Milano, 6 settembre – Una pittura di impianto materico e masse di colore quella di Pietra Barrasso, che grazie alla ricchezza delle tinte suscita emozioni profonde nello spettatore. La sua pittura evoca atmosfere magiche, paesaggi dell’anima e il suo modo di trattare il colore, per velature sovrapposte, conferisce un senso di profondità al quadro che diventa lo specchio del suo sentire interiore. Dipingere per Pietra Barrasso è una sorta di scavo interiore, non suscitato dalla realtà circostante, ma da sollecitazioni emotive che albergano dentro di lei: dipinge ciò che avverte dentro, non quanto vede attorno a sè. Lo spazio diventa per lei non una rappresentazione ma una proiezione mentale, un’illusione policroma. L’artista si è inoltre confrontata spesso con la luce: nei suoi paesaggi infatti la luce nelle pennellate fa vivere il senso del movimento sulla tela. Ogni opera è un tripudio di passione, luce e colore; il colore giallo in particolare è un colore irrinunciabile per lei e costante nei suoi dipinti. Le sue scelte cromatiche rispondono infatti a un ordine interno e hanno ruoli e funzioni ben precise.
La mostra sarà fruibile al pubblico gratuitamente dal 13 settembre al 15 novembre 2018 presso Auxologico Procaccini, in via Niccolini 39 a Milano, negli orari di apertura della sede.
Pietra Barrasso – “FASCI DI LUCE” Dal 13 settembre al 15 novembre 2018
Istituto Auxologico Procaccini Via Niccolini 39, Milano ‐ Tel. 02/619113333 www.auxologico.it/procaccini
Orario continuato Dal lunedì al venerdì ore 8.30 ‐ 20.00 Sabato ore 8.30 – 17.00 INGRESSO LIBERO
Pietra Barrasso, ha quarant’anni di attività artistica, tutti molto gratificanti per un’artista che si è vista costantemente al centro di apprezzamenti particolarmente significativi. La sua crescita artistica inizia con l’età infantile, favorita dalle naturali attitudini al disegno della madre, sino al punto che per l’artista in erba è festa solo quando prende in mano i colori. La giovane frequenta quindi la Scuola d’Arte di Avellino, della cui provincia è nativa, per entrare successivamente all’Accademia delle Belle Arti di Napoli. Dai rapidi e incisivi cenni riscontrabili sul web a proposito del suo percorso curriculum si evince il livello dei premi ottenuti, tutti di prestigio e culturalmente motivati, meritati traguardi da lei conquistati grazie al riconoscimento delle istituzioni stesse. Si comprende quindi come possa avere ottenuto numerose e importanti promozioni tra cui citiamo: 54 esima Biennale Internazionale di Venezia, 2011; Biennale Nobel dell’Arte Montecarlo, 2012; Palm Art Award, Lipsia, 2012; Premio Bancarella, Pontremoli, 2012; Premio Personalità Europea, 2012; Premio Speciale alla Carriera, Regione Marche, 2013; Medaglia del Presidente del Senato della Repubblica, Pizzo Calabro, 2017. La nota più rilevante tuttavia è quella relativa alla larga committenza artistica da parte di varie istituzioni comunali campane che le hanno commissionato opere di degno rilievo, da quando nel 1985 il presidente della Regione Campania, in occasione di un meeting al Palazzo Reale di Napoli, ha affidato a Pietra l’incarico di eseguire un lavoro per ciascun collega presidente di Regione. Da quel momento la fama dell’artista è andata sempre crescendo su un percorso di consensi pubblici e privati che cedano al fascino di quelle onde plasmatiche, brillanti e sode, colate a vibrazioni sulla tela. La residenza romana le facilità il contatto con l’ambiente artistico degli anni ottanta – novanta, dove incontra Orfeo Tamburi, Aligi Sassu, Ernesto Treccani, Antonio Corpora e di quest’ultimo diventa promettente allieva. Oggi la Barrasso esprime il risultato, alto e significativo, di tali ragguardevoli contaminazioni. Tra i numerosi e qualificati riferimenti bibliografici si cita il Catalogo dell’Arte Moderna dell’Editoriale Giorgio Mondadori.
Redazione