(mi-lorenteggio.com) Milano, 2 ottobre 2018 – Doppio ruolo per Kolja Blacher che torna a laVerdicon Mozart, Beethoven e una Prima italiana.
Giovedì 18 ottobre 2018, ore 20.30
Venerdì 19 ottobre 2018, ore 20.00
Domenica 21 ottobre 2018, ore 16.00
Auditorium di Milano, largo Mahler
Ludwig van Beethoven Concerto per violino e orchestra in Re maggiore op. 61
Boris Blacher “Pentagramm” (prima esecuzione italiana)
Wolfgang Amadeus Mozart Sinfonia n. 35 in Re maggiore K 385 “Haffner”
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Direttore e Solista Kolja Blacher
Per il ciclo “Tra podio e strumento” torna graditissimo ospite in Auditorium il direttore e violinista, Kolja Blacher che condurrà l’Orchestra Verdi in un percorso interamente dedicato alla stagione d’oro della musica viennese, dal classicismo del giovane Mozart, con la Sinfonia Haffner, al celeberrimo Concerto per violino di Beethoven, prototipo di tutta la musica romantica a venire. A unire idealmente questi due capolavori sarà Pentagramm, opera raramente eseguita del compositore tedesco Boris Blacher, figura di spicco del Novecento tedesco e padre del violinista che la eseguirà per la prima volta in Italia proprio con l’Orchestra Verdi.
Conferenza introduttiva al concerto (ingresso libero)
Giovedì 18 ottobre, ore 18.00, Auditorium Foyer della balconata
“La Grande Vienna musicale”
Relatore: Enrico Reggiani
(Biglietti: Serie Verdi euro 36,00/16,00; info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, orari apertura: mar – dom ore 14.30/19.00, tel. 02.83389401/2/3; on line: www.laverdi.org o www.vivaticket.it ).
Programma:
Ludwig van Beethoven Concerto per violino e orchestra in Re maggiore op. 61
Beethoven si accosta per la prima volta al concerto per violino e orchestra negli anni 1790-1792, gli ultimi di permanenza a Bonn, scrivendo un primo tempo di concerto (Allegro con brio in Do maggiore) lasciato incompiuto. Si riavvicina al genere nel 1802 con due romanze che ancora oggi godono di notevole fortuna presso concertisti e pubblico. Ma solo nella seconda metà del 1806, anno di serena produttività (uno dei pochi nella vita di Beethoven), ritenta la strada del concerto, indottovi probabilmente dalla stima che ripone in Franz Joseph Clement, un grande violinista viennese diventato nel 1801 direttore artistico del Teatro An der Wien e che ne sarà il primo interprete. Dedicato all’amico di infanzia Stephan von Breuning la prima esecuzione, il 13 dicembre 1806, non ebbe un grande successo, anche perché il violinista si prese molte libertà interpretative. Fu solo dopo la morte del compositore, quando il virtuoso del violino Joseph Joachim riportò in auge il concerto con una serie di esecuzioni memorabili, due delle quali dirette da Felix Mendelssohn e Robert Schumann. Grazie a lui il Concerto ebbe grande diffusione e un successo che dura tuttora.
Il Concerto per violino, infatti, è una delle opere più amate di Beethoven e più ammirate dai pubblici di tutto il mondo. Alla generale preferenza contribuisce non poco il fascino che esercita il lirismo del violino, le espansioni cantabili, le suggestioni dei passi virtuosistici, che con nessuno strumento tanto impressionano quanto con il violino.
Boris Blacher “Pentagramm” (prima esecuzione italiana)
Pentagramm è stato composto nel 1974, un anno prima della morte di Boris Blacher
Blacher lo ha composto per i Berliner Philarmoniker, ispirandosi idealmente alla loro sala da concerto, un edificio molto particolare che fin dalla sua inaugurazione, nel 1963 è diventato uno dei simboli della città di Berlino. Noto anche come “Circus Karajani” il suo interno è stato progettato asimmetricamente dall’architetto Hans Scharoun, amico del compositore È un edificio unico, asimmetrico, che ospita una sala principale a forma di pentagono, con il palco nel mezzo. Da qui l’idea del titolo. Il brano fu eseguito per la prima volta nell’aprile del 1975 dalla Filarmonica di Berlino, tre mesi dopo la morte del compositore.
L’opera che viene eseguita molto raramente, vede l’utilizzo di 16 archi, nello stile molto asciutto di Blacher che è stato anche uno dei primi compositori ad usare lo strumento ad arco come percussione, come avviene nel primo movimento di Pentagramm.
Il brano contiene riminiscenze degli anni trascorsi in Cina, Manciuria e Siberia, ma anche ritmi che evocano il jazz. Noto per il suo stile asciutto, Blacher era compositivamente un solitario. L’avanguardia tedesca, carica di teoria, gli è sempre rimasta estranea; era più influenzato dal jazz, dal ritmo angolare di Stravinsky e dalla sana economia del neoclassicismo francese. Kolja Blacher ha spesso eseguito le opere di suo padre, ma è la prima volta che esegue questa opera in Italia e lo fa con l’Orchestra Verdi.
Wolfgang Amadeus Mozart Sinfonia n. 35 in Re maggiore K 385 “Haffner”
Contrastanti sono i dati forniti dagli storici riguardanti questa sinfonia. Alcuni sostengono che fu composta nel 1776 in occasione delle nozze di Elisabeth Haffner figlia del borgomastro di Salisburgo e che sia stata trascritta in dimensioni sinfoniche nel 1782 ed eseguita a Vienna. Per altri invece la Serenata fu composta a Vienna nel luglio del 1782 in vista dei festeggiamenti per la promozione al rango aristocratico del notale salisburghese Sigmund Haffner jr divenuto von Imbachhausen. Fu il padre a chiedere a Mozart la composizione, ma lui, oberato dagli impegni, spedì i tempi separatamente, tanto che la marcia introduttiva arrivò in ritardo e fu sostituita. Un anno dopo Mozart soppresse due movimenti della Serenata, la rielaborò e la arricchì nell’organico con l’aggiunta di flauti e clarinetti ed eseguì a Vienna la nuova composizione, una vera sinfonia, nel marzo del 1783. In ogni caso la sinfonia Haffner si può considerare un vero e proprio “ponte” tra i lavori giovanili e quelli della maturità.
La Haffner è stata eseguita nelle stagioni 2000/2001 e 2001/2002 dall’Orchestra Verdi diretta da Riccardo Chailly e fu inserita nel concerto di Roma del 2009 a Roma alla presenza di Papa Benedetto XVI e del Presidente della Repubblica Napolitano, diretta da Zhang Xian.
Biografie
Kolja Blacher, direttore, violino
Nato a Berlino, Kolja Blacher a soli 15 anni si è trasferito a New York per studiare alla Juilliard School e seguire i corsi di Dorothy DeLay. Dopo essersi perfezionato con Sándor Végh a Salisburgo, ha iniziato una brillante carriera solistica. Dal 1999 al 2009 è stato professore di violino e di musica da camera al Conservatorio di Amburgo, per insegnare poi al Conservatorio Hanns Eisler di Berlino. Suona in tutto il mondo con le più importanti orchestre fra cui i Berliner Philahrmoniker, i Muenchner Philharmoniker, la NDR Sinfonieorchester di Amburgo, l’Orchestra del Gewandhaus di Lipsia, l’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia, l’Orchestra sinfonica di Baltimora, collaborando con importanti direttori fra cui Kirill Petrenko, Vladimir Jurowski, Mariss Jansons, Matthias Pintscher, Markus Stenz e molti altri. Il repertorio spazia da Bach fino alla musica contemporanea (Concerti di Lindberg, Weill, Henze, Zimmermann). Con l’Orchestra da Camera di Monaco di Baviera ha dato la prima mondiale del Concerto di Brett Dean “Electric Preludes” per violino elettrico a sei corde. Sempre più intensa l’attività di direttore/solista: Orchestra Sinfonica di Melbourne, Mahler Chamber Orchestra, Orchestra Filarmonica di Hong Kong, Festival Strings Lucerna, Orchestra Sinfonica di Gerusalemme, Dresdner Philhrmoniker, Komische Oper Berlino, Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi di Milano, e molte altre. A partire dal 2018 suonerà in Trio con Jennifer Stumm e Jens Peter Maintz tutti i Trio per archi di Beethoven. Numerose le incisioni discografiche (premiate anche con il Diapason d’or) , fra le altre anche con Claudio Abbado con cui ha avuto una stretta collaborazione sin dai tempi dei Berliner Philahrmoniker e poi con la Lucerne Festival Orchestra. Nel 2013 è stato pubblicato un CD con il Concerto per violino di Schoenberg, con la Guerzenich Orchester di Colonia e Markus Stenz, premiato con il Deutscher Schallplattenpreis nel 2015. Di recente pubblicazione il CD con Serenade di Bernstein e Il Concerto in re maggiore di Haydn. Insegna oggi alla Hochschule fuer Musik Hanns Eisler di Berlino dove vive con la sua famiglia. E dove è stato per 6 anni violino di spalla dei Berliner Philharmoniker. Suona lo Stradivari Tritton del 1730, messogli a disposizione dalla Signora Kimiko Powers.