(mi-lorenteggio.com) Milano, 16 novembre 2020 – Si presenta oggi il ‘Rapporto Lombardia 2020 – Ripartire con lo sviluppo Sostenibile’ curato da Polis Lombardia. Si tratta dell’annuale monitoraggio condotto dal 2017 per verificare il raggiungimento dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile posti dall’ONU con Agenda 2030.
Il documento propone l’analisi statistica della nostra regione, e dei progetti per imboccare da subito, nell’anno funestato dall’emergenza sanitaria, la strada per una ripartenza verso nuove organizzazioni, nuovi equilibri, nuove eccellenze.
CATTANEO: DRIVER IMPORTANTE PER TERRITORIO – “La Lombardia anche quest’anno si misura con gli obiettivi di sviluppo sostenibile e valuta il suo posizionamento – spiega Raffaele Cattaneo assessore all’Ambiente e Clima – anche per orientare conseguentemente le proprie politiche in materia di sostenibilità, a cominciare dalla sostenibilità ambientale, ma avendo attenzione alla dimensione più ampia della sostenibilità che è anche economica e sociale e che attraversa tutti settori”.
“Lo sviluppo sostenibile infatti va scelto, non accade per inerzia. Ed è un driver fondamentale che – conclude – può aiutare la Lombardia a ripartire dopo la crisi generata da questa pandemia”.
TERZI: PIANO LOMBARDIA STRUMENTO PER RIPARTIRE – “Lo strumento per agevolare la ripartenza della nostra terra è il Piano Lombardia – sottolinea Claudia Maria Terzi assessore a Infrastrutture, Trasporti e Mobilità Sostenibile – il programma di investimenti che impegna 3,5 miliardi di euro per realizzare opere dal valore complessivo di 5,5 miliardi”.
“Il Piano prevede – dice ancora Terzi – interventi per la mobilità sostenibile: dalle risorse per la sostituzione di veicoli pubblici inquinanti a quelle per le reti di infrastrutture a servizio della mobilità elettrica, oltre all’acquisto di ulteriori 39 treni nuovi destinati alle direttrici di collegamento con i siti olimpici e gli aeroporti”.
MIGLIO: STRADA PER USCIRE DA CRISI – “Oltre all’edizione 2020 dell’ormai consueto ‘Rapporto’ – evidenzia il presidente di Polis Leonida Miglio – mettiamo a disposizione della politica e dell’opinione pubblica un complementare ‘Studio per la ripartenza dei territori lombardi’ che, raccogliendo le indicazioni di alcune fra le migliori professionalità presenti nella regione, avvenuto anche grazie ad un partecipato giro d’ascolto in tutte le province, delinea le basi per una pronta rinascita, rinnovando il migliore realismo fattuale lombardo”.
DE CRINITO: MOLTI SEGNALI POSITIVI – “Se sostenibilità significa soddisfare le esigenze della generazione presente ma al tempo stesso preservare le possibilità per le generazioni future, dobbiamo prestare la massima attenzione alle condizioni di disparità generazionale a danno dei giovani in termini di lavoro, reddito e formazione di una famiglia, soprattutto se si desiderano più figli” sottolinea Armando De Crinito, direttore scientifico di Polis.
“Segnali positivi – ha evidenziato – giungono dall’aumentato numero di imprese femminili registrato (+7.000), mentre si attendono ricadute positive dai piani di welfare aziendali e da quelli ispirati alle linee guida dettate da Regione Lombardia. La crescita del patrimonio edilizio lombardo (+ 0,7% ogni anno) è accompagnata da un aumentata efficienza energetica: “grazie alle programmazioni regionali, come il PEAR”.
Sulle Prospettive per la Ripartenza hanno portato il loro contributo i docenti di alcuni fra i più prestigiosi atenei lombardi: Giovanni Azzone, Politecnico di Milano Mauro Magatti, Università Cattolica di Milano e Antonella Zucchella, Università degli Studi di Pavia.
Lo studio si e’ basato su 75 sondaggi svolti in tutte le province.
TASK FORCE TERRITORIALI – Sia per gestire al meglio la ripresa, sia per affrontare eventuali nuovi stati di emergenza, in particolare, i Comuni devono essere posti nelle condizioni di operare al meglio in situazioni straordinarie, avere un proprio livello di risposta autonoma e organizzata.
LE FAMIGLIE – Le famiglie devono essere aiutate con interventi sociali e finanziari semplificati, celeri, con sostegni prioritariamente sì di natura economica ma anche psicologica. A partire dalle azioni di sostegno al reddito, di riqualificazione e di ricollocazione dei lavoratori dei settori più colpiti dalla pandemia. Serve istituire un ‘Memoriale per la Comunità’ per arrivare a costruire una nuova immagine e a potenziare adaptabily e coraggio”.
SISTEMA PRODUTTIVO – Le microimprese necessitano di azioni di aggregazione, principalmente per superare difficoltà di accesso al credito e di capacità finanziaria degli investimenti. Vanno sottoscritti patti di filiera in cui le imprese maggiori diventino trainanti accompagnando verso la ripresa anche gli attori più piccoli e fragili. Da promuovere il rimpatrio di alcune produzioni, sicuramente in una filiera strategica come quella legata al mondo della salute.
TURISMO – Nuove forme di cooperazione, di aggregazione e di integrazione sono auspicabili anche nel settore del turismo, per rinforzare la consistenza economico finanziaria di possibili investimenti e per favorire la gestione collettiva di singoli servizi da più imprese o soggetti. Nuovi manager territoriali possono valorizzare in modo mirato le quattro aree vanto della nostra regione: alpina, pedemontana e dei laghi, metropolitana e delle città d’arte, agroalimentare.
REGIONE SMART – L’incremento delle modalità ‘smart’ impone un adeguamento della rete digitale. Sono da risolvere con urgenza i problemi. Si deve partire dalla copertura delle reti, sia diffondendo la fibra ottica, sia, anche in conformità delle particolari caratteristiche che contraddistinguono il territorio lombardo, prevedendo un’efficace rete wireless.
BANCHE DATI DA POTENZIARE E AGIRE SU FISCALITA’ – Vanno utilizzate le banche dati e fatte interagire: in questo modo potrebbe essere di molto alleggerito l’onere a carico di cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni. La Regione può molto in questa direzione e lo sta perseguendo con progetti mirati. Ma è lo Stato per le sue prerogative che in questo campo deve intervenire. Discorso che può essere replicato per la riduzione della fiscalità: non sono più rinviabili interventi decisivi: la Banca Mondiale stima la tassazione complessiva media per le micro e piccole imprese italiane oltre il 68%.
Redazione