Milano Vapore. “Quali industrie per i talenti del futuro? Non solo moda, finanza ed editoria: IT, ricerca, design”

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(mi-lorenteggio.com) Milano, 24 aprile 2021 – Mercoledì 21 aprile si è svolto il webinar di Milano Vapore “Non solo moda finanza editoria: quali industrie per i talenti del futuro: IT, ricerca, design”

Dopo i primi webinar (www.milanovapore.org)  sullo spazio urbano organizzati in questi mesi, commentando da varie angolazioni le mutazioni territoriali che in futuro potranno caratterizzare la città di Milano, in aprile cambia tematica e inizia a parlare dei cittadini, delle loro aspettative e dei loro timori per il futuro.

Ha introdotto l’avvocato Giampaolo Berni Ferretti, Presidente dell’Associazione Culturale Milano Vapore:

“Solo qualche anno fa, presentando la proposta di delibera e poi il relativo manifesti su Fabbrica del Vapore (era l’anno 1999 e 2000), scandì uno slogan: Creare un luogo dove cogliere ed amplificare tutto ciò che quotidianamente, nei nostri poli universitari, lotta, freme ed agisce per costruire il futuro e spingerlo al rischio di fare impresa e produrre ricchezza. Da quei documenti nacque la legge sulle startup”.

“Erano gli anni 1998-2000”, continua il Berni Ferretti, “ed internet si impose solo in quegli anni, ma noi già indagavamo e ci domandavamo cosa sarebbe cambiato? Come sarebbe cambiata Milano?  Oggi, che internet sta cambiando molto velocemente, ci domandiamo, traslando per un momento il problema della Democrazia, dell’internet al tempo dei social (argomento già ampliamente trattato in un mio recente articolo su Filodiritto https://www.filodiritto.com/social-e-la-democrazia-liberta-e-reputazione?fbclid=IwAR25py-y8RR_6frlWIU_O0CPHBztk35T5ZH7pHm2tBT9-BmNSbx3wm_X8mI  ed oggetto di un dibattito dell’Università dell’ Insubria Facoltà di Giurisprudenza nelle prossime settimane), dobbiamo prendere atto che il futuro delle aziende (che sono Milano) passa dalla comunicazione sui social e quali possono essere le problematiche. Milano da un suo punto di vista sta e deve passare da un sistema di terziario avanzato al distretto culturale (ovvero mettere in rete in 3 d la propria cultura -Brera Plus, come già ampliamente delineato nel webinar relativo https://www.wikimilano.it/wiki/Milano_Vapore/MILANO_MUSEO_A_CIELO_APERTO-Quale_Rilancio_internazionale_della_Milano_culturale%3F  e negli articoli di approfondimento https://www.wikimilano.it/wiki/Archivio_Berni_Ferretti/Conoscenza_e_Cultura).

Continuano il dibattito Dott. Alfredo Di Napoli commercialista, Gabriella Scapicchio, Sindaco (CEO) di Le Village by CA Milano e Stefano Tatta Vendramini “Founder di My Draco Advisor” – Ecosistema Investimenti Startup Innovative made in Italy dandoci una descrizione precisa di cos’è una start up, dell’essere Milano il tessuto ideale in cui poter far nascere le nuove aziende soprattutto per la presenza dei Poli Universitari e la ricchezza del tessuto urbano. Si sottolinea anche il fatto che l’e-commerce è passato dal 16% al 29% in pochi mesi di pandemia. Un implementazione dell’utilizzo della rete che in poco tempo ci ha fatti arrivare ad una scenario che avremmo avuto tra 6 anni. Paul Renda – Ceo Miller Group e Presidente Gruppo Giovani Imprenditori Assolombarda ha sottolineato come sia necessario lavorare sulla competitività del sistema Milano, infatti moltissime startup  e realtà imprenditoriali vengono oggi assorbite dal sistema Olanda. Ribadisce, quindi il Berni Ferretti, le ragioni dello snellimento della burocrazia e delle tasse (in un regime di federalismo fiscale come quello Italiano) come già descritto del suo libro MILANOVENTUNOPUNTOZERO-PRESENTATO lo scorso settembre in Fabbrica del Vapore con il Sindaco Gabriel Albertini (https://www.wikimilano.it/wiki/Milano_Vapore/MILANOVENTUNOPUNTOZERO_-_GUARDARE_AL_FUTURO_CON_OCCHI_PULITI )

Conclude il dibattito l’avvocato Ester Viola dello studio Mascheroni&Associati intervenendo sui temi  del diritto del lavoro ed espressioni sui social network.

Ci dice che sono quelli di cui si legge spesso anche nelle cronache, ultimo il caso Arcelor Mittal.

Parlare oggi di social media policy non è la stessa che averlo fatto nel 2015, considerato che il futuro, parlando di social network, è quello che succede tra tre giorni. Sono cambiati i termini, le sensibilità e le richieste. Siamo passati da “scrivi qualcosa che sia interessante” a “scrivi qualcosa che non offenda nessuno”.

C’è – forse ancora più rilevante – la questione dei dipendenti e delle social media policy interne: serve ai dipendenti sapere che il tempo trascorso sui social in orario lavorativo non è disciplinarmente irrilevante, come serve sapere che non sono più irrilevanti neppure le opinioni a titolo personale espresse sui propri account.

A questo si aggiungere l’ulteriore tema dell’etica: la nostra sta diventando l’era della suscettibilità, e la correttezza è diventata una costante della comunicazione aziendale.

Relatori sono stati:

Introduce: avvocato Giampaolo Giorgio Berni Ferretti (Presidente Associazione MIlano Vapore (Associazione Culturale))

• Dott. Alfredo Di Napolicommercialista

• Gabriella Scapicchio, Sindaco (CEO) di Le Village by CA Milano

• Stefano Tatta Vendramini “Founder di My Draco Advisor” – Ecosistema Investimenti Startup Innovative made in Italy

• Avvocato Ester Viola -La Comunicazione delle aziende passa per i social ?-Studio Mascheroni&Associati

• Paul Renda – Ceo Miller Group e Presidente Gruppo Giovani Imprenditori #Assolombarda

Modera: Fausta Chiesa, giornalista del Corriere della Sera

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