Come si sono evolute le sedie di design nel tempo?

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Milano, 31 agosto 2018 – Il design delle sedie nel corso degli ultimi anni si è orientato sempre di più in direzione di braccioli e imbottiture, prestando una notevole attenzione all’aspetto ergonomico: in altri termini, il mix ideale di comfort e funzionalità tenendo conto della morfologia della persona, ma anche delle dimensioni del prodotto e dei materiali costruttivi impiegati. Le misure rappresentano un parametro degno di attenzione: per poter essere considerata comoda, una sedia dovrebbe essere larga non meno di 45 centimetri, fino a un massimo di 55, e avere una profondità compresa tra i 46 e i 60 centimetri. Per quel che riguarda lo schienale, invece, se è tra i 45 e i 60 centimetri consente di alzarsi senza difficoltà, mentre tra i 75 e i 90 centimetri assicura un appoggio eccellente per tutta la schiena.

Guida alla scelta

Al di là degli aspetti pratici, le sedie di design sono progettate soprattutto per stupire e sorprendere con la loro estetica: una seduta trasparente, per esempio, ha la capacità di far apparire gli spazi più ampi, mentre in presenza di un prodotto multicolor anche l’ambiente più spento e anonimo può essere ravvivato. Un esempio di sedia di design in grado di combinare praticità e look innovativi è la sedia Leaf di Arper, che può essere usata sia in ambienti interni che outdoor: realizzata con tondino di acciaio verniciato, è disponibile in finitura cromo, in verde, in bianco o in moka, e può essere integrata con un cuscino in poliuretano o in pelle. La sedia impilabile, la chaise longue, la poltroncina di attesa e la seduta sono gli elementi che compongono la collezione.

Indoor o outdoor?

In Italia, un punto di riferimento importante in questo ambito può essere individuato nelle sedie design Cassina, che anno dopo anno mantengono la stessa capacità di cogliere il bersaglio e di lasciare un ricordo memorabile di sé. Una distinzione importante, nel contesto delle sedie di design, è quella tra le soluzioni per l’indoor e quelle per l’outdoor. Negli ultimi tempi, a dir la verità, tale distinzione è andata esaurendosi, almeno in misura parziale, tenendo conto del fatto che le due ambientazioni ormai sempre più spesso si caratterizzano per una certa continuità che forse è anche agevolata da spazi abitativi meno ampi di quelli del passato. Ecco perché non è raro imbattersi in sedie a scomparsa, in sedie pieghevoli o in sedie impilabili che vengono costruite con materiali capaci di durare a lungo nel tempo e resistenti. Insomma, la bellezza non viene ricercata a discapito della praticità, ma le due doti vanno a braccetto.

I materiali

La scelta dei materiali ha un ruolo decisivo nella definizione della qualità di una sedia di design: quelle più leggere, per esempio, sono realizzate in resina e si fanno apprezzare per la loro trasversalità, nel senso che si prestano a molteplici destinazioni d’uso. Eclettiche e versatili, offrono un esempio evidente di come una seduta possa essere sfruttata allo stesso modo all’interno, in soggiorno o in cucina, e all’esterno, in giardino o in terrazza. Per chi è in cerca di opzioni più eleganti e raffinate, in ogni caso, ci sono le sedie con braccioli in pelle nera, a mo’ di poltroncine, basate su una struttura in alluminio. La pelle è sempre sinonimo di ricercatezza e di classe, ed è chiaro che una sedia di questo tipo può essere destinata a un ambiente come lo studio, se non direttamente a un ufficio, o comunque a una location deputata al lavoro.

 

L. M.

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