DISABILI GRAVISSIMI: OLTRE 83 MILIONI PER 17MILA LOMBARDI IN CONDIZIONE DI NON AUTOSUFFICIENZA

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RISORSE DA REGIONE E FONDO NAZIONALE NON AUTOSUFFICIENZE 2018
PER I GRAVISSIMI NESSUN TAGLIO E MISURE CALIBRATE SUI BISOGNI

(mi-lorenteggio.com) Milano, 12 febbraio 2019 – La Giunta regionale, su proposta
dell’assessore alle Politiche Sociali, Abitative e Disabilità
Stefano Bolognini, ha deliberato oggi il Programma operativo a
favore di persone con grave o gravissima disabilità e anziani
non autosufficienti, a cui destinare quasi 71 milioni di euro
del Fondo nazionale per le non autosufficienze (Fna) e 12,6
milioni di euro aggiuntivi da parte di Regione Lombardia
suddivisi in Misure B1 (disabilità gravissima) e B2 (disabili
gravi o anziani non autosufficienti).

NEL 2018 6.635 DISABILI GRAVISSIMI, DATO STIMATO IN AUMENTO –
“Le Aziende socio-sanitarie territoriali (Asst) con le Agenzie
di tutela della salute (Ats) – spiega l’assessore Bolognini –
sono il riferimento per le persone che rientrano nella
condizione disabilità gravissima (Misura B1) mentre gli Ambiti
territoriali/Comuni sono i punti di accesso per i disabili gravi
o gli anziani non autosufficienti (Misura B2). Di queste due
Misure l’anno scorso hanno beneficiato complessivamente poco più
di 17 mila cittadini lombardi, di cui 6.635 disabili gravissimi,
un dato stimato in aumento almeno del 10% anche per questa
annualità”.

LA MISURA B1 – La ‘nuova’ Misura B1 supera il precedente
modello, che prevedeva un buono mensile di 1.000 euro attribuito
in modo indifferenziato a chi ne aveva diritto. Ora i tipi di
intervento sono due: uno indirizzato a chi è totalmente
assistito al domicilio, con l’erogazione di un ‘buono’ mensile
di massimo 1.100 euro, cui si può aggiungere un ‘voucher’
mensile per gli adulti fino a 360 euro e per i minori fino a 500
euro; l’altro, si rivolge al disabile che frequenta un servizio
educativo o scolastico, oppure che è inserito in un Centro
diurno per massimo 14 ore, e prevede un ‘buono’ mensile di 600
euro come riconoscimento del carico assistenziale per la
famiglia, cui si aggiunge un voucher mensile fino a 360 euro per
gli adulti e fino a massimo 500 euro per i minori.

OBIETTIVO: PROMOZIONE DEL MAGGIORE BENESSERE – “La finalità di
questa Misura – dice Bolognini – è la promozione del maggiore
benessere e della qualità della vita di queste persone in un
contesto più ampio di inclusione sociale e di socializzazione.
Con un’importante novità per i minori, che ora verranno
sostenuti attraverso il ‘voucher’, con interventi socio-sanitari
e di supporto socio-educativo”.

CHI SONO I ‘GRAVISSIMI’ – In particolare, per quanto riguarda le
persone con disabilità gravissima, Regione Lombardia interverrà
a sostegno di chi è in dipendenza vitale, ad esempio le persone
in stato vegetativo o con ventilazione assistita o con Sla in
stadio terminale, così pure i disabili con disturbi dello
spettro autistico, ritardo mentale o gli anziani con demenza.

SPERIMENTAZIONE PER SITUAZIONI DI PARTICOLARE INTENSITÀ – “In
situazioni di particolare intensità – aggiunge Bolognini -, che
necessitano cioè di un’assistenza continua e di un monitoraggio
sulle 24 ore, come per le persone ventiloassistite almeno 16 ore
al giorno e/o con nutrizione parenterale, abbiamo introdotto un
nuovo percorso, cui il nucleo familiare può aderire.
Riconosceremo un sostegno complessivo mensile di 1.900 euro,
suddivisi in un ‘buono’ mensile di 500 euro alla famiglia e in
un ‘voucher’ mensile fino a 1.400 euro per l’acquisto di massimo
20 ore settimanali di prestazioni assistenziali al domicilio, a
integrazione di quelle che già eventualmente riceve dai servizi
di assistenza domiciliare e in base al progetto individuale.
Tutto ciò in alternativa a quanto previsto dalla Misura B1.
Un’offerta sperimentale, che incide in modo rilevante a supporto
dell’assistenza alla persona, in modo da sollevare la famiglia
dal carico di cura”.

LA MISURA B2 – Per quanto riguarda le persone disabili gravi e
anziani non autosufficienti che si rivolgeranno agli Ambiti
territoriali/Comuni, Regione Lombardia ha confermato il sostegno
alla famiglia che assiste direttamente la persona fragile oppure
si avvale di una persona assunta regolarmente. Permane
l’attenzione altresì per le persone disabili con progetto di
vita indipendente e così pure per i minori disabili per i quali
sono riconfermati gli interventi già realizzati l’anno scorso.

SOSTENERE FAMIGLIE PER FAVORIRE INCLUSIONE SOCIALE – “Entrambe
le misure, tengo a sottolineare, – conclude Bolognini -, sono
orientate a sostenere il carico assistenziale delle famiglie con
l’obiettivo di mantenere al domicilio la persona fragile,
prevenendo l’istituzionalizzazione, per favorire piuttosto
l’inclusione sociale”.

MONITORAGGIO MISURA B1 – Alle Ats, quest’anno, nell’ambito della
loro funzione di governance, è stata assegnata un’azione di
controllo su almeno il 5 per cento delle persone gravissime
beneficiarie della Misura B1, per rilevare la corretta
realizzazione del processo di valutazione e di predisposizione
del progetto individuale.

 

Redazione

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