Sono i due settori che registrano saldi positivi e più alti tra avviamenti e cessazioni nel 2018. È quanto emerge dall’analisi compiuta da PoliS-Lombardia sui dati ricavati dalle comunicazioni obbligatorie dei datori di lavoro rilasciate alle Province e raccolti dalla Regione. In crescita, con quasi 52.000 casi, le trasformazioni dei contratti a tempo indeterminato
(mi-lorenteggio.com) Milano, 1° maggio 2019 – Nel 2018 sono stati 1.589.000 gli avviamenti al lavoro in aziende o unità locali d’imprese con sede in Lombardia: è quanto emerge da un’analisi compiuta da PoliS-Lombardia sulle comunicazione obbligatorie dei datori di lavoro inserite nei sistemi informatici delle Province e raccolti dalla Regione.
Gli avviamenti nel 2017 erano stati 1.500.131, mentre le cessazioni 1.378.432, contro il 1.521.000 del 2018. Nello studio eseguito da PoliS-Lombardia sono stati esclusi i contratti di durata giornaliera, circa 380.000 nel 2018. Tra gli avviati, il 44,1% sono donne.
In particolare sono l’industria e le costruzioni che registrano i saldi più positivi e alti rispetto al 2017, con, rispettivamente un + 36,2% e un + 22,4%. In flessione il settore, storicamente più dinamico, dell’agricoltura, dove, a fronte di un aumento del 5,4% degli avviamenti rispetto allo stesso periodo del 2017, si registrano però cessazioni per il 34,7%, con un calo degli addetti di 2.479 unità. Positivo il settore commercio e servizi, con una crescita di 47.755 occupati, anche se il saldo è in flessione, -51,2%, rispetto all’anno precedente.
I saldi in crescita riguardano soprattutto le province di Pavia, Lodi e Cremona. Le altre registrano un segno più, ma con valori più bassi rispetto al 2017. L’industria con il 18,3% risulta il settore a più forte dinamica del mercato, anche se sono i servizi, con il 72,7% a guidare la classifica degli avviamenti.
A livello territoriale, l’industria costituisce il 34,6% delle nuove occupazioni nel territorio di Lecco, il 28,8% a Bergamo, il 30% a Brescia e il 23% a Varese.
Rispetto alla tipologia di contratto, il saldo negativo (-37.374) degli avviamenti a tempo indeterminato (che sono stati 355.078, cioè il 22% del totale) viene compensato dalla crescita delle trasformazioni dei contratti da termine a indeterminato (+51.734). Infatti nel 2018 le trasformazioni sono state 95.444, mentre nel 2017 erano state 43.710.
Gli avviamenti che richiedono qualifiche alte e, di norma, titoli di studio universitari o post secondari sono stati il 21%, mentre il 30% è avvenuto per professioni a bassa qualifica.
Su circa 1.200.000 persone avviate al lavoro nel 2018 (alcune due o più volte durante l’anno, escludendo i 380.000 con un contratto giornaliero), il 74,4% sono italiani, il 19,8% extracomunitari e il 5,4% stranieri del territorio UE. La distribuzione complessiva è invariata tra il 2017 e il 2018, anche se si registra una crescita del 6,2% di italiani, del 9,3% di extracomunitari e dell’1,7% di comunitari.
Sono i giovani ad avere il maggior numero di avviamenti annuali: il 51,4% del totale ha meno di 34 anni. Anche se trovano occupazione per periodi più brevi e con contratti meno stabili. Gli over 50 sono il 15% della movimentazione del mercato.
Redazione
La Lombardia si conferma locomotiva d’Italia. L’analisi di PoliS-Lombardia permette di avere una spaccato sull’andamento del lavoro anche nel primo quadrimestre del 2019.