(mi-Lorenteggio.com) Roma, 29 novembre 2018 – “Avremo bisogno di approfondire temi che sono all’origine del successo delle forze sovraniste e populiste in una parte importante dell’Europa e dell’Occidente. Sta cambiando il terreno del confronto politico e i modi di pensare e stanno sedimentando in fretta idee e valori molto diversi da quelli che abbiamo conosciuto e che abbiamo dato per scontati per molti anni. C’è bisogno, quindi, di un confronto continuo tra personalità europee che rappresentano partiti e movimenti che hanno ispirazioni e culture politiche diverse – socialisti, democratici, liberali, ambientalisti, progressisti – ma che hanno un denominatore comune: l’europeismo; la convinzione che l’Europa sia l’unico futuro possibile per il nostro Paese e per quest’area del mondo; con una impostazione che oggi poggia sulla necessità di cambiare l’Europa per rilanciarne i valori fondativi originari. Questa è la sfida enorme che abbiamo di fronte e su cui dobbiamo confrontarci nel concreto”. Così ha esordito il Senatore Franco Mirabelli, Vicepresidente del Gruppo PD al Senato, al convegno “All’armi sono sovranisti. Fermare i populismi in Italia e in Europa”.
“Nel secolo scorso abbiamo lottato per rompere i due blocchi in cui era diviso il mondo, per la caduta del Muro di Berlino. Oggi, – ha proseguito Mirabelli – nei primi decenni del nuovo millennio, con altrettanta determinazione dobbiamo lottare per demolire quello che potremmo chiamare il Muro di Visegrad e per fermare il tentativo di svuotare, smontare e destrutturare le nostre democrazie, a partire dalla stessa Unione Europea”.
“Siamo in un Continente in cui i sovranismi, pulsioni populiste e antipolitiche stanno dilagando in molti Paesi. Con la crisi cominciata nel 2007 si sono aggravate le disuguaglianze e le sofferenze di parti importanti delle popolazioni. – ha detto Mirabelli – È entrato in crisi un mondo. La politica non ha saputo governare gli effetti della globalizzazione di fronte alla crisi ed è vissuta come complice e da qui arrivano gli slogan sulle banche contro il popolo o i mercati contro il popolo. Questo è uno dei temi su cui si fondano le proteste e si radicano i sovranismi e i populismi. C’è poi anche il fatto che la politica e il consenso sono stati influenzati in una maniera assolutamente inedita dal web, che ha prodotto una divaricazione e un conflitto tra la democrazia rappresentativa classica e quella indefinita nebulosa che oggi, impropriamente, viene catalogata sotto la voce di democrazia diretta. In realtà, sotto la voce di democrazia diretta, nella pratica dei sovranismi e dei populismi, si è nascosto un modello in cui chi vince ha il diritto anche di ridurre gli spazi dell’opposizione, il peso delle garanzie, le stesse libertà, a partire da quella di stampa”.
“Nei prossimi mesi avremo di fronte una campagna elettorale che ci porterà al voto per il rinnovo del Parlamento europeo nel prossimo mese di maggio. Sarà la campagna elettorale più difficile tra quelle affrontate fino ad oggi perché occorre riconquistare milioni di cittadini che si sono sentiti abbandonati dai nostri partiti e dai nostri movimenti e si sono sentiti soli ad affrontare la più grande crisi economica dell’Occidente e che hanno sentito l’Europa lontana dal loro quotidiano, anzi spesso l’hanno percepita come un problema, un impiccio o un nemico. Questo, quindi, è il tema: – ha concluso Mirabelli – come le forze che credono nell’Europa, insieme, qualunque sia la loro ispirazione, possono lavorare per cambiare l’Europa, cambiare la proposta politica dei riformisti per arrestare la deriva populista e per ridare fascino a quello che per me rimane un sogno ancora da realizzare che è quello europeo ed europeista”.
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