MILANO, DOMANI ALLA TRIENNALE MANIFESTAZIONE DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI DELLO SPETTACOLO

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Alle 15 si svolgerà la mobilitazione per chiedere il reddito di continuità fino alla ripresa piena delle attività e l’istituzione di un tavolo di confronto tecnico-istituzionale da convocare urgentemente

(mi-Lorenteggio.com) Milano, 14 giugno 2020 – Domani, lunedì 15 giugno, dalle ore 15, in via Alemagna, davanti alla sede della Triennale, protestano le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo per chiedere al Ministro dei beni, Attività culturali, Turismo Dario Franceschini, al Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e al Sindaco della città Giuseppe Sala il reddito di continuità che traghetti il comparto culturale fino alla ripresa piena dei singoli settori e ne tuteli e garantisca l’esistenza, in linea con gli altri Paesi europei e l’istituzione di un tavolo di confronto tecnico-istituzionale sulla riapertura da convocare urgentemente.
Dopo la manifestazione del 30 maggio in piazza Duomo, avvenuta in concomitanza con altre 13 piazze dei capoluoghi regionali, i coordinamenti indipendenti non hanno avuto alcuna risposta dal Governo. Dopo l’annuncio della riapertura dei Teatri, prevista per il 15 giugno, e la partecipazione prevista dal ministro Franceschini all’inaugurazione della stagione estiva della Triennale, le Lavoratrici e i Lavoratori dello spettacolo scendono in piazza per protestare contro questa Falsa Ripartenza denunciando la totale mancanza di linee guida e regole certe e ponendo all’attenzione del Governo quanto questa scellerata ripartenza non faccia altro che amplificare il divario tra grandi strutture e imprese culturali che vivono grazie al
finanziamento pubblico e le tante piccole e medie realtà e soggetti indipendenti, che sono al momento categorie fragili ma indispensabili per tutto il settore, di cui rappresentano il 70% del complesso delle attività.
Inoltre, le Lavoratrici e i Lavoratori dello spettacolo contestano i fondi stanziati al progetto “Netflix della Cultura”, annunciato dal Ministro Franceschini, perché non promuove la funzione pubblica e sociale della Cultura, fondamentale per il nostro Paese.

Il coordinamento è composto da realtà e movimenti autonomi indipendenti, che si riconoscono negli art. 4, 9 e 33 della Costituzione Italiana, con l’obiettivo comune di affermare la cultura etica del lavoro, nei suoi doveri e nei suoi diritti.
Lavoratrici e Lavoratori Spettacolo Lombardia
Attrici Attori Uniti
Saltimbanchi senza frontiere
Sarte di scena
Attrezzismo Violento
Lavorator_ della danza
CUB Confederazione Unitaria di Base
Movimento di Scena

Aderiscono alla mobilitazione numerosi gruppi teatrali, collettivi artistici e esponenti della società civile che riconoscono la Cultura come un bene comune.

 

Redazione

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