Milano. In piazza Cordusio un gazebo lungo 2 settimane per salvare il Partito Radicale – FOTO

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(mi-lorenteggio.com) Milano, 19 ottobre 2018 – Apre domani alle 17 in Piazza Cordusio a Milano il gazebo che fino al 3 novembre compreso offrirà ai milanesi la possibilità di firmare le 8 proposte di legge del Partito Radicale e di approfondirne i temi con una ricco programma di incontri ancora non definitivo.
Si inizia con un incontro sulla vittoria dopo una battaglia di decenni di un manipolo di militanti radicali cremonesi contro la multinazionale Tamoil: “Ambiente e Giustizia, il caso Tamoil” con il giudice Guido Salvini, l’avv. Giuseppe Rossodivita, Gino Ruggeri, il cittadino che si è costituito parte civile nel processo Tamoil, il geologo Gianni Porto, Sergio Ravelli, autore del libro “Morire di petrolio”. Modera Emiliano Silvestri.
In particolare nel weekend successivo il 26 alle 17 un incontro sulle interdittive antimafia e lo scioglimento dei comuni per mafia con i coordinatori del Partito Radicale Rita Bernardini e Sergio D’Elia, gli imprenditori Pietro Cavallotti, Massimo Niceta e Andrea Cuzzocrea e alcuni sindaci di comuni del Sud Italia.
Il 27 alle 17 un dibattito sull’amnistia con il garante dei detenuti del carcere di Busto Arsizio Matteo Tosi e Tiziana Maiolo.
Domenica 28 alle 10 si parla di temi transnazionali con un incontro su “Tibet e non solo” con Giancarlo Morandi e Emanuela Fagioli dell’Associazione Italian Amala Onlus che provvede ai bambini tibetani sfuggiti al regime cinese, Chouup Tchiring Lama, Presidente della Comunità Tibetana in Italia e Tsering Longhini, Presidente delle Donne Tibetane in Italia.

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Ricordiano che le proposte di legge del Partito Radicale su cui si raccoglieranno le firme riguardano:

1. Modifica dell’articolo 79 della Costituzione in materia di concessione di amnistia e indulto.
L’amnistia e l’indulto sono necessari per riportare l’Italia nella legalità della sua Costituzione e davanti all’Europa. Il quorum di 2/3 del Parlamento dal 1992 rende impossibili questi provvedimenti.

2. Revisione del sistema delle misure di prevenzione e delle informazioni interdittive antimafia di cui al D.lgs. n. 159 del 6 settembre 2011.
Per impedire le infiltrazioni della criminalità organizzata nel sistema economico senza distruggerlo, per salvaguardare la continuità aziendale e i posti di lavoro, per prevenire il crimine senza distruggere le vite delle persone, per combattere la mafia senza minare i principi dello Stato di Diritto e i diritti umani fondamentali.

3. Abolizione della possibilità di assunzione di incarichi extragiudiziari da parte dei magistrati.
Per impedire ai magistrati di assumere incarichi incompatibili con l’esercizio efficiente e imparziale delle loro funzioni principali e ordinarie, ovvero quello di amministrare la giustizia «in nome del popolo italiano».

4. Introduzione del sistema elettorale uninominale per l’elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica.
Elezione del parlamento italiano con il sistema elettorale uninominale secco come quello anglosassone: piccoli collegi per assicurare la relazione tra l’eletto e il territorio; chi prende più voti è eletto.

5. Disposizioni in materia di libertà e diritto di informazione e di servizio pubblico radiotelevisivo.
Il servizio radiotelevisivo pubblico assicura il diritto alla conoscenza dei cittadini. Cancellazione del monopolio della Rai e sua messa all’asta con gare distinte nazionali e locali, anche per rilancio emittenza locale. Effettiva privatizzazione della RAI e abolizione della Commissione parlamentare di Vigilanza.

6. Revisione delle procedure di scioglimento dei Comuni per mafia previste dal T.U. delle leggi sull’ordinamento degli enti locali di cui al D.lgs. n.267/2000.
Per favorire una sana partecipazione popolare alla vita amministrativa delle comunità quale unico antidoto al controllo mafioso sui comuni, per sbarrare davvero le porte dei nostri comuni alle mafie, per una efficace politica antimafia.

7. Riforma del sistema di ergastolo ostativo, del regime del 4 bis e abolizione dell’isolamento diurno.
Come diceva Leonardo Sciascia, la mafia non si combatte con la terribilità delle pene, ma con il diritto. E l’art. 27 della nostra Costituzione afferma che la pena non può essere contraria al senso di umanità e deve tendere alla rieducazione del condannato.

8. Riforma del sistema elettorale per l’elezione dei membri italiani al Parlamento europeo.
Elezione del Parlamento europeo con un collegio unico nazionale con sistema proporzionale puro per garantire la rappresentanza di tutte le forze politiche e un dibattito nazionale sulle istituzioni e europee

 

Redazione

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