alla fine degli
anni ’70. L’impegno più recente nel settore è testimoniato a Milano dalla più che decennale iniziativa che ha trasformato il
nostro Chiostro dei Glicini in una delle più celebri arene estive di AriaAnteo, ma soprattutto è portato avanti nelle sedi sarde
della Società Umanitaria ad Alghero, Carbonia e Cagliari (quest’ultima sede della Cineteca Sarda), dove il centro di gravità
di tutta l’azione culturale promossa è proprio il cinema con progetti di preservazione, conservazione e raccolta della
memoria storico-sociale audiovisiva del territorio e l’organizzazione di festival cinematografici di valenza internazionale.
Sono, dunque, ben felice di questa nuova collaborazione che coniuga il cinema con le donne e il tema della parità di genere,
altro cavallo di battaglia su cui l’Umanitaria opera da sempre».
I premi sono patrocinati dalla Fondazione Cineteca Italiana di Milano, dall’Università di Comunicazione e Lingue (IULM)
di Milano, dall’Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo (UNITA), da EWA (European Women’s Audiovisual
Network) e da Valore D (Associazione di imprese che promuove la parità di genere e una cultura inclusiva).
A novembre, in occasione dell’apertura del bando del Premio Ilaria Branca di Romanico, la Fondazione Cineteca Italiana
(www.cinetecamilano.it) dedica una rassegna #streaming all’iniziativa proponendo tre titoli di film:
La douleur, un film francese del 2017 diretto da Emmanuel Finkiel, che porta sullo schermo l’omonimo romanzo
autobiografico di Marguerite Duras; Lou Von Salomé (Lou Andreas-Salomé, The Audacity to be Free), film di genere
biografico-drammatico del 2016, diretto da Cordula Kablitz-Post, sceneggiatura di Susanne Hertel e Cordula Kablitz-Post
sulla vita della filosofa, scrittrice, psicoanalista e pioniera dell’emancipazione femminile Lou Andreas Salomé; e Cyrano
Mon Amour, commedia francese del 2018 di Alexis Michalik sulla storia romanzata del drammaturgo Edmond Rostand e
delle vicende che ispirarono il suo capolavoro immortale, il Cyrano de Bergerac.
Ai primi di febbraio 2022 sarà resa nota la giuria giornalistica del Premio Presidente Società Umanitaria e verranno
pubblicati i titoli in concorso, insieme alle motivazioni del riconoscimento; a metà febbraio verranno annunciate le finaliste
del Premio Ilaria Branca di Romanico e i nominativi dei cinque editor e sceneggiatrici/sceneggiatori che si occuperanno della
formazione.
Il 30 settembre 202 2 ci sarà la serata di Gran galà con l’assegnazione dei premi, nel Salone degli Affreschi della Società
Umanitaria, in via Daverio 7, a Milano.
Per informazioni:
premicinema@umanitaria.i