(mi-lorenteggio.com) Milano, 29 agosto 2018 – Quando ci sono di mezzo le transazioni di denaro, la parola d’ordine è sempre quella. E il settore del gambling negli ultimi anni ha fatto passi avanti enormi in questo senso, anche grazie allo sviluppo dell’online. Contrariamente a quanto si prova a far credere di solito, è proprio internet il luogo più sicuro per l’azzardo.
Le società di betting infatti sono sottoposte al controllo di AAMS, l’ente nazionale che preside ogni attività di scommesse per controllare il regolare svolgimento di tutti i passaggi. Per essere accettati dall’Agenzia, è necessario rispettare in maniera soddisfacente tutti i parametri indicati. Non è possibile sgarrare di un singolo punto percentuale di payout, né fornire indirizzi o indicazioni poco chiare sulle vincite. E questo smentisce un altro dei falsi argomenti contro il gambling, la disinformazione. Tutti i siti sono obbligati per legge a indicare al giocatore le probabilità di vincita e i rischi connessi all’azzardo, in particolare le piattaforme che ospitano giochi di slot. Tutti quelli legali, ovviamente. In questo modo il player può tenere sotto controllo il suo ritorno d’investimento, e valutare se può essergli conveniente. Un altro dettaglio non da poco è la possibilità di inserire un tetto massimo di ricariche settimanali o mensili, così che l’utente non spenda più di quanto possa permettersi. Una soluzione inesistente nel settore terrestre, e al momento quasi inimmaginabile.
Un ulteriore passo avanti per la salute dei giocatori è costituito dall’istituzione del registro unico per le autoesclusioni. Fino all’anno scorso, l’internauta doveva chiedere a ogni singolo sito di estrometterlo dalle puntate per non cadere in tentazione. Essendoci 69 concessionari in Italia, l’operazione è quanto meno complicata. Con questa novità, introdotta negli ultimi mesi del governo Gentiloni, la richiesta viene notificata a tutti i marchi di gambling, con la conseguenza di vedersi inibita la possibilità di giocare. Il gioco risulta quindi controllato nelle sue componenti economiche e soprattutto matematiche. Le percentuali di vincita seguono precisi algoritmi, tanto nei giochi da casinò quanto nelle slot machine.
Infine, una piccola considerazione riguardante il divieto delle pubblicità di aziende d’azzardo stabilito dal Decreto Dignità. L’aspetto finanziario è già dibattuto da tempo e in diversi luoghi, ma ciò che preme in questo pezzo è legato all’informazione. Effettuare una pubblicità controllata dallo Stato significa far passare un messaggio che possa istruire i suoi fruitori sia sui vantaggi potenziali del gioco sia sui rischi. Togliere completamente gli spot rischia di riportare indietro di decenni il livello di conoscenza degli affezionati al settore. Il concetto di responsible gaming, caldamente sponsorizzato dalle stesse aziende, rischia di cadere nel dimenticatoio, per il semplice fatto che nemmeno le pubblicità ne potranno parlare. E non tutti i giochi live potranno dare le garanzie già previste dall’online, che dal canto suo potrebbe effettuare un bel salto di qualità. Un piccolo assist dal governo Lega-5 Stelle, anche se gli effetti della nuova legge possono essere i più disparati ed effettuare previsioni risulta quanto mai complicato.
L. M.