PROSTITUZIONE, DE CORATO: BENE PROPOSTA MINISTRO SALVINI, SERVE RICONOSCIMENTO GIURIDICO

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(mi-lorenteggio.com) Milano, 14 settembre 2018 –  “Condivido la posizione del ministro
dell’Interno Matteo Salvini di togliere la prostituzione dalle
strade dandole un riconoscimento giuridico. In questo modo
eviteremmo il controllo delle mafie e il relativo sfruttamento”.
Lo ha detto l’assessore alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia
locale di Regione Lombardia, Riccardo De Corato, commentando la
notizia dell’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 21
albanesi e di una donna rumena, accusati di sfruttamento
aggravato della prostituzione nella provincia di Como e Monza e
Brianza.

GIA’ SUGGERITO DA SENATORE E DEPUTATO – “Riconoscendo che si
trattasse di un’attivita’ che crea gravi problemi sociali,
sanitari e di ordine pubblico – ha aggiunto – quando ero
senatore, durante la XIV legislatura, precisamente il 24 luglio
2002, presentai un disegno di legge finalizzato alla
regolamentazione della prostituzione. Concetto che ribadii anche
da deputato durante la XVI legislatura, precisamente il 5 maggio
del 2008, quando depositai alla Camera una proposta di legge per
apporre modifiche al Codice penale, in particolare alla legge 20
febbraio 1958 e ad altre disposizioni in materia di
prostituzione. Tra queste, tra l’altro, prevedevo di costituire
una sorta di cooperazione tra le varie meretrici, sotto
controllo della questura e delle Ats, per gestire ed esercitare
la prostituzione in casa”.

REGOLAMENTAZIONE NECESSARIA PER ELIMINARE SFRUTTAMENTO – “Finche’
non viene disciplinato questo fenomeno – ha concluso l’assessore
– e non si puniscono i sempre piu’ numerosi sfruttatori dell’est
Europa, il problema non sara’ mai risolto. Tutto continuera’ a
rimanere in mano alla criminalita’ che riduce in schiavitu’ donne,
per lo piu’ immigrate e clandestine e, spesso, anche minorenni.
In una societa’ come la nostra non e’ pensabile che donne, di
qualsiasi eta’, vengano obbligate a prostituirsi sulle strade fra
l’indifferenza di chiunque”.

Redazione

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