Milano, 2 aprile 2021 – È un forte invito alla conversione quello che l’Arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, ha rivolto ai fedeli presenti oggi pomeriggio in Duomo, per la celebrazione del Venerdì Santo, giorno in cui la Chiesa ricorda la passione, morte e deposizione di Gesù.
«La tragica storia che l’evangelista attesta – ha detto mons. Delpini nell’omelia – induce a concludere che quella e questa umanità non si meritano Gesù, il Salvatore. E l’innocente non si meritava di finire così». Eppure, «la tragica storia del giusto ingiustamente condannato non è stata raccontata per fare esplodere lo scandalo, per far perdere la stima di sé ai figli degli uomini, per aizzare a protestare contro il potere o per indurre a una patetica compassione».
La storia della Passione di Gesù, ha proseguito l’Arcivescovo, «è stata scritta per essere evangelo: annuncio di salvezza, invito a conversione, (…) un grido che vuole essere l’estrema dichiarazione di amore per tutte le comparse della tragica storia». Una conversione, quindi, che anche oggi viene chiesta a tutti: gli «uomini del tempio, uomini del sacro», ma anche gli «uomini del potere», gli uomini «organizzati per fare soldi con la corruzione dei giovani, con l’intimidazione dei deboli, lo sfruttamento», ma anche i «discepoli pavidi e mediocri».
A ciascuno, ha concluso mons. Delpini, «Gesù dice: “Convertitevi, non accontentatevi di piccole gioie, cercate prima il regno dei cieli. Convertitevi alla speranza: chi crede in me non morirà in eterno; convertitevi alla carità: questo è il mio comandamento che vi amiate come io vi ho amati; convertitevi alla missione: andate in tutto il mondo e annunciate il vangelo a ogni creatura”».
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