(mi-Lorenteggio.com) Corsico, 14 gennaio 2019 – La sua posizione strategia, nel controviale della Nuova Vigevanese al confine con Milano, l’aveva resa ben visibile a tutti gli automobilisti in transito. E l’officina non poteva passare inosservata anche alla polizia locale che, dopo avere eseguito un’ispezione, ha riscontrato irregolarità amministrative notificando al proprietario dell’attività sanzioni per oltre 17.500 euro.
Nei giorni scorsi, il commissario responsabile del nucleo repressione frodi del comando della polizia locale ha notificato al proprietario dell’attività il verbale di sequestro amministrativo ai fini della confisca di tutte le attrezzature, affidate in custodia allo stesso, che, però, non potrà utilizzarle.
“Una nuova operazione minuziosa della nostra polizia amministrativa – evidenziano il sindaco Filippo Errante e l’assessore alla sicurezza Sergio Di Giovanni – impegnata quotidianamente nel controllo non solo dei locali pubblici, dove vengono anche raccolte informazioni su chi li frequenta poi condivise con i carabinieri e la Questura, ma anche degli altri esercizi commerciali del territorio. Se uno non rispetta le leggi è un pericolo per sé, per i suoi operai e per chi abita nei pressi dell’attività”.
L’operazione è scattata alla fine di novembre 2018. Gli agenti, coordinati dal commissario del Nucleo repressioni frodi, intervengono presso un’officina di via Caboto 39/B. Identificano tutte le persone presenti nell’autofficina e i documenti in possesso del proprietario dell’attività. L’uomo, classe 1970, risulta avere regolare abilitazione professionale. Però l’omessa indicazione alla Camera di Commercio del trasferimento dell’attività, prima in un’altra via di Corsico, lo identifica ai fini della legge come abusivo. E per questo, ha ricevuto una sanzione di poco più di 5.160 euro, con il sequestro delle attrezzature ai fini della confisca.
Verificando le altre autorizzazioni, il nucleo della PL ha accertato anche la mancanza della SCIA comunale (Segnalazione certificato di inizio attività). Un’omissione che è costata al proprietario dell’officina una sanzione di ulteriori 5.160 euro.
L’ispezione ha riguardato anche controlli specifici da parte di un agente della polizia ambientale. Sono stati riscontrati reati previsti dal Testo unico, sia per la tenuta dei registri relativi al materiale di scarto sia alle modalità di smaltimento dello stesso. In questo caso le sanzioni ammontano a oltre 7.200 euro.
Durante le verifiche, stavano operando tre persone, oltre al proprietario. Uno di questi, dell’88, è risultato senza documenti e permesso di soggiorno ed è stato indagato a piede libero. Mentre al titolare dell’attività è stato contestato il reato di favoreggiamento all’immigrazione e di permanenza di soggetto clandestino.
La PL non ha proceduto con il sequestro dei locali, che potranno quindi essere reclamati dalla proprietà dell’immobile. In questo caso, il titolare dovrà spostare tutte le attrezzature in un altro deposito giudiziario, dando informazioni specifiche al comando della PL.
Tutti i mezzi che erano in riparazione (nessuno è risultato rubato o oggetto di sequestro o fermo) sono stati recuperati dai proprietari, contattati uno per uno dalla polizia locale.
V. A.