Milano, 06 nov) “In merito alla procedura di vendita
dell’ex cappella dei frati cappuccini (ex Ospedali Riuniti di
Bergamo), che ha visto, lo scorso 25 ottobre, l’apertura delle 3
buste d’offerta, il Responsabile del procedimento dovrà
esaminare la regolarità della documentazione presentata nella
busta di offerta più alta e la veridicità delle dichiarazioni
rese, attività tuttora in corso. Solo al termine di tale
istruttoria potrà essere deliberata l’aggiudicazione provvisoria
dell’atto di alienazione con condizione sospensiva prevista dal
D. Lgs. 42/2004, che dispone la facoltà della Regione o di altro
Ente pubblico territoriale di esercitare il diritto di
prelazione, che prevede l’acquisto al medesimo prezzo stabilito
nell’atto”.
Lo ha detto l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera,
rispondendo in Consiglio regionale a un’Interrogazione sulla
vendita dell’ex cappella dei frati cappuccini alla comunità
musulmana.
VERIFICA PROVENIENZA DENARO – “La procedura per l’esercizio del
diritto di prelazione – ha spiegato Gallera – presuppone che sia
stato già formato dal notaio l’atto di compravendita, seppur
condizionato all’eventuale esercizio del diritto di prelazione
appunto da parte degli aventi diritto. Per formare tale atto il
notaio deve innanzitutto verificare la provenienza del denaro
utilizzato per il saldo della compravendita (cd. Legge Maroni
sull’antiriciclaggio)”.
VERIFICA PRINCIPIO DI RECIPROCITÀ SE PAESE EXTRA UE – “Se
dovesse emergere che la provvista è riferibile a uno Stato extra
UE – ha evidenziato l’assessore – il notaio deve verificare la
sussistenza del principio di reciprocità, vale a dire che presso
quello Stato una persona fisica o giuridica italiana deve poter
acquistare un immobile da destinare alle stesse finalità, nel
caso di specie trattasi della Chiesa dei Frati con destinazione
a edificio di culto”.
RISCHIO DI REVOCA – “Ai fini di una tale verifica – ha spiegato
ancora il responsabile del Welfare lombardo – il notaio richiede
parere preventivo all’Ufficio Internazionale del Ministero degli
Affari esteri, al quale sottoporrà il quesito in merito alla
possibilità per un soggetto italiano di acquistare in quel Paese
un luogo ove realizzare un luogo di culto diverso da quello
islamico. Se il principio di reciprocità è rispettato, il notaio
procede alla stipula dell’atto di compravendita condizionato. In
caso contrario, il notaio comunica tale impedimento alla
stazione appaltante, che procederà alla revoca
dell’aggiudicazione e all’assegnazione al secondo classificato”.
LE SCADENZE – “Una volta sottoscritto l’atto di compravendita
condizionato – ha concluso Gallera – il notaio denuncia tale
trasferimento al Ministero e alla Regione. Dalla ricezione di
tale denuncia decorrono i seguenti termini: entro 20 giorni la
Regione deve deliberare la proposta di prelazione con
indicazione delle specifiche finalità di valorizzazione
culturale del bene. Qualora il Ministero rinunci al diritto di
prelazione, Regione acquisirà l’immobile”.
Di seguito l’iter di alienazione
dell’unità immobiliare Chiesa-Casa frati di Bergamo.
2000 – Accordo di programma tra Ministero della Sanità, Regione
Lombardia, Azienda Ospedaliera, Provincia e Comune di Bergamo,
in cui è stata sottoscritta e approvata la costruzione del nuovo
ospedale, in tale è stato previsto che parte della costruzione
fosse finanziata con la vendita della vecchia sede di Largo
Barozzi (ex Complesso ospedaliero, Palazzo amministrazione e
Chiesa-Casa frati).
2008 – sono stati notificati, da parte del Ministero dei Beni e
Attività culturali e della Soprintendenza del territorio di
competenza, i decreti di interesse storico-artistico e di
autorizzazione alla vendita per il Palazzo amministrazione e la
Chiesa-Casa frati richiesti nel 2007 (ottobre e dicembre)
dall’allora Azienda Ospedaliera Riuniti di Bergamo.
2009 – 1a asta pubblica per la vendita del solo ex Complesso
ospedaliero, andata deserta.
2010 – è stata richiesta e ottenuta la perizia dell’Agenzia
delle Entrate per la determinazione del valore degli immobili
della vecchia sede di largo Barozzi (ex Complesso ospedaliero,
Palazzo amministrazione e Chiesa-Casa frati).
2011 – la Curia vescovile di Bergamo comunica all’Azienda
Ospedaliera (ora Asst) l’interessamento della Diocesi
all’acquisizione dell’unità immobiliare Chiesa-Casa frati.
2012 – 2a asta pubblica per la vendita del solo ex Complesso
ospedaliero, andata deserta.
2013 – l’Azienda ospedaliera (ora Asst) ha ceduto a Regione
Lombardia l’ex Complesso ospedaliero.
2015 – l’Azienda ospedaliera (ora Asst) ha ceduto a Regione
Lombardia il Palazzo dell’amministrazione (detta Casa Rossa) ad
eccezione, quindi, della Chiesa-Casa frati.
2015 – la Curia vescovile di Bergamo comunica, su richiesta
dell’azienda ospedaliera, il NON interessamento della Diocesi
all’acquisizione dell’unità immobiliare Chiesa-Casa frati e il
nullaosta a concederla alla Diocesi Ortodossa Rumena.
2015 – viene stipulato un contratto di comodato d’uso gratuito
alla Diocesi Ortodossa Rumena, poi rinnovato negli anni 2016,
2017 e 2018 (scadenza giugno 2019).
2016 – è stata richiesta e ottenuta una seconda perizia
dell’Agenzia delle Entrate per l’aggiornamento del valore
dell’immobile Chiesa-Casa frati (valore 418.700 euro).
2017 – il 10 novembre, l’Asst ha inviato, alla Direzione
Generale Welfare e alla Direzione Centrale – UO Risorse
Economiche Finanziarie, la comunicazione avvio procedura di
alienazione dell’immobile Chiesa-Casa frati così come
adempimento previsto dalla DGR n. IX/4335 del 26.10.2012.
2017 – il 6 settembre, è stata indetta asta pubblica per
l’alienazione di patrimonio disponibile dell’Asst, distinto in
13 lotti, per un valore complessivo di circa 6,0 milioni di
euro, tra cui anche l’immobile Chiesa-Casa frati (Lotto H) per
un valore base d’asta di 418.700 euro, come da Accordo di
programma.
2018 – il 21 settembre è stata richiesta la documentazione
tecnica da un solo partecipante (Salahotels srl) e, presso
l’ufficio tecnico dell’Asst, hanno preso visione, previo
appuntamento, 2 soli partecipanti (Salahotels srl e Diocesi
Ortodossi).
2018 – il 10 ottobre, è avvenuto il sopralluogo alla Chiesa-Casa
frati da parte di 1 solo partecipante (Salahotels srl) previo
appuntamento richiesto via mail pec in data 2 ottobre 2018.
2018 – il 25 ottobre, con seduta pubblica verbalizzata (ore
9.40), è avvenuta l’apertura di 3 buste d’offerta, pervenute per
il lotto H il 22 ottobre 2018, dove l’offerta più alta, con
rialzo dell’8 per cento, pari a 452.196 euro è stata
dell’Associazione Musulmani di Bergamo.