Stephen Gill – Biblioteca degli Alberi Milano

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(mi-lorenteggio.com) Milano, 18 settembre 2021 – Stephen Gill (Bristol, 1971) arriva a Milano con The Pillar: oltre quaranta fotografie di uccelli in volo in un allestimento all’aria aperta da BAM – Biblioteca degli Alberi mettono in evidenza l’incapacità di controllo dell’uomo sul mondo naturale.

Una mostra in mezzo a un parco, accessibile tutto il giorno e tutti i giorni, a cura di ArtsFor, in collaborazione con Images Vevey e Images Gibellina, come nuova tappa di FOM – Fotografia Open Milano, il progetto itinerante e open air che utilizza la fotografia d’autore come strumento e linguaggio per leggere, raccontare e comprendere la realtà.

Nel gennaio 2015, Stephen Gill decide di piantare un palo costantemente sorvegliato da una fotocamera con sensore di movimento per monitorare l’attività degli uccelli nella campagna di fronte a casa sua. Nasce così The Pillar: fotografie di movimenti, a volte caotici e sfocati, a volte rassicuranti che sono un pretesto per parlare della condizione umana e del rapporto con la natura.

Mi ha colpito come la relativamente fissa inquadratura della macchina fotografica sia divenuta un promemoria delle infinite variazioni di una singola scena in un periodo di tempo, suggerendo che nulla accade due volte. Stephen Gill

L’installazione The Pillar è parte del palinsesto Benvenuto autunno! promosso da BAM – Biblioteca degli Alberi Milano, progetto di Fondazione Riccardo Catella, per celebrare l’arrivo dell’autunno creando una grande festa che avvicini la cittadinanza alla natura urbana. La mostra è parte del progetto Lo spazio espositivo è a cielo aperto. Da Gibellina una rete per la fotografia come arte pubblica, vincitore dell’avviso pubblico Strategia Fotografia 2020, promosso e sostenuto dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

FO – Fotografia Open, nato da un’idea di Camilla Invernizzi – ArtsFor, è un progetto di arte pubblica, di rigenerazione urbana, temporaneo, che parla della città e alla città, ai quartieri nei quali si realizza e ai suoi abitanti, favorendo l’ingaggio di cittadini di tutte le età.

Stephen Gill si è interessato alla fotografia fin dalla prima infanzia, grazie all’influenza di suo padre e all’interesse per gli insetti. Il suo lavoro è stato esposto e conservato nelle collezioni di molte gallerie e musei tra cui a Londra National Portrait Gallery, Tate, Victoria and Albert Museum, Photographers’ Gallery, Victoria Miro Gallery, The Museum of London; Museum of Photography Braunschweig; Palais des Beaux Arts; Haus Der Kunst; The Sprengel Museum; La Filature, Mulhouse con mostre personali in festival tra cui: Rencontres d’Arles, The Toronto Photography Festival e PhotoEspaña.

Gill ha ottenuto un riconoscimento speciale per i suoi numerosi e originali libri fotografici autopubblicati come Invisible, Hackney Wick, Warming Down, A Series of Disappointments, Archaeology in Reverse, Hackney Flowers, Buried, Coming up for Air, B-Sides, Trinidad 44 Photographs, Coexistence, Best Before End, Pigeons, Hackney Kisses, Talking to Ants e Night Procession. Ha esposto a Images Vevey nel 2016 e 2020.

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