(mi-lorenteggio.com) Milano, 18 ottobre 2018.“I risultati delle analisi effettuate da Arpa, in merito alla pericolosità dei fumi sprigionatisi in seguito all’incendio di via Chiasserini a Milano, sottolineano due aspetti inquietanti”. È il commento del consigliere Regionale Massimo De Rosa, in seguito alla diffusione dei dati raccolti da Arpa, dati secondo i quali durante le prime fasi dell’incendio, il valore della concentrazione totale delle diossine e dei furani (PCDD-DF) è risultato pari a 0.5 picogrammi per metrocubo, in termini di tossicità equivalente, a conferma di una parziale alterazione della qualità dell’aria.
“Il primo aspetto” spiega De Rosa: “Riguarda il fatto che i controlli postumi risultino totalmente inefficaci in termini di salvaguardia della salute pubblica. Negli ultimi anni fattori quali il taglio della Polizia Provinciale, lo smembramento del corpo forestale e la riduzione dei fondi agli enti di controllo hanno reso impossibile ogni sforzo per ciò che concerne monitoraggio e presidio del territorio. Serve una task force in questo senso, magari con l’istituzione di corpi di polizia ambientale. Altrimenti, senza un controllo a monte, saremmo condannati a rincorrere le emergenze e a chiudere le finestre di casa mentre continuiamo a respirare diossina”.
Il secondo aspetto inquietante riguarda invece le concentrazioni di IPA, gli idrocarburi policiclici aromatici e, in particolare quelle di Benzo(a)pirene, benzo(a)antracene, benzo(b)fluorantene e benzo(j)fluorante. Stando ai dati diffuse da Arpa infatti quelle rilevati in via Chiasserini sono risultate in linea con i valori dell’aria di Milano durante il periodo invernale, ovvero il periodo di massimo inquinamento. “Praticamente è come se ci confermassero che l’aria che respiriamo tutto l’anno ha le stesse concentrazioni di veleni, di quella maleodorante inalata in questi giorni. Io sono stato sul luogo dell’incendio e l’aria era irrespirabile, tutti i milanesi hanno segnalato disagi anche nei giorni successivi. Bene ora sappiamo che la qualità dell’aria respirata fino a ieri è la stessa di quella che respireremo durante tutto il prossimo inverno. Se non si interviene immediatamente con un piano concreto per la qualità dell’aria, sarà come condannarci a vivere ogni giorno dentro una nuvola cancerogena”.
V.A.