(mi-lorenteggio.com) Milano, 11 giugno 2019 – La catena ‘Mercatone Uno'”, da tempo in
crisi e sottoposta ad Amministrazione Straordinaria dall’aprile
2015, specializzata nella distribuzione di prodotti non
alimentari, in particolare arredi, nel 2017 ha oltre 70 grossi
punti vendita in Italia con circa 1.800 lavoratori impiegati.
COINVOLTI 330 LAVORATORI – In Lombardia i punti vendita sono 9
per complessivi circa 330 lavoratori.
“Abbiamo seguito il caso, con impatto nazionale e quindi al MiSE
– ha spiegato l’assessore Rizzoli – attraverso PoliS Lombardia,
e sin dall’inizio l’abbiamo costantemente monitorato nei suoi
sviluppi. Dopo diversi bandi di gara deserti la maggior parte
dei punti vendita (55, di cui 7 in Lombardia) è stata acquisita
ad agosto 2018, a trattativa privata, dalla società Shernon srl.
In Lombardia sono stati quindi acquisiti i punti vendita di:
Castegnato (BS) con 26 lavoratori, Cesano Maderno (MB) con 56
lavoratori, Legnano (MI) con 43 lavoratori, Madignano (CR) con
39 lavoratori, Pavia con 34 lavoratori, Pessano con Bornago (MI)
con 25 lavoratori, Verdello (BG) con 31 lavoratori. I restanti 2
punti vendita lombardi sono stati acquisiti da un’altra società,
per la quale non vi sono problemi, ed entro fine anno
riapriranno sotto l’insegna ‘COSMO’ a Tavernerio (CO) e Pieve
Fissiraga (LO).
La Shernon, dopo aver riaperto 6 dei 7 punti vendita lombardi,
ha iniziato ad accumulare ulteriori debiti, non onorando gli
impegni nè con Mercatone Uno, nè con i fornitori: è stato quindi
riattivato, questa Primavera, il tavolo MiSE con Regioni e
organizzazioni sindacali per affrontare le nuove difficoltà
emerse.
La situazione è poi precipitata: Shernon è stata dichiarata
fallita dal Tribunale di Milano il 24 maggio scorso.
Il curatore ha quindi chiuso i punti vendita aperti in
Lombardia, e ha ‘restituito’ azienda e lavoratori a Mercatone
Uno, che però dal gennaio 2019 ha nel frattempo cessato
l’esercizio d’impresa. I lavoratori si sono così ritrovati dalla
sera alla mattina senza alcuno stipendio, nè ammortizzatore
sociale.
Dal 24 maggio, esplosa la criticità, si sono tenute varie
riunioni, interlocuzioni e dichiarazioni a livello ministeriale,
ma la vicenda è molto complessa da risolvere. Regione Lombardia
però è in campo e sta sollecitando tutti i soggetti interessati
affinchè sia approvata al più presto la CIGS per tutti i
lavoratori coinvolti e successivamente avviato un nuovo bando di
vendita.
) “Un tavolo interassessorile di settore
per valutare quali azioni intraprendere per superare le
difficoltà degli ex dipendenti di ‘Mercatone Uno’ e la verifica
della possibilità di riattivazione di uno strumento di
anticipazione sociale finalizzato al sostegno dei lavoratori
sospesi a zero ore, tenendo presente che non ci sono i tempi per
intervenire su questo specifico caso”.
UN AIUTO CONCRETO A CHI E’ RIMASTO SENZA LAVORO – Sono questi
gli elementi presentati dall’assessore all’Istruzione,
Formazione e Lavoro di Regione Lombardia Melania Rizzoli
intervenuta oggi in Consiglio regionale per commentare la
proposta di chiedere all’ABI di sospendere temporaneamente il
pagamento delle rate di mutuo dei lavoratori coinvolti nella
crisi occupazionale di ‘Mercatone Uno’. La mozione, approvata, è
stata firmata da tutti i capigruppo in Consiglio regionale.
Nel testo della mozione si legge anche la richiesta di
“riattivare il Fondo di Garanzia a copertura dell’Anticipazione
Sociale a sostegno dei lavoratori in attesa di
un ammortizzatore sociale”.
RIATTIVARE L’ANTICIPAZIONE SOCIALE – “Abbiamo avviato una
riflessione sullo strumento della ‘Anticipazione sociale’ – ha
proseguito – che sino al 2015 aveva funzionato molto bene ma che
è stato nel frattempo superato dalla riforma degli
ammortizzatori sociali”.
LE CRISI DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE IN LOMBARDIA – “Sono sempre
più frequenti – ha detto ancora l’assessore Rizzoli – le
situazioni in cui i lavoratori restano per mesi senza stipendio,
anche in considerazione delle difficoltà che negli ultimi mesi
sta vivendo la grande distribuzione organizzata, con ormai
svariate crisi in corso (oltre a Mercatone Uno ricordo la lunga
crisi di SuperDì, i licenziamenti di Grancasa, le sofferenze di
Trony, Euronics e Mediaworld, l’acquisizione in corso di Auchan
da parte di Conad)”.
Grazie al Pd approvata una mozione che chiede cassa integrazione subito e ripristino del Fondo delle anticipazioni sociali
Cassa integrazione subito per i lavoratori di Mercatone Uno. A chiederlo è una mozione urgente, presentata dal Pd, sottoscritta da tutti i capigruppo e votata oggi all’unanimità in consiglio regionale. “La crisi che ha colpito l’azienda, che conta 331 dipendenti in Lombardia e sette punti vendita- spiega Gigi Ponti (Pd)- è senza precedenti e di rara complessità, come hanno evidenziato anche le rappresentanze sindacali intervenute ieri in audizione, in Commissione attività produttive. Innanzitutto è necessario che il ministero dello Sviluppo economico attivi quanto prima gli ammortizzatori sociali, visto che il Tribunale di Bologna, lo scorso venerdì, ha stabilito la retrocessione dell’amministrazione straordinaria. Fondamentale è anche sollecitare il Governo affinchè siano ripristinate tutte le condizioni economiche e contrattuali precedenti alla vendita e quindi annullati anche i passaggi di contratto di lavoro da full time a part time siglati a seguito di accordi che, date le mutate condizioni, non sono più validi”.
“Con la mozione- sottolinea Ponti- chiediamo, inoltre, di sollecitare l’Abi affinchè faccia si che le banche avviino una moratoria dei mutui accesi dai lavoratori di Mercatone Uno, come ha già fatto, di propria iniziativa, Banca Intesa Sanpaolo”.
“Alla Regione chiediamo, inoltre- continua Ponti- di riattivare il Fondo della anticipazioni sociali, in modo che i lavoratori possano ricevere la cassa integrazione in tempi brevi e non attendere, come accade ora, diversi mesi. Necessario, infine che si apra un confronto puntuale in commissione e si istituisca un tavolo interassessorile relativo alla crisi della grande distribuzione alimentare e non alimentare che sta vivendo un momento di crisi sistemica. Essenziale è mettere a punto politiche attive del lavoro, a partire dal rifinanziamento delle azioni di rete”.