Dipinti, sculture, fotografie, video, stampe, installazioni e performance interattive: le opere in mostra indagano, con tecniche e linguaggi differenti, l’oggettificazione del corpo femminile, la violenza fisica e psicologica, l’isolamento delle vittime e l’incomunicabilità del dolore.
(mi-lorenteggio.com) Milano, 24 novembre 2020 – Nella Giornata internazionale contro la violenza sulla donne, la Community IhaveaVoice, inaugura una mostra d’arte per sensibilizzare su un tema divenuto ormai una drammatica realtà nel nostro Paese.
IhaveaVoice è una community di donne che aiutano le donne ed è nata nel 2018 con l’obiettivo di creare una società più giusta, dove la parità e il rispetto tra i generi sia la base per un futuro migliore. IhaveaVoice vuole superare gli stereotipi e i limiti che hanno sempre colpito le donne, ispirandole ad esprimere appieno il proprio potenziale, promuovendo l’apprezzamento del proprio essere e trovando il coraggio di realizzare i proprio sogni e portare avanti le proprie idee.
Le opere in mostra sono tutte di artiste donne e indagano, con tecniche e linguaggi differenti, l’oggettificazione del corpo femminile, la violenza fisica e psicologica, l’isolamento delle vittime e l’incomunicabilità del dolore. Dipinti, sculture, fotografie, video, stampe, installazioni e performance interattive, coinvolgono gli spettatori, offrendo un messaggio condiviso contro la violenza di genere.
Le opere avrebbero dovuto essere esposte nella suggestiva Sala Montani della Casa dei Diritti di Milano con il patrocinio del Comune nel Palinsesto dei Talenti delle Donne, ma la situazione emergenziale ha reso impossibile lo svolgersi dell’evento. La mostra è stata quindi convertita in virtuale, coinvolgendo le stesse artiste attraverso video e immagini dinamiche esposte sul sito e sulle pagine social di Ihaveavoice.
PATRIZIA BONARDI, Femicide
opera con tecnica mista
Patrizia Bonardi, visual artist, vive e lavora a Bergamo. È stata vincitrice e finalista in vari concorsi, ha esposto in mostre e festival nazionali e internazionali.
L’intrico di corde e chiodi racconta il contorto legame di sofferenza e perversione che prelude il femminicidio.
ELISABETTA DI SOPRA, Legàmi
video
Elisabetta Di Sopra, video artist, classe 69. La sua ricerca artistica si esprime attraverso il video ed una narrazione caratterizzata da azioni semplici ed incisive. Docente presso il Master in Fine Arts in Filmmaking dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, collabora anche con lo Short Film Festival. Numerose le mostre personali e collettive sia in Italia che all’estero.
Un cuore diventa luogo simbolico delle emozioni. Trapassato da un filo rosso rappresenta tutti i legami che imbastiamo con le persone. Un attentato al cuore: la sofferenza e la condizione umana di essere vulnerabili.
MIRIAM MODENA, Il principio era il verbo
video
Miriam Modena, artista video, si laurea all’Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia, indirizzo Nuove Tecnologie dell’Arte. Ha esposto alla Rome Art Week e in varie gallerie a Torino, Berlino, Roma e Melbourne.
L’opera evoca i frammenti in continuo movimento della psiche che cerca di ricomporre sé stessa, a volte sbagliando direzione. Il messaggio dell’artista è un’esortazione a continuare a cercarsi, a risollevarsi.
ALESSIA CAMOIRANO BRUGES, Be careful pretty face
dipinto e poesia
Alessia Camoirano Bruges si laurea alla University of Arts di Londra. Ha vissuto in più di dieci città, conoscendo diverse culture, che hanno influenzato la sua arte. Il suo lavoro, video, pittura e scrittura, si focalizza sulle emozioni, sul femminile e sul concetto di identità.
Immagini e parole si fondono per denunciare l’oggettificazione del corpo femminile. Un grido di ribellione affinché la donna sia vista per tutto quello che è: molto più del solo corpo.
ALESSIA SCRIBANO, Dismorfie
dipinto su carta
Alessia Scribano ha studiato Decorazione all’Accademia di Belle Arti di Brera. La sua ricerca esamina il corpo femminile. Ha esposto con il collettivo artistico “La Faretra”.
Soggetto di questi dipinti è il corpo nudo femminile, corpi sovrapposti e deformati che diventano dismorfie, cercandone il senso nell’astrattezza.
VERA DE TINA, Umanesimo universale
installazione di sculture in carta giapponese
Vera De Tina, laureata all’Accademia di Belle Arti di Venezia e ha vinto il concorso per giovani artisti “Africa e Daniele Comboni” nel 2011.
Sculture in carta giapponese, con tracce di parole scritte dalle donne ritratte. Il corpo diventa il veicolo verso la propria interiorità. La fragilità dell’io diventa materica, fragile come la carta utilizzata.
STEFANIA GORI, Volti
acquerelli su carta
Stefania Gori, diplomata alla scuola di Scuola del Fumetto di Milano. Realizza dipinti, in particolare ritratti, utilizzando diverse tecniche.
Ritratti femminili che pongono l’accento sulla teatralità dell’espressione del volto per far emergere ciò che in lei è più profondo, come il senso di disagio dell’io.
PATRIZIA FALCONETTI (quadri e Body Painting), BRUNA VIETRI (fotografia) e GRAZIA NOVELLI (modella), Interum incipi
fotografie
Patrizia Falconetti, ex truccatrice teatrale e pittrice, Bruna Vietri, cantante e fotografa, e Grazia Novelli, musicista e modella, tre professioniste in ambiti diversi che si uniscono per un progetto fotografico.
Progetto fotografico che nasce da un rapporto di amicizia, sintonia e complicità. Le immagini pittoriche di Patrizia prendono vita attraverso il volto di Grazia passando dall’obiettivo fotografico di Bruna, esprimendo l’energia della donna che, nonostante il dolore e la sofferenza, riesce a rinascere attingendo a risorse che non sapeva di possedere.
VALENTINA LUCARINI OREJON, Ex voto
scultura
Valentina Lucarini Orejon, si laurea presso l’Accademia di belle arti di Carrara, partecipa a diverse esposizioni e viene selezionata per fiere internazionali. Utilizza diversi media: argilla, marmo, cera, legno, ma anche fotografia e video mapping 3d.
Frammenti che trasmettono una sofferenza inflitta: strutture fisiche e muscolari palpitanti evocanti la forza che lega indissolubilmente corpo e anima e, allo stesso tempo, evocanti la fragilità
IhaveaVoice racconta storie di donne, dalle grandi eroine che hanno lasciato il segno nella storia, alle donne apparentemente ordinarie, che affrontano comunque con coraggio le loro battaglie quotidiane. Donne da ammirare, donne da cui imparare, donne da comprendere e perché no, anche donne da aiutare.
“Unite, trattiamo di svariati temi: dalle pari opportunità alle violenze, dai diritti delle donne alla salute. Inoltre, siamo attive in diversi ambiti, dalla solidarietà alla promozione di progetti che spaziano dall’arte, alle scienze, all’imprenditoria” dichiara Eva D., Founder di IhaveaVoice.
Media partner della mostra è l’Agenzia di stampa Trendiest News
Redazione