(mi-lorenteggio.com) Milano, 17 maggio 2021 – Sabato pomeriggio la Polizia di Stato ha arrestato due cittadini italiani di 44 e 57anni, entrambi con numerosi precedenti specifici, per truffa aggravata in concorso.
Intorno alle ore 18,30, in via Cenisio, gli agenti della Squadra Mobile di Milano, hanno notato un’autovettura, con a bordo due uomini, che transitava lentamente. Poco dopo una seconda automobile, condotta da una donna 27enne, ha superato l’autovettura dei due e il 44enne, seduto al lato passeggero, durante il sorpasso, ha lanciato un sasso contro la vettura della donna mentre l’uomo alla guida ha cominciato ad attirare l’attenzione della vittima suonando il clacson e lampeggiando, sino ad affiancarsi, e costringerla ad arrestare la marcia.
Il 44enne è poi sceso dall’auto e, servendosi di un oggetto contundente, con un movimento fulmineo ha rigato lo specchietto della macchina della donna, mentre quello dell’auto dei malviventi era già volutamente danneggiato. I due pregiudicati, raggirando la vittima, le hanno fatto credere di averli danneggiati durante il sorpasso; hanno mostrato alla donna una pagina web dal proprio smartphone, dove era riportato il prezzo dell’accessorio, chiedendole la somma di 100 euro, quale corrispettivo del danno inscenato.
I poliziotti della sesta sezione della Squadra Mobile, che avevano assistito all’intera scena, sono così intervenuti, arrestando i due malviventi prima che potessero darsi alla fuga. Dopo gli accertamenti degli agenti, è emerso che entrambi gli arrestati annoverassero precedenti penali contro il patrimonio, molti dei quali specifici di “truffe dello specchietto”; il 44enne, inoltre, è risultato sottoposto alla misura della sorveglianza speciale per i reati precedentemente commessi.
Lo scorso 10 maggio entrambi i malviventi erano stati denunciati per lo stesso reato: lungo viale Jenner, anche questa volta, avevano lanciato un sasso all’indirizzo di un’autovettura condotta da un uomo, asserendo poi di avere subito il danneggiamento dello specchietto retrovisore per poi chiedere denaro per la riparazione.