Lunedì 19 in piazza Cadorna a Milano il test gratuito Covid-19/Epatite C

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Ultima tappa del roadshow nazionale di prevenzione. Il successo ottenuto sabato 17 a Bergamo ha confermato la validità della formula screening congiunto

(mi-lorenteggio.com) Milano, 17 ottobre 2020. Arriva a Milano lunedì 19 ottobre lo screening gratuito congiunto Covid-19/Epatite C, arma particolarmente efficace per riattivare in pieno il circuito della prevenzione. La conferma giunge dal successo del roadshow che abbina i test contro due patologie importanti e di estrema attualità. La tappa conclusiva si fermerà in piazza Cadorna, dove, dalle 9,30 del mattino (prenotazioni dei test fino alle 12,30) sarà installato il laboratorio mobile cuore dell’iniziativa promossa dall’Associazione Italiana per lo Studio del Fegato – AISF e dalla Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali – SIMIT, con il patrocinio dell’Associazione dei Pazienti EpaC Onlus. L’organizzazione è a cura della società di consulenza manageriale in ambito healthcare MA Provider, con il contributo non condizionato dell’azienda farmaceutica Abbvie.

Il tour nazionale, partito da Roma lo scorso agosto, ha toccato Napoli e Salerno a fine settembre, e ha fatto tappa a Bergamo sabato 17 ottobre, riscuotendo ovunque grande consenso. Accanto al Covid, l’Epatite C è al centro dell’attenzione per il premio Nobel da pochi giorni attribuito agli scienziati Alter, Houghton e Rice che ne hanno identificato e isolato il virus, principale causa di cirrosi e cancro del fegato, aprendo la strada alla realizzazione dei farmaci che oggi rendono possibile la cura.

A Bergamo, penultima tappa, la risposta è andata oltre ogni attesa. Voglia di salute, di riscatto, la città in fila per proteggersi, sia dal virus che occupa le pagine dei giornali, il Covid, sia da quello che si nasconde, ma chi può far tanto male, l’Epatite C. La grande partecipazione dei bergamaschi, in fila fin da prima dell’apertura delle registrazioni, dà la misura di quanto sia opportuno e lungimirante adoperare il coronavirus come leva per stanare le altre patologie, quelle rimaste trascurate per l’emergenza che troppo spesso sta monopolizzando le risorse e le disponibilità del sistema sanitario.

In piazza Matteotti, a Bergamo, insieme con i referenti di AISF, SIMIT e EpaC Onlus. promotori del roadshow con l’esame sierologico abbinato, è intervenuta l’onorevole Elena Carnevali, componente della XII commissione Affari sociali della Camera e primo firmatario dell’emendamento al decreto Milleproroghe che ha reso disponibili 71 milioni di euro spendibili nel 2020 e 2021 per la prevenzione e lo screening del virus HCV. “Questa attenzione alla cura rappresenta per noi un ulteriore stimolo a fare presto, a passare dalle leggi scritte ad ulteriori azioni concrete – ha precisato l’onorevole Carnevali -. È una grande emozione vedere la partecipazione così attiva da parte della cittadinanza, che sta dimostrando eccezionale sensibilità e determinazione a reagire”.

Il laboratorio mobile è stato raggiunto anche da altri autorevoli esponenti politici impegnati direttamente sul tema della salute e della prevenzione, quali la senatrice Maria Alessandra Galloni, segretario della 13ma Commissione Ambiente e l’on. Fabiola Bologna, componente della XII Commissione Affari Sociali della Camera.

L’idea del doppio test ha tratto origine dalle attività che AISF e SIMIT insieme con EpaC Onlus svolgono con la sigla ACE – Alleanza contro le Epatiti. Si rivela la soluzione più idonea, dopo che diversi studi hanno fatto emergere una riduzione di oltre il 90% dei trattamenti durante il lockdown. Il test congiunto è esplicitamente indicato come opportuno anche nel documento conclusivo dell’“Indagine conoscitiva in materia di politiche di prevenzione ed eliminazione dell’epatite C”, approvato all’unanimità in XII Commissione “Affari Sociali” della Camera dei Deputati, lo scorso 11 giugno: può infatti costituire un primo step per ampliare gli screening e far emergere il “sommerso”, al fine di raggiungere l’obiettivo prefissato dall’OMS di eradicare la patologia entro il 2030. Risultato che si potrà raggiungere grazie ai nuovi farmaci antivirali ad azione diretta (DAA) per il trattamento dell’Epatite C, che permettono di eradicare il virus in maniera definitiva, in tempi rapidi e senza effetti collaterali.

L’abbinamento di patologie diverse in un solo test si rivela la soluzione più adatta: “Disegnare campagne di screening mirate sulle persone asintomatiche sfruttando l’opportunità di agganciarsi ad altri percorsi già disponibili (Covid, Neoplasia della mammella, tumore del colon) è la strategia che dobbiamo implementare nella realtà italiana”, ha dichiarato Alessio Aghemo, Professore associato di Gastroenterologia, Dipartimento Scienze Biomediche della Humanitas University, componente del Direttivo AISF.

“L’offerta gratuita dei test rapidi per entrambe le diagnosi di infezione è un’occasione da non perdere. Bergamo dimostra di averlo compreso e altrettanto, sono certo, avverrà nella prossima tappa, lunedì 19 a Milano – commenta Stefano Fagiuoli, Direttore dell’UOC Gastroenterologia, Epatologia e Trapiantologia e del Dipartimento di Medicina Specialistica e dei Trapianti dell’ ASST Papa Giovanni XXIII -. Il primo obiettivo è la sensibilizzazione: in particolare per HCV si punta all’attenzione di istituzioni e popolazione verso un programma di implementazione dello screening, già approvato come norma di legge, ma in attesa dei decreti attuativi”.

“Con questo progetto EpaC Onlus è voluta passare dalle parole ai fatti e implementare, in un progetto pilota, quanto raccomandato nelle indicazioni del Documento conclusivo dell’Indagine conoscitiva in materia di politiche di prevenzione ed eliminazione dell’Epatite C”, voluta dall’On. Michela Rostan e approvata all’unanimità in XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, lo scorso 11 giugno. Ci auguriamo ora che si possa arrivare, anche a livello nazionale ad un rapido avvio di una campagna di screening congiunto Covid-19/HCV su tutto il territorio”, ha commentato il Presidente di EpaC Onlus Ivan Gardini.

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