Giornata acqua, Ticino giù del 10% in 48 ore Coldiretti: laghi col fiatone, allerta nei campi

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(mi-lorenteggio.com) Milano, 22 marzo 2019 – Il livello del fiume Ticino a Turbigo, in provincia di Milano, è sceso di oltre il 10% in sole 48 ore, mentre il fiume Adda a Lodi è arrivato a -172 centimetri sotto lo zero idrometrico, con i grandi laghi che hanno percentuali di riempimento che vanno dal 7,6% del lago di Como ad appena il 28,5% del Maggiore. È quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua. Una situazione – precisa la Coldiretti interprovinciale – che dipende da un inverno anomalo e siccitoso, che ha ridotto sensibilmente le riserve idriche nei bacini.

“Tra gli agricoltori – dichiara Alessandro Rota, Presidente della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza – sta crescendo la preoccupazione per la stagione irrigua, perché al momento le scorte d’acqua nei laghi sono risicate, mentre in montagna il livello della neve è sceso di oltre 2 metri rispetto alla media degli anni scorsi”. “E’ fondamentale, quindi – prosegue il Presidente Rota – una corretta manutenzione dei bacini per garantire alle imprese agricole una gestione razionale della risorsa idrica”.

“In questi giorni abbiamo dovuto ricorrere a irrigazioni straordinarie per poter lavorare i terreni in vista delle semine ¬– conferma Gian Enrico Grugni, allevatore di Cervignano d’Adda in provincia di Lodi – Qui da noi non accadeva da decenni che in questo periodo dovessimo intervenire per far fronte a una mancanza di pioggia così prolungata. Temo per la scarsità delle scorte nevose e di quelle nei laghi, che potrebbe mettere a rischio i lavori stagionali. Se nei prossimi giorni la situazione non dovesse cambiare, ad esempio, potremmo avere difficoltà nella semina del mais”.

In una situazione in cui quasi 9 litri di pioggia su 10 che cadono in Italia sono perduti, i cambiamenti climatici impongono un deciso cambio di mentalità nelle gestione dell’acqua. Crescita delle temperature, sfasamenti stagionali e soprattutto una variazione della distribuzione e dell’intensità delle piogge sono effetti dei cambiamenti climatici che – conclude la Coldiretti – richiedono interventi strutturali. Di fronte alla tropicalizzazione del clima occorre organizzarsi per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi per renderla disponibile nei momenti di difficoltà.

 

Redazione

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