Morimondo, Ottobre 2018. Una domenica alla scoperta di uno tra i borghi più belli d’Italia: Morimondo, alle porte di Milano, sede dell’omonima abbazia. Il farmers’ market della Certosa di Pavia altresì detto MEC torna on the road e da appuntamento domani domenica 14 Ottobre in via Roma, sulla strada che porta alla bellissima abbazia romanica lombarda, con la sua vetrina di sapori genuini a chilometro vero.
Cultura del gusto ma anche l’occasione per una gita fuori porta a conoscere la grande bellezza di un gioiello a portata di mano come l’Abbazia di Morimondo, alle porte di Milano: nella seconda domenica di Settembre foodies e turisti della domenica potranno non solo assaggiare prodotti food&wine DOP, DOC e IGP provenienti dal Pavese, dalla Lomellina, dall’Oltrepo, dal Monferrato ma anche fare una visita guidata dell’orto delle erbe officinali dell’Abbazia, ammirare il bellissimo chiostro o ancora visitare il complesso monastico (info sul sito della Pro Loco).
Nella vetrina del MEC prodotti a filiera corta: funghi, riso, succhi di frutta e salse, confetture e composte, miele, specialità casearie di latte vaccino e per quanti tengono d’occhio il tasso di colesterolo, anche di pecora e capra. Non mancheranno Varzi DOP (prodotto con l’utilizzo del filetto che è la parte più pregiata del maiale) e salame d’oca di Mortara IGP, pregiata produzione lomellina. Lomellina ancora protagonista tra i banchi del MEC con i prosciutti ed il paté di fegato d’oca. E ancora tisane, vini, distillati, grappe, digestivi, liquori e creme per torte e gelati, miele, riso, verdura, frutta, olio e conserve dalla Sicilia. Per i golosi del dolce le pluripremiate offelle di Parona.
L’Abbazia di Morimondo fu fondata nel 1136 dai cistercensi provenienti dal monastero francese di Morimond, i quali, trapiantati in Lombardia, conservarono il nome della loro abbazia madre (da “mora”, parola della bassa latinità = palude). La basilica, sorta in periodo successivo alla costruzione del monastero (dal 1182), è oggi il monumento di maggior importanza di Morimondo. Rispecchia il disegno delle chiese cistercensi voluto da S. Bernardo: grandiose e solenni in contrasto con l’austerità e la povertà della vita dei monaci, cui è attribuito il merito di aver intrapreso l’opera di bonifica e valorizzazione agricola del territorio. L’esterno in mattoni è in stile gotico francese con elementi
romanico-lombardi. La facciata presenta un taglio a capanna; il portale è preceduto da un pronao (porticato posto davanti alla chiesa) aggiunto nel 1736. Un rosone centrale, bifore, aperture cieche e altre a cielo aperto definiscono la parte superiore, coronata da una fila di archetti che continuano sui fianchi. L’interno di forma basilicale, a 3 navate su pilastri con volte a crociera, con transetto e abside rettangolare. Opere: entrando a destra si nota una magnifica acquasantiera trecentesca con rosoni e teste fantastiche. Degno di nota il coro, commissionato dai monaci di Settimo Fiorentino, stabilitisi a Morimondo nel 1490, all’intagliatore abbiatense Francesco Giramo, che lo concluse nel 1522.