laVerdi: concerto di apertura stagione al Teatro alla Scala

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laVerdi alla Scala 2016 - foto Paolo Dalprato

(mi-lorenteggio.com) Milano, 27 agosto 2018 – Domenica 16 settembre laVerdi torna al Teatro alla Scala di Milano con il tradizionale concerto straordinario di inizio autunno, che apre le porte alla nuova Stagione, densa di anniversari importanti, tra cui i 25 anni dell’Orchestra sinfonica. Protagonisti del concerto inaugurale della Stagione 2018-19 sono due giganti della musica mitteleuropea: Ludwig van Beethoven con il Concerto per pianoforte e orchestra n.5 in Mi bemolle maggiore op.73 Imperatore e Gustav Mahler con la Sinfonia n.1 in Re maggiore Il Titano.

L’Imperatore, l’ultimo concerto composto da Beethoven quando ormai era completamente sordo (1822), fu da subito un successo e divenne il cavallo di battaglia di tanti pianisti dell’epoca, mentre la prima sinfonia di Mahler non ebbe altrettanta fortuna, tanto che, dopo la prima esecuzione (1889), fu oggetto di svariate modifiche fino alla versione che universalmente è considerata un capolavoro assoluto: Il Titano.

L’Imperatore e il Titano dialogheranno in un inedito percorso musicale attorno all’Uomo sul palco del Teatro alla Scala con l’Orchestra Verdi diretta dal Maestro Claus Peter Flor, suo direttore musicale dal 2017. A misurarsi con il capolavoro di Beethoven, sarà il pianista italiano di fama internazionale Enrico Pace, un graditissimo ritorno a laVerdi dopo 13 anni.

«Alla Scala ho già diretto in passato, ma è la prima volta che affronto questo importante palcoscenico con l’Orchestra Verdi – racconta il Maestro Claus Peter Flor –  Una prima volta che mi emoziona e che è un forte stimolo per tutti noi, anche perché il concerto alla Scala è uno dei più importanti della Stagione de laVerdi. Quanto al solista, il pianista Enrico Pace, lo conosco e apprezzo da tempo, ma è la prima volta che suoniamo insieme ed io sono impaziente di incontrarlo e di lavorare con lui. Alla Scala eseguiremo due brani molto apprezzati, che non necessitano di presentazione; l’ultimo concerto per pianoforte composto da Beethoven e la prima sinfonia creata da Mahler. Di questo compositore, a cui laVerdi è particolarmente legata, abbiamo concluso proprio in questi giorni per Idagio la registrazione della prima sinfonia, quella che ascolterete alla Scala, mentre sul sito è già disponibile la registrazione della Nona sinfonia. Consiglio a tutti gli appassionati di non perdere queste registrazioni.”

ORCHESTRA SINFONICA DI MILANO GIUSEPPE VERDI
10 Settembre 2017
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Durata spettacolo: 2 ore e 10 minuti
Direttore Patrick Fournillier
Pianoforte Alexander Tharaud
PROGRAMMA
Georges Bizet
Suite dalle musiche di scena de L’Arlésienne
Maurice Ravel
Concerto in Sol maggiore per pianoforte e orchestra
Antonin Dvořàk
Sinfonia n. 9 in mi minore op. 95 “Dal Nuovo Mondo”

 

L’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi è stata la prima tra le Istituzioni sinfoniche italiane a collaborare con Idagio.com il nuovo sistema streaming interamente dedicato alla musica classica. Il rapporto prevede la possibilità di ascolto dell’intera discografia de laVerdi e nuove registrazioni live in esclusiva, tra cui il progetto delle nove sinfonie di Mahler, che verranno registrate in esclusiva per Idagio dall’Orchestra Verdi diretta dal Maestro Flor.

 

Biglietti da 85.00 a 14.00 euro; per informazioni e prenotazioni: 02.83389401/2/3 www.laverdi.orgwww.vivaticket.it

 

 

Programma

L’Imperatore

Ludwig van Beethoven compose il Concerto per pianoforte n.5 in Mi bem. maggiore op.73 tra il 1809 e il 1810. Il concerto, l’ultimo, più monumentale e celebre dei suoi concerti per pianoforte e orchestra, fu eseguito per la prima volta a Lipsia il 28 novembre 1811 con Johann Friedrich Schneider nel ruolo solista e divenne presto un cavallo di battaglia dei più importanti virtuosi dell’epoca, come il grande pianista austriaco Carl Czerny che volle proporlo personalmente al pubblico lo stesso anno.

Descritto nel 1822 dal giornale tedesco “Zeitung fur Theater und Musik” come “un meraviglioso dipinto musicale, percorso da tratti bizzarri e barocchi, che solo la eccentrica e geniale personalità di Beethoven poteva produrre” il concerto nacque tra i tumulti dei cannoni in una Vienna minacciata dall’invasione delle truppe napoleoniche e il suo carattere marziale rispecchia gli eventi militari degli anni in cui venne composto. L’opera è dedicata all’arciduca Rodolfo d’Asburgo, che aveva già potuto fregiarsi della dedica del Quarto concerto. Il titolo di Imperatore che lo accompagna non è originale e sembra sia stato messo in circolazione dal pianista ed editore Johann Baptist Cramer, mentre Beethoven aveva intitolato la sua opera Gran concerto.

 

 

Il Titano

Tra le sinfonie di Gustav Mahler la n.1 è quella che nel tempo ha subito un maggior numero di ripensamenti, revisioni e adattamenti, con non meno di sei versioni composte nel giro di dieci anni. Presentata al pubblico ungherese il 21 novembre 1889 a Budapest nella forma di Poema sinfonico in due parti e diretta dallo stesso Mahler, l’opera fu un tale fiasco da spingere il compositore a notevoli modifiche prima delle esecuzioni successive, a Amburgo (1893) e Weimar (1894) dove fu presentata come Il Titano, Poema sinfonico in forma di sinfonia. Ma fu solo nell’edizione di Praga del 1899 che l’opera assunse il titolo definitivo di Sinfonia n.1 in Re maggiore.

Maestosa e imponente nella sua espressione musicale come nell’organico orchestrale, la sinfonia Il titano oggi è universalmente riconosciuta come una delle più straordinarie composizioni della storia. Come spesso è accaduto, è il tempo a rendere giustizia ai grandi; così è in questo caso: quello che oltre centoventi anni fa è stato un tremendo fiasco oggi è universalmente riconosciuto come una fra le più straordinari composizioni della storia, una nuova pagina nel sinfonismo europeo e nella storia della cultura.

 

Biografie

Claus Peter Flor, direttore.

Riconosciuto a livello mondiale quale direttore dall’istintivo ed incisivo talento musicale, Claus Peter Flor ha costruito una prestigiosa carriera internazionale.

È apprezzato per la sua competenza e per l’interpretazione del repertorio austro-tedesco (Bruckner, Mahler, Strauss, Brahms, Schumann e Mendelssohn), delle opere di Shostakovich ed ha una particolare affinità con il repertorio ceco di Dvorak e Suk di cui ha inciso molti brani durante il suo incarico di Direttore Principale della Malaysian Philharmonic. Il M° Flor ha iniziato la sua carriera musicale studiando violino nella sua città natale e a Weimar, prima di concentrarsi sulla direzione d’orchestra con Rolf Reuter ed in seguito con Rafael Kubelik e Kurt Sanderling.

Nel 1984 è stato nominato General Music Director della Konzerthausorchester di Berlino, attivando allo stesso tempo regolari collaborazioni con le altre principali orchestre tedesche: la Gewandhaus di Lipsia e la Staatskapelle di Dresda. Nel 1988 ha debuttato con la Filarmonica di Berlino, dove è poi tornato in altre due occasioni. Nel corso della sua carriera ha ricoperto diverse posizioni presso un gran numero di importanti orchestre: la Philharmonia Orchestra, la Dallas Symphony Orchestra, la Zürich Tonhalle Orchestra e la Malaysian Philharmonic. Prima di diventare Direttore Principale della Malaysian Philharmonic Orchestra dal 2008 al 2014.

Su invito personale di Riccardo Chailly (all’epoca Direttore Principale) Claus Peter Flor è stato nominato Direttore Ospite Principale dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi (2003-2008), con la quale ha svolto un intenso lavoro di approfondimento sul repertorio dell’Europa centrale. Il lungo rapporto con l’orchestra milanese culmina con la nomina a Direttore Musicale a partire dal gennaio 2018. Nelle stagioni più recenti ha ottenuto importanti consensi di pubblico e di critica dirigendo la London Symphony Orchestra (Sinfonia n.4 di Bruckner) e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma con un programma tutto dedicato a Mozart.

Nella stagione 15/16 il M° Flor è stato nuovamente invitato dalla Tonkünstler Orchestra con concerti al Festival di Grafenegg, dalla Singapore Symphony Orchestra e dalla Osaka Philharmonic. Importanti appuntamenti nella stagione 16/17 e in quella successiva includono concerti in Europa con l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, la RAI di Torino, la Het Gelders Orkest e la RTE National Symphony, in Asia (Giappone e Cina) e negli Stati Uniti (Aspen). Come direttore d’opera, il M° Flor mantiene una stretta collaborazione con il Theatre du Capitole di Tolosa. Nella scorsa stagione ha diretto una ripresa di Faust di Gounod e Tristan und Isolde di Wagner.

Nel corso della sua lunga collaborazione con il Theatre du Capitole, Claus Peter Flor ha diretto diversi titoli d’opera tra cui Madama Butterfly di Puccini, Die Zauberflöte di Mozart, Hansel und Gretel di Humperdinck. Tornerà nella prossima stagione per una nuova produzione de Le Prophète di Meyerbeer e Die Walküre di Wagner. Precedenti collaborazioni in ambito operistico includono una produzione di Siegfried di Wagner con la regia di David McVicar all’Opera di Strasburgo ed un elevato numero di titoli presso la Staatsoper Berlin, la Deutsche Oper Berlin e nei teatri di Monaco, Dresda, Amburgo e Colonia.

Ha diretto Le Nozze di Figaro di Mozart e Die Meistersinger di Wagner al teatro La Monnaie di Brussels, portando l’opera wagneriana in tournée a Tokyo, Die Zauberflöte di Mozart alla Grand Opera di Houston, Euryanthe di Weber alla Netherlands Opera con la Royal Concertgebouw Orchestra e La Bohème di Puccini alla Dallas Opera. Claus Peter Flor ha un’estesa e variegata discografia, che include una serie di incisioni con la Bamberg Symphony dedicate a Mendelssohn che sono state particolarmente apprezzate e che Sony/BMG ha recentemente deciso di ripubblicare. Tra le incisioni effettuate con la Malaysian Philharmonic per la casa discografica BIS vanno certamente menzionate la Asrael Symphony di Suk (2009) e le Sinfonie n.7 e n.8 di Dvorak (2012).

 

Enrico Pace, pianoforte.

Nato a Rimini, ha studiato con Franco Scala al Conservatorio di Pesaro, dove si e’ diplomato anche in composizione e direzione d’orchestra. Si è perfezionato all’Accademia Pianistica Internazionale “Incontri col Maestro” di Imola. Suo prezioso mentore in seguito è stato il didatta belga Jacques de Tiège.

Dopo la vittoria del primo premio al Concorso Internazionale Franz Liszt di Utrecht nel 1989, Enrico Pace si è esibito in tutta Europa in rinomate sale da concerto: Concertgebouw di Amsterdam, Teatro alla Scala di Milano, Herkulessaal di Monaco di Baviera, Philharmonie di Berlino. E’ stato invitato a suonare in numerosi Festival internazionali, tra cui Lucerna, Salisburgo, Edimburgo, La Roque d’Anthéron, Rheingau e il Festival Pianistico di Brescia e Bergamo.

Molto apprezzato come solista, si esibisce con orchestre prestigiose, come la Royal Orchestra del Concertgebouw, la Filarmonica di Monaco, la BBC Philharmonic Orchestra, l’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia di Roma, la MDR-Sinfonieorchester di Lipsia, la Camerata Salzburg, l’Orchestra Filarmonica di Varsavia.

Enrico Pace ha collaborato con numerosi direttori d’orchestra fra cui spiccano Roberto Benzi, Gianandrea Noseda, Zoltan Kocsis, Kazimirz Kord, Mark Elder, Lawrence Foster, Janos Fürst, David Robertson, Vassily Sinaisky, Stanislav Skrowaczewski, Bruno Weil, Walter Weller e Antoni Wit.

Agli impegni solistici affianca un’intensa attività cameristica; ha collaborato fra gli altri con il Quartetto Prometeo, il Quartetto Keller, la cornista Marie Luise Neunecker, la violinista Liza Fertschman, la clarinettista Sharon Kam, il violoncellista Daniel Müller Schott e il baritono Matthias Goerne. Ha preso parte a diversi Festival di Musica da Camera tra cui quelli di Delft, Risør, Kuhmo, Stresa e Moritzburg. Forma stabilmente un duo pianistico con Igor Roma.

Enrico Pace ha instaurato una fruttuosa collaborazione con il violinista Frank Peter Zimmermann, con il quale suona in Europa, Estremo Oriente e Sud America. Assieme hanno inciso la Sonata No. 2 di Busoni e le sei Sonate per violino e tastiera BWV 1014-1019 di Bach. Nel 2013 è uscito un nuovo cd dedicato ad Hindemith.

Si esibisce regolarmente in recital anche con il violinista Leonidas Kavakos. Il loro recente progetto dedicato alle sonate di Beethoven per violino e pianoforte si è concretizzato in un’incisione integrale per Decca e nell’assegnazione del Premio Abbiati della critica italiana.

 

Redazione

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