Rifiuti. Pase (Lega): “Sentenza TAR Lazio conferma la possibilità di utilizzare Css nelle cementerie al posto del combustibile fossile molto più inquinante”

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Milano, 16 gennaio. “Con grande soddisfazione accolgo la recente sentenza del TAR del Lazio n.219/2021 che ha dato il via libera all’utilizzo in cementera di materiali alternativi in sostituzione dei tradizionali combustibili fossili. Ciò significa che nelle cementerie autorizzate potranno essere utilizzati materiali ottenuti a valle della raccolta differenziata in altro modo non riciclabili. Una posizione che sostengo da tempo e che va verso la direzione dell’economia circolare”. Così interviene Riccardo Pase, Presidente della Commissione Ambiente al Pirellone.

“Già in fase di predisposizione delle Linee guida al Piano gestione rifiuti e delle bonifiche di Regione Lombardia – spiega Pase – avevo sostenuto la necessità di destinare questo materiale non più alle discariche, ma alle cementerie, che oggi utilizzano per la maggior parte un combustibile fossile (Pet Coke) maggiormente inquinante. Più volte ho anche sollevato il tema del CSS attraverso Mozioni e Ordini del giorno, tutti approvati dal Consiglio Regionale, finalizzati non solo a sensibilizzare, ma anche a trovare soluzioni e risposte a questa tematica che spesso genera problemi e tensioni sul territorio. La sentenza del TAR del Lazio, rappresenta quindi uno stimolo in più per perseguire in questa direzione, che permetterà non solo di recuperare energia e calore da materia che in altro modo finirebbe in discarica, ma anche di “liberare spazi” nella complessa gestione dei rifiuti”.

“Il CSS ottenuto dalla miscelazione controllata della componente secca (plastica, carta, fibre tessili, ecc.) dei rifiuti non pericolosi, sia urbani sia speciali non più ricliclabili, – conclude Pase – può trovare un utile impiego nelle cementerie, facendo così recuperare parte del terreno perso dall’Italia per l’attuazione delle pratiche di economia circolare in questo specifico settore. A livello europeo infatti la sostituzione dei combustibili fossili è una pratica assai diffusa (46% media) mentre in Italia siamo molto indietro (20% circa)”.

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