Milano, 6 settembre 2018 –
Quello della sicurezza è uno dei temi attualmente più trattati dai notiziari italiani e anche ampiamente curato dalla politica degli ultimi anni, data la crescente paura della popolazione nei confronti dei furti che frequentemente si verificano nelle proprie abitazioni. Fattore di rilievo e correlato a questi furti, inoltre, sembra essere l’ondata di immigrazione che preoccupa non poco le persone, visto e considerato che spesso le notizie diffondono allarmismi allo scopo di indurre i cittadini a prendere atto del pericolo e di ricorrere ai ripari.
Nonostante tutto ciò, il Censis ha recentemente diffuso dati statistici rassicuranti, informando la popolazione della riduzione del 10% dei furti in un anno e del calo delle rapine di quasi il 40% dal 2008. A diffondere i dati annuali è il Ministero dell’Interno con un rapporto aggiornato al 2018, contenente un’analisi sulla condizione attuale italiana e una riflessione sul progresso della sicurezza in una società piena di disuguaglianze e marginalità. Le zone maggiormente colpite da episodi di furti e rapine sono quelle metropolitane e periferiche, spesso prive di controlli opportuni da parte delle forze dell’ordine e , di conseguenza, ampiamente isolate.
L’aumento delle richieste del porto d’armi
Di risposta alle notizie terrorizzanti che non hanno di certo lasciato indifferenti i cittadini c’è la grande richiesta di questi ultimi del porto d’armi, la soluzione più in grado di risollevare gli umori degli italiani, permettendo alle persone di sentirsi al sicuro nelle proprie case, ormai meno sicure delle strade. Dato che la licenza non è facile da ottenere, il porto d’armi più richiesto è quello ad uso sportivo, in contrasto con quello per la difesa personale che viene concessa solo in casi comprovati.
In particolare, il Ministero dell’Interno ha fatto sapere che le richieste del porto d’armi ad uso sportivo sono in aumento del 41% circa, le licenze per la caccia hanno subito un aumento del 3% e quelle per la difesa personale sono in diminuzione del 12%. Il porto d’armi sportivo è stato richiesto in particolare in Lombardia, nelle Marche, in Molise e in Basilicata. La buona notizia è che in queste regioni, soprattutto le prime tre, i furti e le attività criminali in genere sono in netto calo.
L’alternativa possibile al porto d’armi: le porte blindate
E se invece di munirsi di armi in casa, difficili da ottenere e di certo non sicure se si hanno bambini in casa, si pensasse a rafforzare la serratura? L’alternativa certamente valida e ancora più affidabile è sicuramente la scelta di blindare la propria casa, rendendola impenetrabile mediante sistemi di sicurezza di ultima generazione che possono scongiurare che il malintenzionato si appresti ad entrare furtivamente in casa.
Prendendo in esame la regione Lombardia che risulta al primo posto nella richiesta del porto d’armi sportivo, scopriamo che essa è al primo posto anche nella richiesta dei serramenti e dei sistemi si sicurezza, con il diffondersi di sistemi online come Punto Sicurezza Casa.
Coloro che cercano serramenti a Milano o Monza Brianza possono fare affidamento a quest’azienda specializzata nella sicurezza della casa con un’esperienza di 15 anni alle spalle nella fornitura di serramenti, infissi, porte blindate, casseforti, antifurti e tutto ciò che può aiutare il cliente a sentirsi al sicuro in casa propria.
Ogni prodotto dell’azienda può essere adattato a qualsiasi forma o dimensione delle porte, delle finestre e dei basculanti del garage, grazie alla possibilità di richiedere un preventivo gratuito con la richiesta di un lavoro su misura e personalizzato.
Blindare la casa scegliendo un’ottima azienda può farci sentire maggiormente al sicuro rispetto ad un porto d’armi difficile da ottenere ed anche pericoloso. Non ci resta che rafforzare l’abitazione e chiudere ogni strada al malintenzionato di turno.
L. M.