(mi-lorenteggio.com) Magenta, 20 settembre 2018 – “E’ il caso di fare chiarezza su quanto successo lunedì in una scuola cittadina e che è stato strumentalizzato subito dalla minoranza per polemizzare sul tema famiglia e inclusione e per accusarci di essere la Giunta dei no. Sia chiaro questo: la mia Amministrazione non lascia indietro nessuno, massima attenzione è data alla famiglia e ai bambini”. Queste le parole del Sindaco Chiara Calati in merito alla polemica sorta in questi giorni sul tema dell’accesso alla mensa scolastica. “Il personale dell’ufficio educazione già prima dell’avvio dell’anno scolastico, sia nelle scuole dell’infanzia che nelle primarie, ha regolarmente informato le famiglie che non avevano ancora provveduto all’iscrizione dei propri figli al servizio mensa che occorreva farlo prima dell’inizio della scuola perché, in assenza di iscrizione, non sarebbe stato possibile accedere al servizio; successivamente le singole famiglie che non avevano ancora formalizzato l’iscrizione sono state contattate e sollecitate telefonicamente più volte”. A oggi a Magenta sono 26 i bambini, tra scuole dell’infanzia e primarie, i cui genitori non hanno provveduto all’iscrizione. Alcuni di questi bimbi, pur iscritti a scuola, non hanno ancora cominciato a frequentarla perché, ad esempio, non ancora rientrati dal loro Paese. “Altra precisazione importante: nessuno di questi bambini appartiene a famiglie in difficoltà o note per la loro condizione di bisogno. Gli uffici comunali sono costantemente in contatto con le scuole per tenerle aggiornate sulle iscrizioni e sappiamo informalmente anche che le scuole tramite avvisi su diario, gruppi whatsapp e altro hanno informato le famiglie per ricordare l’iscrizione e il fatto che senza quella l’accesso alla mensa non sarebbe stato possibile. Qui non c’entra nulla il tema della morosità, che stiamo comunque affrontando con passaggi ben precisi senza alcun drastico provvedimento”, prosegue il Sindaco che precisa come “con l’iscrizione al servizio mensa, che è un servizio a domanda individuale, il genitore autorizza la scuola a somministrare il pasto al proprio figlio informandola contestualmente di allergie o diete particolari”. E questa non è una cosa di poco conto: sempre più oggi sono presenti intolleranze e allergie e per somministrare ai bambini un pasto occorre essere autorizzati. Questo vale per tutti i servizi, obbligatori o no: senza un’iscrizione, ad esempio, non si accede a una palestra. “E’ grave che la polemica sia stata sollevata e strumentalizzata proprio da parte di due consiglieri, che tra l’altro dovrebbero conoscere bene il mondo della scuola”, conclude il primo Cittadino.
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