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INTEGRAZIONE TARIFFE TRASPORTI, TERZI: LA FAREMO NEI TEMPI E NEI MODI GIUSTI, DOBBIAMO TUTELARE TUTTI I CITTADINI LOMBARDI

 

(mi-lorenteggio.com) Milano, 24 gennaio 2019 – La Regione Lombardia ha l’interesse ad
arrivare a una tariffazione integrata valida su tutto il
territorio, senza forzare i tempi e, soprattutto, rispettando
gli step tecnici, che, inevitabilmente, prevede questo nuovo
sistema. In modo che nessun cittadino possa essere penalizzato
da eventuali aumenti che si potrebbero verificare su alcune
tratte in seguito a un’introduzione non sufficientemente
ragionata della tariffazione integrata.

TEMPI MILANO INSOSTENIBILI, MA COMUNE LO SAPEVA – Lo ha
ribadito anche oggi, in Commissione Trasporti, l’assessore
regionale alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile
Claudia Maria Terzi, precisando anche che la “circostanza è già
stata precisata al Comune di Milano fin dal nostro primo
incontro, lo scorso 2 ottobre. Questo non per un ‘capriccio’:
attivare una tariffazione integrata significa ribaltare un
sistema e dare la possibilità a tutte le società di dotarsi
degli strumenti necessari. I tempi chiesti dal Comune di Milano,
dunque, non sono sostenibili”.

LA RISCOSSIONE DEI BIGLIETTI – Oltretutto, il servizio, al
momento, in termini di riscossioni dei biglietti, è gestito
direttamente dal Comune di Milano, che, oggi, introita tutti i
proventi dei biglietti Atm, cosa che, “quando si parla di
tariffa integrata o di piano di bacino, non può funzionare”.
In pratica, dunque, questo avrebbe significato un aumento delle
tariffe con un ricavo solo per il Comune di Milano e una
difficoltà per le società che eserciscono il servizio sui Comuni
dell’hinterland.

NON SI POSSONO AUMENTARE BIGLIETTI QUANDO SERVIZIO FERROVIARIO
NON È SODDISFACENTE – Con la tariffazione integrata, per quanto
riguarda il ‘venduto biglietti’, ci sarebbe un aumento del 10%
su 3,2 milioni di biglietti, del 10/20% su 2,13 milioni di
biglietti, del 20/30% su 835.000 ticket e del 30/40% su 435.000
biglietti, oltre a un aumento del 45/55% per 247mila abbonamenti
mensili.
“Sono numeri che non possiamo trascurare – ha spiegato Terzi -,
perché Regione Lombardia non avallerà in alcun modo aumenti di
questo tipo per il servizio ferroviario. Non ci possiamo
permettere di fare richieste del genere solo per le esigenze di
un’Agenzia che fa una fuga in avanti. L’integrazione la faremo
in modo da tutelare tutti. Ricordiamoci anche che la Regione ha
impedito a Trenord di applicare gli adeguamenti Istat proprio
perché il servizio non è quello che vorremmo, figuriamoci se,
per l’esigenza di un’Agenzia, possiamo pensare di avallare un
tale aumento. Il lavoro dei tecnici della Regione è finalizzato
a scongiurare queste distorsioni: tariffazione integrata non
deve significare aumento dei costi per i cittadini”.

OMOGENEITÀ DELLE SCONTISTICHE – In questo quadro, il Comune di
Milano aveva pensato di ripresentare le scontistiche che già
applica, non condividendole né con la Regione né con le altre
Agenzie. “Questo significa – ha chiosato Terzi – che alcune
linee avrebbero avuto rincari non giustificati”.

REGIONE NON ACCETTA RICADUTE PESANTI SU UTENTI MONOMODALI –
Un’altra situazione che non può essere trascurata è appunto
quella che riguarda gli utenti monomodali, cioè chi utilizza un
solo mezzo. “Avrebbero avuto rincari – ha detto l’assessore –
che vanno dal 10 al 50% e questo per noi è assolutamente
inaccettabile”.

 

Redazione

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