(mi-lorenteggio.com) Milano, 11 marzo 2021 – Vengono annunciati i sei gruppi vincitori del concorso di idee San Vittore, spazio alla bellezza, promosso da Triennale Milano e dalla Casa Circondariale Francesco di Cataldo – San Vittore, con il coinvolgimento di Fondazione Maimeri e con il supporto di Shifton e dell’Associazione Amici della Nave. L’invio delle candidature è avvenuto dal 9 dicembre 2020 al 18 gennaio 2021.
Dopo la valutazione delle 29 candidature pervenute, la commissione giudicatrice, composta da Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano, Lorenza Baroncelli, Direttore artistico di Triennale Milano, Franco Raggi, architetto, Giacinto Siciliano, Direttore della Casa Circondariale Francesco di Cataldo – San Vittore, Leonardo Caffo, filosofo, ha individuato quali vincitori i seguenti gruppi:
– Patrizia Manconi, Cecilia Perotti, Giuseppe Leida, Giulia Matteagi;
– Sofia Badessi, Chiara Filios, Arnaldo Arnaldi, Maria Luccioli, Benedetta Ballabio;
– Francesca Venturoni;
– Alessandro Franco, Jacopo Reale, Silvia Giandoriggio;
– Luca Brivio, Stefano Elayathamby, Marianna Frangipane, Gianfranco Orsenigo, Daniele Panni, Stefano Di Zazzo;
– Studioboom, Fabrizio Piras.
Triennale Milano nomina inoltre l’Architetto Fabio Novembre, in qualità di membro del Comitato Scientifico del Museo del Design, coordinatore dei gruppi di progetto.
Ai sei gruppi selezionati verranno assegnati i casi studio individuati nelle fasi di studio e ricerca condotte, e si avvierà la fase di sviluppo dei progetti, con l’affiancamento del team di ricerca, l’organizzazione di sopralluoghi e rilievi presso la Casa Circondariale. I progettisti sono chiamati a risolvere il caso progettuale seguendo le linee guida indicate, costruendo un progetto che sia un modello concreto ma flessibile e replicabile in altri contesti. Oltre a risolvere nello specifico lo spazio e l’ambito di opportunità di riferimento, ogni gruppo parteciperà a un processo di progettazione comune, che coinvolgerà tutti gli altri progettisti per la realizzazione di una strategia unitaria e l’elaborazione di studi di fattibilità tecnico-economica condivisi.
La fase di assegnazione del tema progettuale ai gruppi vincitori sarà posticipata al momento della consegna dei brief elaborati da Shifton, partner del progetto che sta seguendo un processo di lavoro qualitativo basato sullo human-centered design. Al termine del percorso, ai materiali esito della fase di progettazione dei sei ambiti, si aggiungeranno anche gli elaborati del progetto di ridefinizione degli arredi delle celle Stanze sospese, coordinato dall’Architetto Franco Raggi.
I progetti verranno presentati pubblicamente presso gli spazi di Triennale e della Casa Circondariale di San Vittore. La consegna dei progetti è prevista a giugno 2021.
Il concorso di idee San Vittore, spazio alla bellezza era rivolto a progettisti, architetti, designer, urbanisti, ingegneri con l’obiettivo di promuovere una nuova concezione di casa circondariale attraverso la riprogettazione di alcuni spazi del carcere per cambiarne la percezione e migliorarne la funzionalità. In parallelo al concorso di idee, grazie al coinvolgimento di Fondazione Maimeri e con il supporto di Shifton e dell’Associazione Amici della Nave, è stata sviluppata una ricerca sul campo per individuare i bisogni di chi nel carcere vive e lavora quotidianamente, ma anche le esigenze della Casa Circondariale e dell’intera cittadinanza. Il progetto viene realizzato con il sostegno di Fondazione di Comunità Milano – Città, Sud Ovest, Sud Est, Martesana onlus, che promuove e supporta progetti di utilità sociale per rispondere, in modo innovativo, alle priorità espresse dalla collettività in ambito sociale, culturale e ambientale.
L’iniziativa – coordinata da Lorenza Baroncelli, Direttore artistico e curatore per architettura, rigenerazione urbana e città di Triennale Milano – si inserisce nel rapporto di collaborazione tra Triennale Milano e la Casa Circondariale Francesco di Cataldo – San Vittore, avviato nel 2018 con il progetto ti Porto in prigione, promosso dall’Associazione Amici della Nave, che comprendeva una mostra fotografica e una serie di incontri e dibattiti. Lo scambio tra le due istituzioni è poi proseguito nel 2019 con PosSession, esperienza che metteva in dialogo fotografia e teatro riflettendo sulla detenzione femminile e sulla pratica quotidiana dell’arte come strumento di recupero.