Trezzano: il quartiere Marchesina aggredito da polveri di materiale ferroso

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Quella crepa nei ventotto giorni che non lascia scampo al comune. La lista Controcorrente: “Inaudita gravità. Chiederemo trasparenza sui fatti e le dimissioni del sindaco Bottero”

(mi-lorenteggio.com) Trezzano sul Naviglio, 18 gennaio 2019 – Inoltrare entro 10 giorni la dichiarazione di un esperto che attesti compatibilità e sicurezza dei flussi emissivi, dotare entro 10 giorni un sistema di controllo della vasca di decantazione del liquido lubrorefrigerante, effettuare entro 25 giorni prelievi e analisi del materiale posto sul fondo dei pozzi perdenti e adeguare entro 60 giorni tutti gli impianti di depurazione delle emissioni in atmosfera.
Non è un bollettino di guerra ma più semplicemente alcune delle imposizioni che compaiono sui sei fogli redatti dai tecnici di Arpa dopo essersi recati presso la società Perego di Trezzano sul Naviglio.
Un sopralluogo effettuato a seguito di un esposto presentato da un cittadino che segnalava la presenza di polvere ferrosa nell’aria e sui pavimenti dei balconi.
Un allarme certamente non banale perché, quella polvere, le migliaia di abitanti del quartiere Marchesina, probabilmente la stavano respirando da diversi mesi e non è escluso che la stiano respirando ancora.
Si perché, da una parte ci vorrà del tempo prima che questa azienda ottimizzi tutti gli impianti di depurazione e, dall’altra, non è neppure certo che la consistente immissione nell’aria del pulviscolo ferroso provenga proprio da li, in quanto alcune settimane or sono è stata segnalata un’altra ditta della zona da parte di una amministrazione condominiale; ditta che, probabilmente, nei prossimi giorni sarà oggetto di un sopralluogo analogo a quello della Perego. Insomma, per il momento l’inquinamento è certo ma non si sa chi l’ha provocato.
Diverse e meno aleatorie sembrano invece essere le ombre sui tempismi che, anche in questo caso, hanno caratterizzato l’amministrazione comunale.
I sorrisetti, le promesse, le pacche sulle spalle, il dialogare con tutti è un buon viatico per curare la propria immagine ma poi, quando si verificano episodi come questi e i cittadini si accorgono che chi doveva proteggere la loro salute con la necessaria urgenza non lo ha fatto e non li ha neppure informati del pericolo esistente, allora si scatenano gli j’accuse; ed è quello che si sta verificando in questi giorni nelle abitazioni, nelle vie e nei negozi della Marchesina.
Ma vediamo perché i fatti mettono sotto accusa l’amministrazione comunale.
Nel mese di Novembre 2018 un cittadino segnala all’Arpa che nell’aria della Marchesina c’è polvere ferrosa. Il 14 dello stesso mese l’Istituto da il via ai sopralluoghi presso la Perego e il 12 di Dicembre trasmette ben sei pagine di relazioni e imposizioni al comune di Trezzano attraverso un documento che evidenzia di emettere “Un idoneo e urgente provvedimento che imponga alla ditta quanto descritto”.
Trascorrono alcune settimane e, mentre continuano a respirare le polveri nocive (provocano irritazioni alle mucose e problemi respiratori- pneumoconiosi) i cittadini, con scope e calamite raccolgono il ferro depositatosi sui balconi. Poi arrivano la terza e la quarta settimana e a questo punto, a fronte dell’assoluto silenzio del comune, si muovono anche gli amministratori condominiali che segnalano agli uffici competenti le molteplici preoccupazioni dei loro amministrati. Nulla, l’urgente provvedimento sollecitato da Arpa, continua a marcire nei cassetti del comune sino a quando, il 10 di Gennaio, finalmente, viene emessa l’ordinanza. Il sindaco afferma di essere venuto a conoscenza del problema intorno al 10 di Gennaio, e cioè ben due mesi dopo l’intervento dell’Arpa. Scaricando, di fatto, tutte le responsabilità sugli uffici tecnici e dell’ambiente. E i cittadini? Loro, purtroppo, non possono scaricare nulla, ingeriscono e pagano in salute i disservizi.

“Quel che è successo e sta succedendo in Marchesina, sottolinea Giuseppe Russomanno di Controcorrente, perché la vicenda non è ancora chiusa, è di una gravità inaudita. Se a questo si aggiunge che l’inquinamento ha ormai reso drammatica la situazione nel centro storico e che tutto sta avvenendo nel totale disinteresse del primo cittadino non possiamo che dire basta. La salute è sacra e il sindaco per legge la deve tutelare. Preso atto che ciò non avviene e che gli urgenti documenti sono rimasti nei cassetti per un mese mentre i cittadini respiravano ferro chiederemo le dimissioni di Bottero.

Giorgio Villani

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