MILANO. PRESIDENTE FONTANA, ARCIVESCOVO DELPINI E CARDINAL SCOLA AFFERMANO IMPORTANZA DELLA SPIRITUALITÀ NELLA CURA MALATI

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GALLERA: MALATTIA NON È RICONDUCIBILE SOLO A NUMERI E STATISTICHE

(LNews – Milano, 12 nov) ‘La spiritualità nella cura’. Questo il titolo del convegno cui hanno partecipato, al Belvedere di Palazzo Lombardia, il governatore Attilio Fontana; l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, il cardinale Angelo Scola, arcivescovo emerito di Milano.
La convivenza tra il nuovo contesto creato dai continui progressi scientifici che assicurano l’allungamento della vita (e quindi, in molti casi, della malattia) e la domanda di accompagnamento spirituale (non solo cattolico, ma di tutte le confessioni) proveniente dai malati impongono dunque delle domande.
A queste hanno provato a dare risposta durante la Tavola rotonda cui hanno partecipato anche la professoressa di Psicologia clinica all’Università degli Studi di Milano
Elena Vegni; l’avvocato Luca Degani, presidente di Uneba Lombardia e monsignor Luca Bressan, Vicario episcopale della Diocesi di Milano.

FONTANA: PRESENZA SPIRITUALE FONDAMENTALE NELL’ACCOMPAGNAMENTO “E’ un argomento molto interessante – ha detto Fontana – e ritengo che nel momento dell’accompagnamento sia fondamentale una presenza spirituale che possa rafforzare far rinascere quell’aspetto più profondo che è in tutti noi. La convivenza di questi aspetti è fondamentale come lo è tener presente il cambiamento etnico e religioso della nostra società”.

GALLERA: MALATTIA NON È RICONDUCIBILE SOLO A NUMERI E STATISTICHE – “La Regione Lombardia – ha aggiunto Gallera – investe molto in ricerca ed è all’avanguardia rispetto alle dotazioni tecnologiche. La malattia non è e non deve essere materia esclusivamente riconducibile a numeri e statistiche perché riguarda innanzitutto le persone. Scienza e tecnologia non devono quindi occupare tutto lo spazio dell’accompagnamento che invece spesso è legato alla spiritualità e al conforto da parte di famigliari, conoscenti e volontari”.

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