Come vestire il tuo caro defunto per l’ultimo addio?

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Milano, 25 gennaio 2021 – Anticamente i propri cari scomparsi venivano muniti di due monete, queste sarebbero servite poi all’anima per pagare il pegno dovuto che le avrebbe consentito di traghettare da un luogo terreno ad uno ultraterreno.

Ovviamente questa credenza non aveva fondamenta, se non puramente legata alla totale cura del proprio caro scomparso, cioè dotarlo fino quasi all’aldilà di tutto il necessario per avere un trapasso degno e tranquillo. Infatti, provare del bene per una persona significa anche questo, donare il più possibile, anche quando questa ci lascia, e rendere onore alla sua memoria.

Quando una persona a noi cara ci lascia non abbiamo di certo la forza di pensare a tutti gli aspetti “terreni” dell’accaduto. Per quanto fastidiosi siano, questi sono però necessari.

Negli ultimi decenni sono nati esperti del settore delle onoranze funebri i quali si fanno carico degli aspetti pratici che gravitano intorno alla preparazione del corpo del defunto al passaggio nel regno dei cieli.

In questo modo non dovrai essere tu a gestire la preparazione, la vestizione la cura del corpo del trapassato ma dei professionisti. Persone preparate che non trascureranno alcun dettaglio in queste fasi.

È qui che entrano in gioco esperienza e professionalità, qualità di fondamentale importanza indispensabili nella scelta dell’impresa funebre che fa a caso tuo, caratteristiche che Onoranze Funebri La Simonetta dal 1946 offre con maestria e serietà da oltre 70 anni.

L’igiene e la composizione della salma

Le circostanze che portano al trapasso sono sempre diverse tra loro. Non tutte, anzi quasi nessuna, avviene in condizioni che rendono onore al defunto.

Sarà dunque obbligatorio avere delle competenze specifiche per venire incontro alle circostanze ed offrire la giusta e degna preparazione anche e soprattutto dal punto di vista igienico alla persona scomparsa.

Il nostro paese è uno dei maggiori osservatori delle regole religiose quando si parla di cari defunti.

Questo forte legame con la religione ha dato origine a regole sia scritte sia non che vanno osservate nei minuti che immediatamente succedono la morte.

La preparazione del corpo del defunto dal punto di vista igienico deve essere scrupolosa, ma soprattutto deve essere eseguita da mani esperte che solo grazie ad una preparazione apposita saprà cosa fare, e soprattutto quando farlo.

Il corpo del deceduto va come prima cosa messo in posizione supina, considerando che una volta giunto il rigor mortis sarà molto complesso, se non impossibile, cambiare posizione al corpo.

A differenza di ciò che si pensa, gli arti non devono essere incrociati o accavallati bensì allineati e ben distesi. Se il trapasso è avvenuto in ospedale, gli infermieri si occuperanno di molti aspetti della preparazione igienica della persona scomparsa.

Il corpo dovrà essere deterso per bene, eliminando qualsiasi traccia di urina o feci, di unguenti e medicazioni.

Dovranno essere rimosse eventuali flebo o cerotti medicali, non si deve trascurare la posizione della bocca, che nel limite del possibile dovrà essere mantenuta chiusa, aiutandosi con dei sostegni posizionati sotto il mento.

L’infermiere applicherà un bracciale di riconoscimento e provvederà a mantenere una situazione generale della camera degna, assicurandosi anche che la privacy venga il più possibile rispettata.

Gli orifizi saranno sigillati con del cotone, al fine di evitare spiacevoli inconvenienti.

Come avviene la vestizione della salma

La fase due, delicata quanto la preparazione fisica del defunto è la fase nota come vestizione del defunto.

Un atto di amore e dignità che accompagnerà i nostri cari scomparsi e ci darà un’immagine di loro elegante anche nei ricordi degli ultimi istanti prima della sepoltura.

Sono sempre momenti concitati e tristi quelli che precedono un funerale, non si è mai preparati ad affrontare determinate situazioni, quindi l’aiuto di una ditta di onoranze funebri seria e onesta ti assicurerà che tutto avverrà con il massimo rispetto e discrezione.

Le tecniche di vestizione più conosciute sono la tanatoprassi, ovvero la preparazione della salma, dopo la quale le spoglie saranno pronte alla tanatoestetica, cioè la preparazione degli abiti idonei degli accessori e di tutti quegli accorgimenti necessari alla presentazione del caro scomparso in maniera dignitosa.

Saranno scelti abiti anche e soprattutto in relazione alle circostanze del decesso.

La presentazione della salma a parenti e amici, che si riuniscono nel cordoglio dovrà essere impeccabile, considerando che sono gli ultimi istanti primi dell’estremo saluto.

Ancora una volta la professionalità del personale dell’agenzia di onoranze funebri risulta essere oltremodo rilevante.

Esperti professionisti che assistono i familiari in maniera discreta ma concreta, dispensando consigli e fornendo una vera e propria guida, ove necessario, all’allestimento del funerale in tutti i suoi aspetti.

Gli operatori esperti nel settore ti aiuteranno anche a scegliere l’abbigliamento da mettere alla salma.

Cosa mettere (e non mettere) nella bara del defunto

Abbiamo iniziato dicendoti che antiche usanze volevano che si dovessero posizionare due monete sugli occhi del morto, monete che fungeranno poi da obolo per il passaggio dell’anima traghettate da Caronte.

In un certo senso questa tradizione è ancora diffusa ma molto mitigata.

Andando indietro nel passato, addirittura risalenti ai riti funebri degli antichi Egizi, troviamo pratiche di sepoltura molto particolari ma non distanti dalle odierne.

La chiusura della bara comporta un passaggio definitivo, segna il confine, e a volte, è il momento della realizzazione, della presa di coscienza, quindi ci si preoccupa di aver fatto tutto ciò che il nostro avrebbe voluto.

Non vi è una vera e propria regola, quando si parla di oggetti da posizionare insieme al corpo del defunto all’interno della bara, ogni situazione è vissuta in maniera differente ed ogni persona scomparsa è unica. È questa sua unicità che ha spinto e spinge i cari a decidere di seppellire insieme alla persona cara scomparsa un oggetto.

Che si tratti di una croce o di un rosario, o dell’immagine di un santo che a cui è stato particolarmente legato in vita, gli oggetti sono veramente diversissimi tra loro e sempre particolarmente unici. L’usanza di mettere oggetti di valore, però ha subito un enorme ridimensionamento e condizionamento a causa di pratiche illecite dei così detti “tomabaroli”.

Gente senza scrupoli che saccheggiava le tombe, defraudando i corpi degli oggetti con i quali erano stati adornati o che erano stati inseriti per scelta dello stesso defunto in fase di testamento.

Conclusioni

Durante tutto il viaggio di cordoglio non è semplice pensare, anzi la mente è annebbiata e spesso non in condizioni di ragionare.

L’importanza delle ultime ore prima dell’estremo saluto è altissima unica nella sua tragicità, quindi non c’è spazio per errori e ripensamenti.

Siamo esseri umani, siamo fragili e non siamo necessariamente tagliati per tutte le sfide della vita. È dunque necessario fare le scelte giuste e rivolgersi a chi compie determinati lavori e ne conosce tutti gli aspetti, sia burocratici sia pratici sia emotivi, per rendere omaggio e degna sepoltura, per sostenerci nei momenti più difficili della nostra vita senza comunque invadere il nostro momento di dolore anzi agendo in maniera quasi invisibile.

Un’impresa di pompe funebri è un alleato preziosissimo, che saprà alleggerire il peso di moltissime incombenze ed offrire servizi che copriranno tutte le esigenze, come ad esempio funerali in vita, cioè la necessità di organizzare il proprio funerale mentre si è ancora in vita per tutelarsi da scelte che potrebbero non rispettare le proprie volontà quando saremo chiamati al creatore.

 

L. M.

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