(mi-lorenteggio.com) Roma, 16 maggio 2020 – Il decreto del Presidente della Repubblica è stato firmato il 27 dicembre 2019, pubblicato poi sulla Gazzetta Ufficiale del 27 aprile scorso, e la notizia non sorprende ma emoziona, considerando l’impegno ultratrentennale profuso in scena, dietro le quinte e nel resto dell’esperienza lavorativa presso un’importante maison di moda che lo ha impegnato fino a qualche mese fa.
Enrico Dalceri, monzese, classe 1962, conosciuto ed amato dal grande pubblico come la Mabilia de I Legnanesi, è stato insignito dal Presidente Sergio Mattarella della prestigiosa onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Una lunga esperienza professionale a tutto tondo in cui arte e moda, impegnandosi a trasmettere e valorizzare la cultura e le tradizioni italiane, si sono fuse con rigore e professionalità.
Nel 1986, i due percorsi prendono il via parallelamente, raccogliendo in scena negli anni a seguire il testimone della Mabilia – portata in scena per la prima volta da Tony Barlocco – la figlia maggiorenne e da sempre “zitella” della famiglia Colombo; oltre ad interpretare la figlia soubrette di Teresa (Antonio Provasio) e Giovanni (Lorenzo Cordara), cura anche gli straordinari costumi di scena, rigorosamente made in Italy, che incantano gli spettatori con tulle, lustrini e paillettes, spesso indossando o restaurando i costumi originali di Tony Barlocco. Ma, dietro le quinte, per I Legnanesi Dalceri si occupa anche delle musiche, delle scenografie e della supervisione delle coreografie.
Nel ricevere questa onorificenza, torna forte il legame con Tony Barlocco, anch’egli proclamato Cavaliere della Repubblica nel 1975, con Presidente della Repubblica Giovanni Leone e Presidente del Consiglio Aldo Moro.
L’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, primo fra gli Ordini Nazionali, è stato istituito nel 1951, con la finalità di “ricompensare benemerenze acquisite verso la Nazione nel campo delle lettere, delle arti, della economia e nel disimpegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici ed umanitari, nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari”.