IMPRENDITORIA AREE MONTANE: BRESCIA, BERGAMO E SONDRIO LE PROVINCE PIÙ DINAMICHE, A PAVIA BOOM DI IMPRESE AGRICOLE GIOVANILI, IL 61% DEL TOTALE

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(mi-lorenteggio.com) Milano, 13 dicembre 2018 –  Dalle aziende agricole che puntano
sulla biodiversità alle falegnamerie 4.0, dalle cantine
innovative alle imprese ad alto contenuto tecnologico che
sfruttano la robotica per la tutela del paesaggio.
E’ un quadro variegato quello che emerge dalla mappatura della
giovane imprenditoria nelle aree montane lombarde, condotta da
Unimont – polo di Edolo dell’Università degli Studi di Milano –
e finanziata da Regione Lombardia, Assessorato Enti locali,
Montagna e Piccoli Comuni, che è stata presentata oggi a Milano,
alla presenza dell’assessore regionale Massimo Sertori.

REGIONE LOMBARDIA PRONTA AD ATTIVARE POLITICHE STRATEGICHE –
“Mi fa piacere apprendere, come emerge dalla ricerca – ha
commentato l’assessore alla Montagna, Enti locali e Piccoli
Comuni Massimo Sertori – che ci siano tanti giovani che hanno la
voglia e l’energia di fare impresa nelle montagne lombarde, a
dimostrazione di come si stiano approcciando in modo diverso
rispetto al passato e con uno stile di vita differente alla
montagna, ma so anche che questi giovani imprenditori hanno
bisogno di sostegno e di finanziamenti”. “Perciò – ha
sottolineato – attivare tutte quelle politiche strategiche che
consentano di vivere in montagna in modo dignitoso e autonomo, è
il nostro obiettivo”.

RISORSE SUL TERRITORIO PER GENERARE OPPORTUNITA’ – “Regione
Lombardia è costituita per il 40% da territorio montano che è
straordinario per le sue peculiarità, ma ha anche una serie di
fragilità che ben conosciamo e va preservata creando le
condizioni necessarie a scongiurarne lo spopolamento. Credo
pertanto fermamente – ha ricordato Sertori – che le risorse che
vengono generate in montagna debbano rimanere in montagna perché
solo con questo sistema riusciamo a perequare quel maggior costo
dei servizi che inevitabilmente i territori montani hanno
rispetto alla pianura. In questa direzione stiamo portando
avanti azioni importanti sul tema dell’idroelettrico, che è una
risorsa che lascia proventi sui territori che ospitano le grandi
centrali idroelettriche”.

COMMERCIO E ARTIGIANATO I SETTORI IN TESTA – In base ai dati
emersi dalla ricerca, svolta su 7 province (Bergamo, Brescia,
Como, Lecco, Pavia, Sondrio e Varese) dove si trova il 39% delle
imprese lombarde di cui il 31% in montagna, sono ben 11.200 le
imprese a conduzione giovanile attive nei Comuni delle aree
montane, ossia il 10% del totale.

Le province più dinamiche risultano essere Brescia, Bergamo e
Sondrio. Mentre, per quanto riguarda le dimensioni, le imprese a
conduzione giovanile in montagna risultano essere microimprese,
dato che il 92% conta meno di 4 addetti. Il settore più
affollato è quello del commercio e dell’artigianato (23%),
seguito dal turismo (13%), dall’agricoltura (11%), dal settore
creativo e tecnologico (3%) e dai settori edile, immobiliare e
metallurgico (50%). Solo nella montagna pavese l’agricoltura è
in testa con il 61% delle imprese dedicate.

MAGGIOR PARTE DEI GIOVANI HA AVVIATO UN’IMPRESA DA ZERO – I dati
riportati confermano comunque lo stato di buona salute
dell’imprenditoria giovanile montana, mostrando un trend
positivo per oltre la metà del campione (57%) e di equilibrio
per il 40%, un elemento tanto più positivo considerato il fatto
che il 64% dei giovani imprenditori ha avviato un’impresa da
zero, senza ereditare la gestione di quella di famiglia.

OBIETTIVO E’ ARRIVARE A TESTO UNICO DELLA MONTAGNA – “I tanti
interventi attuati fino ad oggi sono la dimostrazione di una
forte sensibilità della Giunta Fontana verso la montagna. E per
accrescere le opportunità di chi vive in territori periferici e
difficili, è prezioso, in questo senso, anche il lavoro di
studio, indagine e formazione attuato dall’Università della
Montagna”. “Obiettivo del mio mandato – ha concluso – è quello
di arrivare a stilare un Testo Unico della Montagna, attraverso
un percorso di ascolto di tutti i portatori di interesse e di
raccolta delle esigenze reali del territorio”

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